27 Gennaio
"Hol, puoi portare questi scatoloni al piano di sopra? C'è Mose che li sta cercando" mi indica il nonno
"Certo" li afferro per poi salire le scale e consegnarli al ragazzo
"Serve altro?" domando stiracchiandomi
"Vai tranquilla, tuo nonno ti aspetta per cenare" sorride lui dolcemente
Raggiungo Alfred e il nonno in cucina, oggi c'è un bel via vai di turisti, così ceniamo qui per non intralciare i camerieri, e poi il nonno adora parlare con il suo migliore e vecchio amico.
"Io torno in camera, sono esausta" sospiro ringraziando Alfred e lasciano un bacio sulla guancia del nonno che sorride
"A domani piccola" mi sorride
"Lasagna domani?" domanda lo chef e io annuisco ovvia
"Tu si che sai come conquistarmi" scherzoArrivo in camera e vedo che la porta è semi aperta, possibile che non l'abbia chiusa prima? Entro e me la richiudo alle spalle e subito noto la figura di mio padre accanto alla finestra che guarda fuori, sobbalzo per lo spavento e ho il cuore a mille.
No, che diavolo ci fa lui qui? Non sono pronta per tornare a New York"Cristo" sussurro per lo spavento
"È tanto che non ci vediamo" forza un sorriso e noto il leggero filo di barba che si è fatto crescere in questo mese
"Che ci fai qui?" domando sfilando la felpa per poi appoggiarmi con la schiena contro la porta
"Sono venuto per convincerti a tornare a casa tua, Hol è passato un mese" mi ricorda ovvio
"Non voglio ancora tornare papà, non riuscirai a convincermi" scuoto il capo convinta
"Ecco perchè ho chiesto a lui di venire con me" annuisce e la porta del bagno si apre, e subito esce un Dylan Johnson in tutto il suo splendore
Mi è mancato.
"Ciao" sussurra salutando con la mano appoggiandosi con il fianco alla porta del bagno aperta
"Gli ho detto che hai litigato con tua madre e che non vuoi più tornare a New York" spiega papà guardandomi complice, odio mentirgli, ma non posso fare altrimenti
"Non dovresti essere qui" faccio presente
"Beh neanche tu" annuisce lui
"Vi lascio un po' da soli" esclama papà, si avvicina a me e mi bacia la fronte per poi uscire dalla stanzaDylan indossa un paio di jeans chiari con una felpa bianca con le maniche tirate su, ma è bellissimo anche così.
"Dylan, ti prego no" scuoto lentamente il capo mentre si avvicinava a me
"Credi di poter sparire così per un fottuto mese senza dare spiegazioni? Hai idea di cosa ho dovuto fare per far parlare Lucas?" domanda serio "Credevo che fossi tornata a casa tua ma che evitassi la scuola, ma un pomeriggio tuo fratello mi ha detto che non eri lì e sorpresa, appena tornato a casa mia tua madre si stava sfogando con la mia del fatto che non volevi più tornare a New York, poi tuo padre ha detto al mio che sarebbe venuto qui e mi ha chiesto se volevo venire con lui dato che hanno capito tutti che non ci odiamo poi così tanto" spiega con il volto a pochi centimetri di distanza dal mio
"Non sono affari tuoi se resto qui o no" esclamo cercando di essere fredda ma mi rende vulnerabile averlo qui al mio fianco
"Non sono affari miei?" si lascia sfuggire una risatina nervosa "Credevo fosse chiaro che tra noi c'è qualcosa" ci indica
"Ti ho già detto che non voglio legami" gli ricordo fermamente
"Ok, allora guardami negli occhi e chiedimi di andar via, ma se lo fai sarà per sempre" il suo viso è distante dal mio per pochi millimetri, cerco di parlare, ma le parole non escono, non controllo il mio corpo e sento la gola secca "già, come immaginavo" mormora in un sospiro per poi abbracciarmi
Mi stringe a se, ma resto immobile, piena di paure, piena di ansie, con la mente in subbuglio. Non posso tornare a New York, io non voglio.
"Io non voglio tornare a casa mia" il respiro aumenta, si fa irregolare e il cuore batte più forte
"Casa tua è a New York Hol, con me, non puoi restare qui" mormora e mi mordo il labbro per non piangere, mentre ricambio quell'abbraccio che riesce a tranquillizzarmi*****
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In Another Life
Fanfiction"Moriremo tutti prima o poi, indipendentemente dalla malattia" La mia poteva sembrare una semplice scusa. Ma la verità era che non ero pronta per dirlo al mondo intero, non ero pronta e di sicuro non lo sarei mai stata. Mi piaceva guardarmi allo...