29.Johnson

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Afferro la palla da basket ed esco sul retro passando dalla cucina, uscendo nel piccolo giardino dove ci sono due canestri che mio padre mi regalò per il mio decimo compleanno. La pioggia è molto lieve, faccio qualche canestro e mi alleno un po', tra pochi giorni ci sarà la partita che determinerà l'entrata alle regionali e io ultimamente ero troppo distratto da un paio di occhi blu come il mare per allenarmi come si deve. 

Mi manda fuori di testa l'idea di lei e Brad insieme, ma a quanto pare sono amici e lei è così testarda che non mi darà mai ascolto. Dopo la chiamata di Lucas ho fatto un giro in moto sperando di trovarli da Coco's , ma quando non li ho visti sono tornato a casa incazzato prendendomela poi con i miei fratelli. 

Dopo qualche ora mia mamma torna da lavoro per prima, si affaccia con un sorriso e io ricambio sotto la pioggia abbassando il cappuccio della felpa
"Da quanto sei lì? Dai entra o ti prenderai un raffreddore" mormora preoccupata 
La raggiungo in cucina e lei nota subito il mio malumore, così non aggiunge altro e nel mentre vado a farmi una doccia calda. Quando torna anche mio padre, dopo un po', siamo al completo e li raggiungo in cucina mentre la mamma preparava la cena.

"Com'è andata la giornata?" mi domanda mio padre
"Poteva andare meglio" scrollo le spalle
"Holly?" domanda assottigliando lo sguardo e io evito la domanda, tanto lo conosco bene mio padre, avrà già capito tutto come al solito
"Perchè è in cura con te? Cosa ha che non va?" domando curioso appoggiandomi al tavolo che Lucas sta apparecchiando per la cena
"Non ha nulla che non va Dylan" abbozza un sorriso "è una ragazza forte con dei problemi, come tutti i ragazzi della vostra età"
"Io non vado in terapia" gli faccio presente
"Neanche lei è in terapia con me, viene solo per chiacchierare ogni tanto" scrolla le spalle "è una brava ragazza, sono contento che siate amici, solo stai attento con lei, non combinare casini come al tuo solito" mi punta un dito contro

Beh, troppo tardi papà.

Dopo cena vado subito in camera, ho bisogno di dormire.
Ho ancora il suo sapore sulle labbra, il suo profumo è sul mio corpo e la cosa mi piace da matti, quel bacio mi è rimasto sulla pelle, e mi occupa i pensieri. Ripenso a come il suo corpo ha reagito al mio tocco, al suo sapore inconfondibile, al suo respiro sul mio e alla vicinanza dei nostri corpi.

La mattina dopo la scuola sembra più affollata che mai, c'è un caos pazzesco e la cosa mi da tremendamente fastidio, queste noiose matricole che si danno tante arie mi davano i nervi.
Entro nell'aula di biologia per la lezione, poi tocca a fisica e chimica. Non la vedo per tutto il giorno e inizio a pensare che non sia venuta.
Durante l'ora di educazione fisica raggiungo Lincoln e Cody per andare in palestra ed allenarci un po', ma al nostro arrivo troviamo già la palestra occupata dalle ragazze che giocavano a basket. 
"Non hanno ancora finito?" si acciglia Lincoln stufo
Noto subito Lucas, affiancato da Daisy, seduti sulla panchina fuori dal campo che parlavano incerti rivolgendo strani sguardi verso una persona particolare in campo. Seguo la traiettoria e vedo subito il viso pieno di lentiggini di Parker.
Seguo i ragazzi verso gli spalti aspettando la fine della loro partita. Cody non smette di fare domande su quest'ultima e Brad e mi sale una rabbia assurda. 

"Cosa fanno?" domanda Lincoln guardando il campo 
"Sarah, ha sfidato Olivia a dribblare tutta la classe per poi segnare, iniziano al fischio del professore " spiega Andrew, seduto un gradino sotto di noi, era già qui da un po', da prima di noi 
La vittoria è sua, quella ragazzina ci sa fare a Basket, non per altro è la figlia di una legenda. 
"È impossibile, Savannah è il capitano della squadra di basket femminile, e poi saranno almeno 20 contro di lei, contando anche i ragazzi" osserva Lincoln
"Si ma non dimenticarti che è l'unica ad aver battuto il Dio del basket" se la ride Cody  
"Io non sono stato battuto da nessuno" noto strofinandomi le mani  
"Che c'è capitano, ti brucia perchè qualcuno ti ha battuto o perchè quel qualcuno è una ragazza?" mi provoca Andrew e lo colpisco sulla testa facendolo ridere 

In Another LifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora