"Cinque, quattro, tre, due, uno: buon compleanno capitano !!"
E' appena scoccata la mezza notte ed è ufficialmente il 31 Dicembre, tra 24 ore la festa sarebbe stata ancora attiva e forse ancora più grande. I ragazzi della squadra si gettano sul loro capitano abbracciandolo gridando buon compleanno.
Il nonno mi affianca e gli sorrido portandogli una mano intorno alla vita
"Grazie per aver acconsentito all'idea di Cody" sospiro in un sorriso
"Sai che adoro le feste, e poi Alfred gli ha preparato una torta buonissima" scrolla le spalle divertito
Il nonno ha tenuto aperto il ristorante fino alla mezzanotte e ha fatto preparare un sacco di dolci e fatto addobbare il ristorante per il compleanno di Dylan. E' stato tutto opera di Cody, aveva così tante idee che è andato dal nonno supplicandolo.Blaire mi passa una birra sorridente e l'afferro senza berla. Lincoln e Andrew hanno sparato decine di quei tubi che esplodono in coriandoli, hanno distribuito le birre e ci sono vari alcolici nascosti sotto il tavolo.
"Le odi proprio le feste vero?" ridacchia Mose affiancandomi
Me ne sto appoggiata ad un tavolo distante guardandomi intorno, vedo subito Madison ridacchiare con un ragazzo irlandese del posto, per poi baciarlo nel bel mezzo della festa.
"Non le odio" mento
In quel momento Cody salta su di un tavolo alzando una bottiglia di birra e incitando Daisy di alzare il volume della musica
"Diamo il via alla festa" grida e tutti ululano sotto di lui agitando i bicchieri in aria, si sono aggiunti molti ragazzi che alloggiano in Hotel e la sala ora è quasi piena
"Si le odio" mi correggo con un sospiro facendo ridere Mose "Vado a prendere un po' d'aria" sbuffo allontanandomi da lì
Prendo l'ascensore e raggiungo l'ultimo piano, poi salgo su per le scale di servizio arrivando alla porticina che affaccia sul tetto. Mi accorgo della neve che scende lentamente sulla città, la luna è semi oscurata dalle nuvole e non si vedono molte stelle. La musica si sento come in un sussurro e vedo qualche ragazzo uscire dall'ingresso principale con in mano delle birre e un'accento inglese.Il telefono prende a squillare e mi ricordo di avere una famiglia dall'altra parte.
"Ancora sveglio?" ridacchio leggermente
"Avevi intenzione di dirmelo o no dei tuoi mancamenti?" Mi sgrida mio padre severo
"Ma ciao anche a te papà, come stai? Io bene mi sto divertendo tantissimo e non voglio tornare a New York fino a nuovo avviso" affermo ironica
"Hol, so che è difficile per te ma devo saperlo quando non ti senti bene" sospira preoccupato
"Lo so, ma è stata la prima volta" mento mordendomi la lingua
"Ok, quando tornerai faremo una nuova tac, se non è nulla di grave potrai andare in remissione ma le possibilità sono scarse" ammette e sento la voce di Jamiee che lo obbliga a passarle il telefono
"Hey sorellina, come va? Emozionata per il capodanno?" domanda entusiasta
"Nemmeno un po'" ammetto
"Ho già avvisato la mamma, il tuo aereo atterrerà qui il 2 Gennaio alle 19 più o meno, ti verremo a prendere tutti" è troppo euforica per i miei gusti
"Già, a questo proposito, non so quando tornerò, vi faccio sapere dopo la festa" ammetto e si zittisce di colpo
"Che significa?"
"Significa che non ho intenzione di tornare a New York almeno per ora, telefonerò papà per dirgli tutto, ciao" mormoro per poi staccareOdio trattarli così. Ma qui è l'unico posto dove torno a respirare serena, e tornare nella grande mela significa tornare in ospedale, tornare a soffrire e tornare ad avere un cancro. Tutto prenderà di nuovo forma e io ora non voglio, voglio godermi ancora un po' questo posto e questa sensazione di tranquillità. Blaire mi ha detto che anche loro hanno il volo fra 3 giorni, ed è esaltata dalla notizia che sarei stata dei loro nel viaggio di ritorno, ma non credo ci andrò per il momento.
Mi appoggio alla ringhiera e alzo il viso verso il cielo, la neve è debole e piccoli fiocchi cadono qua e la senza lasciare segno.
"Come mai scappi via ad ogni festa?"
Mi volto di scatto sorridendo, riconoscerei la sua voce ovunque.
"Non dovresti scappare anche tu dalla tua festa, Cody potrebbe ucciderti" lo canzono
"Cody è già mezzo ubriaco e ci sta provando con Margaret" lo guardo sconvolta dalla sua ultima affermazione e lui sorride "Tranquilla, lei pensa che sia l'effetto dell'alcool e poi ci sono gli altri con loro"
"Dylan, dico sul serio torna dentro, Madison ti cercava" mento
"Non attacca piccola, Madison sta ballando con Anita e Bettany e tutte e tre si stanno strusciando sull'irlandese" commenta divertito facendomi ridere
"È così sono 19 anni" mormoro guardando il cielo
"Già" annuisce leggermente
"Che effetto fa?" domando
"Mi sento diverso" alza le spalle "No, non è vero mi sento sempre lo stesso idiota" ammette poi
"Idiota è dir poco, tu sei un idiota stupido giocatore di basket" ridacchio
"Ma perchè odi così tanto i giocatori di basket?"
"Quando passavo i pomeriggi nella palestra con mio nonno vedevo che allenava i ragazzi delle scuole più grandi e si vantavano così tanto delle 'loro doti'" mimo le virgolette facendolo ridere "avevo 12 anni quando un ragazzo di 19 si avvicinò a me sfilandomi la palla dalle mani per poi fare canestro e vantarsi con i suoi amici, mi innervosì e così sfidai tutta la squadra sotto lo sguardo di mio padre e di mio nonno" sorrido ripensando a quel momento
"Sai che figura poi quando hai perso" commenta e lo guardo sorridendo alzando un sopracciglio "Non puoi dirmi che hai vinto contro una squadra di ragazzi molto più grandi di te" sussurra incredulo
"Dribblai tutti e feci canestro al primo colpo" scrollo le spalle
"Mi domando perchè diavolo tu e tuo padre non giocate più" sospira amaro
"Arredniti, non c'è nessun grande segreto dietro" gli lascio una pacca sulla spalla per poi alzarmi e tornare verso le scale
"Non dimentichi qualcosa?" domanda
"Buon compleanno, idiota" sorrido ridendo per poi chiudere la porta alle spalle, ma non prima di averlo sentito ridere appena
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In Another Life
Fanfiction"Moriremo tutti prima o poi, indipendentemente dalla malattia" La mia poteva sembrare una semplice scusa. Ma la verità era che non ero pronta per dirlo al mondo intero, non ero pronta e di sicuro non lo sarei mai stata. Mi piaceva guardarmi allo...