47. Parker

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Scuola, niente di più tragico, niente di più noioso ma sopratutto niente di più monotono. 

Appena metto piede in quel mura corro in bagno piegandomi in uno dei cubicoli vuoti, per poi rimettere anche l'anima. Mi gira un po' la testa e ho lo stomaco sottosopra.
Poggiouna mano sul water e una a terra per reggermi, il corpo trema e rimetto fin quando non percepisco di non avere più nulla nello stomaco.
Rilascio un sospiro frustrato e mi siedo sul pavimento con la schiena contro il muro, qualcuno esce dal cubicolo accanto al mio e vedo la figura di Madison stretta in un paio di jeans skinny scuri e un maglione bianco semplice, ha le braccia incrociate e ha solo un filo di strucco. E' molto bella, come sempre, peccato che sia così stronza. 

"Ti senti bene?" si acciglia e io annuisco legando i capelli in modo disordinato per non farli cadere in avanti mentre torno a vomitare 
"Si" esclamai spostando i capelli dalla fronte
Quando finisco lei è ancora qui, mi alzo e mi lavo le mani e la bocca, per poi appoggiarmi al muro e riprendere fiato. Madison non sembra aver voglia di litigare oggi, è impassibile e sembra anche preoccupata.
"Vuoi che chiami Blaire o qualcuno?" tenta e io scuoto la testa per poi recuperare il mio zaino 
"Ho detto che sto bene" affermo per poi uscire  

Entro in aula nel momento in cui il professor Peterson fa il mio nome e fingo un sorriso energico  
"Presente" esclamo e i miei amici si voltano verso di me 
"Meglio tardi che mai eh Parker" scherza il professore indicandomi il mio posto
"Eccola" ulula Andrew applaudendo 
"Mi sei mancata tantissimo" mormora Lucas appena mi sistemo al suo fianco
"Silenzio" ci riprende il professore continuando con l'appello  
"Cosa mi sono persa queste prime settimana di scuola?" domando al biondo che scrolla le spalle
"Matematica è andata avanti, chimica ha fissato un compito per la settimana prossima e letteratu-"
"Non mi interessa Lù, mi riferisco a qualche gossip" rido 

"Parker, ti dispiace ripetere ciò che ho appena detto?" sospira il professore
"Parker, ti dispiace ripetere ciò che ho appena detto" annuisco furba 
"Spiritosa, vieni alla lavagna" mi porge il gesso e io sbuffo alzandomi controvoglia "Un giorno dovrete spiegarmi perchè avete così tanta paura della lavagna, non vi mangia mica" borbotta 
"La lavagna no, ma lei si" commenta Lincoln facendoci ridere
"Parker, ti salvi ma vi prego fate silenzio" supplica e io torno a sedermi con un sorriso vittorioso 

Le ore successive passano velocemente, durante matematica copio ogni cosa dal quaderno di Lucas che ride divertito, poi andiamo in mensa per pranzare, anche s non ho per niente fame. Parlo con Lucas raccontandogli del piccolo Dylan e degli altri bambini dell'orfanotrofio mentre prendiamo i vassoi con il pranzo per poi sederci ad un tavolo libero. Il biondo subito si fionda sul cibo affamato mentre io non tocco nulla.
"Oggi mancano molti alunni" osserva accigliandosi 
"Meglio" scrollo le spalle "Senti, oggi ho una visita, perchè non vieni con me?" propongo addentando la mela
"Posso davvero venire?" domanda sorpreso e con un sorriso enorme 
"Venire dove?" domanda Blaire sedendosi accanto a me seguita da Lincoln che mi ruba una patatina dal piatto
"Nulla" si affretta a dire Lucas con fare nervoso e lo guardo male intimandogli di stare calmo, certo che è impedito a mentire 
"Lincoln rubami ancora una patatina dal piatto e te le mozzo quelle mani" minaccio dopo la terza patatina che ha rubato 
"Hola ragazzi" sorride allegramente Margaret sedendosi accanto a Lucas
"Come stai bionda?" domando 
"Benissimo, il dottore ha detto che ho fatto passi da gigante, e sto ricordando tutto piano piano" sorride, ma evidentemente non ricorda ancora nulla di suo fratello e di Cody
"Hol" grida Daisy correndo verso di me come un isterica "Sei una traditrice" piagnucola
"Mi sei mancata anche tu Daisy" sorrido
"Non ci trovo nulla da ridere, avevi detto che ti saresti fatta sentire" mi colpisce la spalla
"Mi farò perdonare. A te piuttosto, come va con il tuo futuro ragazzo?" Domando poi
"Chattiamo ogni giorno e mi manda il buongiorno tutte le mattine e la buonanotte tutte le sere, ha detto che tuo nonno gli concede una settimana libera tra un mese circa e lui verrà qui a trovarmi" spiega tutta d'un fiato facendomi ridere

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