Entro nell'aula del giornalino scolastico in cerca di Lucas e per poco non vado a sbattere contro un ragazzo che aveva in mano una pila di fogli infinita. La stanza è davvero grande, forse la più grande di tutte rispetto agli altri laboratori, c'erano due stampanti agli angoli della stanza, una decina di computer e una scrivania sul fondo piena di fogli, per non parlare delle mensole piene di trofei di concorsi di fotografia e scrittura, articoli famosi esposti e foto di studenti e professori attaccate al muro.
"Olivia Parker, a cosa devo l'onore di questa visita?" Daisy sbuca da sotto un banco facendomi prendere un colpo
"Cazzo, ma sei pazza" mi porto una mano al petto sussultando per la paura
"Scusa, mi sono abbassata per prendere una penna che mi è caduta, sai quanto sono distratta, la mamma me lo rimprovera sempre ma hey, che ci fai qui?" Parla sempre così velocemente che faccio fatica a starle dietro
Ho sempre trovato Daisy la ragazza più strana della scuola, è un turbine in continuo movimento, le sue pile non si scaricano mai e la vedi sempre correre a destra e sinistra per la scuola con il suo solito badge del giornalino e una valanga di articoli fra le mani.
Chi è Daisy? Si occupa del giornalino della scuola dal suo primo anno qui, lei sa tutto di tutti, che siano studenti o professori, e per questo mi viene un lampo di genio."Mi servono delle informazioni e chi meglio di te potrebbe aiutarmi" sfodero un sorriso enorme
"Beh, così mi lusinghi. Sono da sola fino alla fine del pranzo quindi sono tutta tua" annuisce
"Cosa sai su colui che chiamano 'Il Dio'?" Domando vaga
"Dylan Ilay Johnson, capitano di basket, stronzo con tutte ma sotto sotto credo si nascondi un bravo ragazzo. Le sue relazioni durano una notte, ma l'unica storia che è veramente durata è stata con Madison, non sono mai stati insieme ufficialmente ma tutti li hanno sentiti nei bagni della scuola.
Vorrei dedicargli la prima pagina del prossimo numero che pubblicheremo la settimana prossima, potrei parlare dei suoi addominali che ama mettere in mostra agli allenamenti di basket oppure di come ha fatto a pugni con Brad, ma voto più per la prima opzione..." sembra essersi dimenticata di me e si concentra sull'argomento del giornalino
"Aspetta un attimo, chi è Brad?" Domandai confusa
"Brad Tyler, ha cambiato scuola due anni fa circa. Era uno dei giocatori di basket nonché amico molto stretto di Dylan e dei ragazzi, c'è stata una discussione che ha fatto nascere un odio smisurato tra i due e molto spesso durante le feste della scuola si riempiono di botte a vicenda, ma è sempre Dylan ad avere la meglio" ridacchia lei
"Perché non ne ho mai sentito parlare?" Mi acciglio stranita, stando in disparte noto sempre tutto degli altri, e poi Margareth parla di tutto con tutti in aula
"Sono pur sempre passati due anni, ormai nessuno ne parla più" scrolla le spalle
"Devi pur aver pubblicato qualcosa su quella storia, no?" tento curiosa
"In verità quello non fu un bel periodo per nessuno, la scuola era sconvolta per altre cose, non scrissi nulla su di loro e mi concentrai su Areelay tralasciando questa storia, ma lo sa tutta la scuola" mormora
"Capisco, grazie" annuisco lasciando la stanzaDopo la scuola Marcus passa a prendermi alla fine del suo turno e mi accompagna a casa, passo il pomeriggio sul divano a guardare qualche vecchia puntata di Friends mentre il ricciolino se ne stava chiuso in camera con mia sorella approfittando del fatto che i nostri genitori non c'erano. Il mio telefono vibra e rispondo senza guardare il numero con ancora la bocca piena di popcorn, di sicuro è mia madre
"Pronto"
"Ciao Parker" e no, quella voce decisamente non è di mia madre
"Justin's, passata la depressione?" scherzo facendola ridacchiare
"Ti ho chiamato per dirti che siamo state beccate, i ragazzi sanno che siamo stati noi e Madison mi ha scritta dicendo di stare alla larga da loro e che sono out" mi spiega
"Strano, ho visto Dylan oggi e non mi ha detto nulla a riguardo" accenno sorpresa
"Hai visto anche Lincoln? Era con Madison?" domanda frettolosamente
"Se vuoi saperlo vieni a scuola" la provoco "o vuoi rintanarti a casa tua sotto le coperte per sempre?" la canzono
"Oggi non me la sentivo, ma domani mia madre mi obbligherà di sicuro" sbuffa "voglio proprio fargliela pagare cara" ringhia facendomi ridere
"Ti sei già vendicata abbastanza, oggi non ho visto nessuna delle moto parcheggiata al solito posto" la informo facendola scoppiare a ridere
"Ora ti lascio, è arrivata quella stronza di mia sorella devo assicurarmi che resti alla larga da mamma e papà o farà la spia. Ci si vede domani"
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In Another Life
Fanfiction"Moriremo tutti prima o poi, indipendentemente dalla malattia" La mia poteva sembrare una semplice scusa. Ma la verità era che non ero pronta per dirlo al mondo intero, non ero pronta e di sicuro non lo sarei mai stata. Mi piaceva guardarmi allo...