Capitolo 2

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Casa dolce casa! New York è bellissima ma nessun posto è come Londra e nessun posto è come casa. Londra è la mia casa e non la cambierei per niente al mondo.
Una volta arrivati la prima cosa che faccio è guardarmi intorno. Niall ha un appartamento suo quindi questa casa è restata chiusa per quattro anni ma tutto è come lo avevamo lasciato. Le foto al solito posto, le coperte sul divano. Tutto è restato uguale come se li quattro anni non fossero passati. Un po' vorrei fosse così.
'Ti sei incantata? A che pensi?'
'Pensavo a quanto mi è mancata Londra. Quanto mi sei mancato tu Niall.' Lo abbraccio perché ho davvero bisogno di farlo. Ora che sono tra le braccia di mio fratello posso dire di essere a casa.
Finita l'esplorazione prendo le mie valigie e quelle di James e le porto nella mia vecchia camera. Staremo lì per ora. Mi cercherò subito un appartamento, non posso continuare a vivere con i miei. Io e James siamo una famiglia e quindi è arrivato il momento di vivere come tale. Io e il mio bellissimo ometto. I miei hanno già fatto tanto per noi.
Lascio le valigie in camera e torno di sotto. Le sistemerò questa sera adesso devo assolutamente fare una cosa.
'Mamma io devo uscire un attimo. James sta con voi?'
'James è con Niall. Ora non si staccheranno più vai tranquilla'. Sorrido alle sue parole perché è vero. James ama Niall da morire e ogni volta che veniva a New York non si staccavano mai. Fanno di tutto insieme e amo il loro rapporto. James vede in Niall, e forse anche in mio padre, quella figura paterna che gli manca. Ringrazio Dio per avere dei genitori così fantastici e un fratello così perfetto sia per me che per lui, ne ha bisogno.
Prendo la borsa e le chiavi dell'auto ed esco. Non resisto, devo assolutamente vedere una persona. Certa del fatto che questa persona non voglia vedere me ma non posso aspettare. Così salgo in macchina e vado a casa sua. Ricordo le strada. È impossibile dimenticarla quando la fai ogni giorno. Mentre guido mi guardo intorno e niente è cambiato. Londra e sempre Londra. Ma le persone sono cambiate e questa è una cosa che scoprirò molto presto.
Sono di fronte alla sua porta. Conto fino a tre, per prendere coraggio e poi suono. Mi sono già pentita di averlo fatto ma quando sono sul punto di scappare la porta si apre. Sulla porta però non c'e la persona che cercavo. Sono sicura che sia li. Niall me lo avrebbe detto se avesse cambiato casa. Niall non mi avrebbe detto però che ora vive con la sua ragazza. Su sua richiesta immagino. Come biasimarlo.
'Emma!? Sei tu?'
'Ciao Hope!'
Dopo un attimo di sorpresa mi abbraccia. Dio solo da quanto mi è mancata anche lei. La stringo più forte che posso. La stringo per farle capire quanto mi è mancata, quanto ci sono stata male e per chiederle scusa. Di tutto. Non abbiamo mai avuto bisogno di troppe parole io e lei. Ci siamo sempre capite con uno sguardo. Da sempre, e so che non è arrabbiata con me. Almeno non più. Non come lo è il suo ragazzo sicuramente.
'Vieni entra. Devi dirmi tutto. Non ci credo ancora che sei qui. Per quanto resti?' Mi fa entrare e mi porta in cucina. Mi siedo su uno degli sgabelli intorno all'isola della cucina e subito mi versa qualcosa da bere. Non le ho chiesto niente ma sa che ho bisogno di bere perché ho la gola secca. Sa che sono in ansia, che ho una paura tremenda e sa che un po' d'acqua può aiutarmi.
'Grazie.' Sa che mi riferisco al bicchiere d'acqua. 'Sono tornata per restare Hope. Restare per sempre spero.' Abbasso lo sguardo sulle mie mani che stringono in bicchiere come se fosse un appiglio. Ho paura a dirlo perché ho paura di non appartenere più a questa vita. Di non far parte più della vita delle persone che più ho amato e che più ho ferito andando via una mattina senza salutare nessuno o dare spiegazioni a nessuno.
'Lui non c'è. Ha riportato a casa i gemelli. Oggi sono stati con noi perché Dan aveva da fare e così li ha portati qui. Arriverà a momenti.' Poggia una mano sulle mie e questo mi da la forza di alzare lo sguardo e guardarla. 'So che hai paura della sua reazione ma lo conosci meglio di me. Sarà arrabbiato ma appena ti vedrà gli passerà tutto. Avete tanto di cui parlare ma tornerà tutto come prima. Non sei un estranea per noi Em. Sei sempre tu. Più cresciuta. Sempre bella e si siamo stati male tutti perché nessuno sapeva niente ma con il tempo abbiamo capito il motivo per cui lo hai fatto e ognuno di noi, con i propri tempi, ti ha perdonata. Ora sei qui e conta questo. Sei mamma ora'
'Tu come..come lo sai?' Non ho detto a nessuno di James. Non perché me ne vergogno. È mio figlio e lo amo ma avevo paura. Paura e basta non so neanche io di cosa ma pensavo che era la cosa migliore.
'Me lo ha detto lui. Sai che con me non riesce a tenere i segreti. E so che a lui lo ha detto Niall. Era felice anche se voleva far credere il contrario. È orgoglioso quindi deve sempre far vedere che lui non perdona, non soffre ma sappiamo che tu sei il suo punto debole.' Lo dice ridendo ma non c'è niente da ridere anche se lei non lo sa.
Ecco forse è questo che mi spaventava. Dover dire a tutti che James è cresciuto senza padre. Per colpa mia.
'Voglio vederlo però. Hai una foto?'
Annuisco e faccio per prendere il telefono dalla borsa ma una voce alle mie spalle mi fa bloccare. Non ho sentito la porta aprirsi, ne i passi farsi sempre più vicini. Mi volto e il sorriso che ha sparisce quando capisce chi sono.
'Em!' È l'unico suono che esce dalle sua labbra.
'Lou!' È l'unico suono che esce dalle mia labbra.

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