50. Parker

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"Salve signora Parker, c'è Olivia?"  corro giù per scale di casa per vedere chi fosse a quest'ora
"Che ci fai tu qui?" mi acciglio sorpresa
"Hol, devi venire con me" mi supplica Cody "mi ha telefonato la madre di Margaret dicendo di raggiungerla a casa loro, ma Dylan non mi risponde e non ho il coraggio di andarci da solo" ammette 
"Ok, dammi 2 minuti" ritorno al piano di sopra per sfilare il pigiama e infilare un pantalone a caso con una felpa pesante.

Salgo dietro Cody che mi passa il casco e mmi aggrappo a lui mentre sfreccia verso casa dei Palmer. Quando ferma il veicolo mi guardo intorno e vedo un palazzo nella zona periferica, si tratta di una serie di appartamenti e Cody mi fa segno di seguirlo fino ad una porta degli ultimi piani, dove ad aprirci è proprio la madre di Mar. 
"Prego, è in soggiorno con il dottore" Guardo Cody e noto il suo viso spaventato, così gli afferro la mano incitandolo ad entrare
Arrivati in salotto vediamo subito la Margaret rannicchiata sul divano e con lo sguardo nel vuoto, mentre un dottore accanto a lei la sta visitando. 

"Cody" sgrana gli occhi quando lo vede, e inizia a piangere silenziosamente, poi si alza e abbraccia il riccio, am è un'abbraccio diverso da quelli che si scambiano due fratelli, poi sorride e abbraccia anche me 
"Che cosa è successo?" chiedo al posto di Cody, che non riesce a parlare
"Io... mi ricordo tutto" annuisce con un sorriso lieve "È stato come perdere mio fratello due volte"  ammette in un sussurro
"Mi dispiace"Cody stringe i pugni e abba lo sguardo, come se fosse colpevole
"Non è colpa tua, ora lo ricordo" forza un sorriso
"Il dottore ha detto che per ora devi riposare e prendere le medicine che ti ha prescritto" si intromette la madre 

Saluto la bionda e mormoro a Cody che lo avrei aspettato fuori. Raggiungo la moto dando così il tempo a romeo e Giulietta di salutarsi, sotto uno sguardo contrariato della madre della bionda. 

Sono così sollevata per Margaret, finalmente ricorda ogni cosa e ora, finalmente, lei e Cody potranno avere una storia normale.
"Sembri contento" sorrido verso il riccio che torna da me
"Come potrei non esserlo?" sorride euforico "dai vieni, ti meriti un bel frappé" mi fa cenno e io salgo dietro di lui

"Però, ti sei superato" fischio con un sorriso sorseggiando il mio frappé con doppio strato di nutella 
"Te lo meriti" sorride giocherellando con la cannuccia nel suo frullato 
"Sono davvero contenta per voi" ammetto
"Sai, hai cambiato le vite di tutti noi" mormora Cody "Dylan è diverso, credo si stia innamorando" sorride indicandomi
"Si lo credo anch'io, come credo nelle sirene, e negli asini volanti" annuisco ovvia, chiaramente ironica
"Hol, sono serio" continua poi "lo vedo diverso"
"Non può innamorarsi di me, non deve farlo" scuoto il capo "E poi andiamo, è di Dyan che stiamo parlando"
"Conosco Dylan e ti posso assicurare che non è il genere di persona che-" lo fermo 
"Io e lui siamo solo amici, non ci sarà mai nulla e sai bene perché" gli ricordo
"Non vederla come una trappola Hol. Dylan non si basa di certo su questo" mi fa presente
"Io e Dylan siamo solo amici Cody, punto" affermo mettendo fine al discorso

Una volta tornata a casa faccio una bella doccia calda e mi metto a letto, ma dopo circa due ore passate a guardare il soffitto capisco che non avrei dormito neanche quella notte, così scendo di sotto sistemandomi sul divano del soggiorno.
Scrollo i canali e alla fine finisco per guardare i Looney Tunes mentre con il cucchiaino mangio una vaschetta di gelato trovata in frigo. Dopo un po' sento dei passi e quando mi volto vedo mio padre con fare assonnato e in pigiama
"Volume troppo forte?" domando e lui scuote il capo 
"Non riesci a dormire?" viene a sedersi al mio fianco e io annuisco
"Quando sarà l'isolamento?" domando curiosa, dopo le parole di Michael ho deciso di provarci, ma non ne sono più tanto sicura poi 
"Inizieremo il 15 Febbraio" sospira guardandomi serio
"No andiamo, non il 15" sbotto incazzata
"Lo so, ma c'è una lista d'attesa da seguire, e non sei l'unica persona che deve farla" mi informa dispiaciuto
"Aspetto quel giorno da mesi papà, doveva essere la nostra ultima partita" gli ricordo
"Lo so tesoro, ma non possiamo fare altrimenti" mi accarezza i capelli

In Another LifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora