Dopo una veloce doccia infilo un jeans scuro e una felpa rossa, allaccio le scarpe bianche e carico il borsone in spalla. Raggiungo il mio migliore amico affianco al suo armadietto, se ne sta appoggiato ad esso Enza muoversi, senza dire nulla, con lo sguardo pensieroso e perso nel vuoto, non l'ho mai visto così in pena
"Che c'è?" Domando affiancandolo
"Sto impazzendo Dylan" mormora sincero
"È per Bettany?" domando per poi pensarci su "Oppure Margharet?" oso e lui mi guarda di scatto
Odio vederlo ridotto così, lui è mio fratello e se sta male io farò di tutto per aiutarlo, ma l'amore, oh quello è fuori dalla mia portata, non posso fare nulla per aiutarlo.
"Credo di amarla" sussurra come se fosse una cosa sbagliata "Margaret" accenna poi tornando a guardare davanti a se "ma mi sembra così sbagliato, ho Bet, i casini con Brad, lei è così diversa da me" mormora in modo sconnesso
"Lascia perdere Brad Cody, lui non c'entra nulla con la tua vita" scuoto la testa
"Ma con la tua si" mi indica istericamente "e tu sei mio fratello" aggiunge poi
"Lui è fuori dalle nostre vite" gli ricordo "Non puoi, non devi dargli questo potere. Se vuoi Margaret prenditela"
"Come faccio a dirlo a Bet? Non posso lasciarla da sola tu la conosci" sussurra frustrato
"Bet lo sa che tra voi c'è solo sesso, non le devi nulla" lo tranquillizzo
"L'hai vista oggi? Margaret sembra a pezzi dopo la serata di domenica a casa di Lincoln" si tortura le maniDomenica sera siamo stati a casa di Lincoln per svagarci un po', e diciamo che Bettany ha notato il feeling tra Cody e Margaret, decidendo poi di provocare la bionda. Così una birra tira l'altra e Bet ha iniziato a strusciarsi su un Cody brillo per poi baciarlo davanti a tutti portandosi la mano del mio migliore amico fra le sue gambe.
"Sto sbagliando tutto" si porta una mano fra i capelli in modo nervoso "Bet sta facendo la stronza con lei e questo non aiuta"
"Parla con Bettany, metti le cose in chiaro e tienila lontano da Margaret. Puoi sistemare le cose" porto una mano sulla sua spalla.
Cody mi sorride debolmente per poi andare a darsi una ripulita, lo saluto per poi tornare a casa dove ad aspettarmi c'è Edward e mia madre che si trovano in cucina. Mamma sta preparando dei biscotti e ride di gusto alle storie che mio fratello le sta raccontando sulla sua vita in Italia."Sono a casa" sussurro sfilando la felpa per poi poggiarla sulla sedia in cucina
"Fratello" sorride lui salutandomi con un cenno del capo
"Lucas?" Domanda mia madre
"Era ancora a scuola" scrollai le spalle
Apro il frigo e afferro una bottiglia di succo di frutta per poi bere ricevendo un pugno sulla spalla da parte della donna
"Quante volte ti ho detto che non devi bere dalle bottiglie" sbuffa facendo ridere Ed
"Ciao ragazzi" papà entra in cucina con indosso uno dei suoi vestiti eleganti
"Papà, come mai sei tornato così presto?" si acciglia Edward mentre nostro padre dava un dolce e casto bacio sulle labbra alla mamma
"Mi sono liberato prima per stare con voi" ammette
"Oggi è venuta?" Domanda mamma speranzosa
"No, l'ho vista solo ieri tesoro, credo passerà un altro po' di tempo prima che ripassi da me" spiega lui comprensivo
"Di chi parli?" Domanda Edward
"Una nuova paziente speciale, è la figlia di un amico di tuo padre e ha dei problemi" spiega la mamma
"Come ogni adolescente" faccio presente ovvio
"Ha una vita abbastanza diversa da quella delle altre ragazze" esclama papà
"Cos'ha di tanto speciale" si acciglia Edward curioso
"Segreto professionale" ridacchia mio padre
"Andiamo, ora sono curioso" insiste
"Niente domande ragazzi" ci rimprovera nostra madre
"Se è carina potrei conoscerla, così da farle dimenticare i suoi problemi" commenta malizioso facendo alzare gli occhi al cielo alla donna
"Non è il tuo tipo Edward, è una ragazza intelligente, non fa proprio per te" scuote la testa papà facendo ridere me e la mamma
"Grazie mille papà, tu si che sei confortante" si lamenta Edward
"Dai, vieni con me di sopra e lasciali in pace" mi tiro mio fratello per la felpa costringendolo a seguirmi di sopraCi mettiamo in camera mia dove gli mostro gli schemi dell'ultima partita, lui ha sempre odiato gli sport ma ci sa fare con gli schemi di gioco.
"Sei preoccupato?" domanda
"Un po'" ammetto
Tra me e Edward non ci sono mai stati segreti, lui ha sempre saputo ogni cosa di me, mentre io tutto di lui. Da bambini ci divertivamo a fare scherzi per casa, e quando nostro padre ci chiedeva di chi fosse la colpa nessuno dei due rispondeva, la nostra filosofia era che o metteva entrambi in punizione o la scampavamo libera insieme per poi tornare a fare guai.
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In Another Life
Fanfiction"Moriremo tutti prima o poi, indipendentemente dalla malattia" La mia poteva sembrare una semplice scusa. Ma la verità era che non ero pronta per dirlo al mondo intero, non ero pronta e di sicuro non lo sarei mai stata. Mi piaceva guardarmi allo...