67. Parker

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È molto più dura di quanto immaginassi. 
Il dolore è atroce, l'ansia è alle stelle, è tutto diverso,
le persone,
il tempo,
lo spazio,
la mia malattia.
I giorni iniziano a scorrere in modo molto lento da quando vivo in ospedale.

Michael, devi essere fiera di me. Mi sono fermata ad osservare in questi giorni. Vedo la gentilezza, nei sorrisi di Lucas che viene qui ogni giorno, vedo la lealtà negli occhi di Madison che è sempre al mio fianco, l'amicizia in quelli di Cody ed Eric, che non si sono dimenticati i te. Vedo la premura in quelli di mia madre, la speranza negli occhi di mio padre, blu come i miei. 
Ma soprattutto, vedo l'amore, nello sguardo di Dylan. Che ha rubato un po' di spazio nel mio armadio, perchè è sempre qui e ha fatto scoperta di abiti puliti. Lui, che quando mi lamento del cibo dell'ospedale, lo mangia insieme a me, lui che ha la sveglia sul cellulare a ogni momento della giornata che devo prendere le medicine. Lui che aggiorna mio padre su ogni piccolo passo, lui che ha imparato a fare le freccine ai miei capelli perché non ho le forze per lavarli. 

Oggi è Domenica, è già passata una settimana dalla prima chemio.
Me ne sto pigramente distesa sul mio letto nella mia camera singola quando la porta si spalanca in tutta fretta, e le figure losche dei miei amici entrando di corsa per poi richiudersi la porta alle spalle. 
Madison si scrolla il cappotto pieno di neve di dosso e vedo le buste di carta che nasconde sotto di esso, Cody si affretta ad abbassare le tendine alla vetrata che affaccia in corridoio ed Eric blocca la porta con la chiave. 

"Buonasera anche a voi. Avete svaligiato una banca?" ridacchio e Lucas corre a sedersi al mio fianco facendo stridere le scarpe da ginnastica sul pavimento lucido.
"Lucas" sbotta Madison stizzita e io scoppio a ridere
"Quando ridi il mondo sembra davvero più bello, piccola Hol" sorride Eric lasciandomi un bacio sulla testa. sopra il cappello di Dylan che indosso.
Cody si gratta il capo nervoso e guarda Dylan, non si sono più parlati dalla loro rissa al locale. Quest'ultimo ricambia il suo sguardo, limitandosi ad un cenno con il mento, poi si appoggia alla sua spalla con il gomito , e vedo il riccio nascondere un sorriso amichevole.
"Abbiamo portato una piccola sorpresa" esclama Madison aprendo quelle buste e liberando nell'aria un forte odore di cibo
"O mio Dio" balzo dal letto correndo verso di lei che ridacchia passandomi un taco ancora caldo. 
Finalmente del cibo vero.
"Cazzo, voi siete i migliori" subito Dylan ne addenta uno e Lucas si acciglia
"Ti sei dato alla solidarietà tra innamorati, fratellone" ridacchia il biondo e Dylan lo fulmina con lo sguardo
"Se l'infermiera ci vede, ci caccia a calci in culo" ride Eric con la bocca piena e non aveva torto, erano sempre qui a far casino e loro si lamentavano sempre. Più volte mio padre ci ha supplicato di non dar fastidio alle infermiere, ma loro erano così rigide. 
I ragazzi restano per un po' e mangiamo tutti insieme quei tacos che sembrano essere la cosa migliore della settimana. 
"Hol" Lucas mi richiama in un sussurro e io mi volto verso di lui "ti va di parlare un'attimo?" indica la porta ancora chiusa e io annuisco alzandomi per prima e infilando una felpa larga rossa, rubata dall'armadio di Dylan
"Vengo con voi" si alza dal divanetto Dylan subito, e sospiro nervosa
"No, resta qui" scrollo il capo e Cody lo trascina con se sul mio letto, continuando a parlare con Madison ed Eric

Nonostante fosse tutto ricoperto di neve, e il freddo classico dell'inverno qui a New York, usciamo in giardino sedendosi su una panchina, prendendo una boccata d'aria fresca. Ormai respiro solo puzza di disinfettante e di farmaci.
"Come va con Dylan?" domanda riferendosi probabilmente al tono di voce nervoso che avevo usato poco fa
"Vorrei si rilassasse un po'" ammetto "ma parliamo i te, di cosa volevi parlarmi?" mi stringo nel caldo cappotto che fascia il corpo da sopra la felpa, il maglione, e la doppia t-shirt
"Ho parlato con Jimmy" sorride con il naso rosso per il freddo e liberando una nuvola di vapore nell'aria quando sospira "continuiamo a vederci solo per scopare e la cosa inizia a starmi stretta, e se si vede anche con altri? Non voglio incastrarlo in una relazione, certo, ma gradirei un briciolo di sincerità" spiega
"Gli hai detto questo?" domando e lui annuisce titubante 
"Ha detto che non è tipo da relazioni e che è meglio non vederci più. Ha paura di come possano reagire i suoi amici e mi ha fatto star male, ma forse non sono poi così importante per lui" ammette e al suono di quei ricordi i suoi occhi diventano lucidi, mentre una prima lacrima gli scivola sul viso angelico
"Oh, Lucas" lo abbraccio forte e lui si stringe a me "mi dispiace tanto"
"Mi dispiace Hol, tu stai attraversando un periodo orribile, e l'unica cosa che riesco a fare è piangere per un ragazzo" si asciuga il viso frettolosamente cercando di respirare piano tra i singhiozzi  
"Idiota, i tuoi problemi non sono meno gravi. Io sarò sempre qui per te Lucas" sorrido accarezzandogli la schiena 
"E io per te Hol, ma non credi sia arrivato il momento di dirlo agli altri?" domanda cambiando argomento e io sospiro.
Madison è stata la prima a ricordarmelo qualche giorno fa, anche Cody poi sostiene che è difficile nasconderlo a Margaret e le altre. Eric mi ha confidato che Lincoln ed Andrew li riempiono di domande, ma nessuno gli dice nulla perchè spetta a me, ma non deve essere facile per loro.

In Another LifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora