Capitolo 34

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Hope

Oggi ho una visita dal ginecologo, scopriremo molto probabilmente il sesso del bambino e chi, tra me e Louis, sceglierà il nome.
Devo ammettere che sono agitata, non ho avuto problemi fino ad ora ma sono comunque nervosa, non so per cosa in realtà ma non riesco a stare tranquilla. Ho una sensazione strana, come se ci fosse un problema, qualcosa che non va.
Ho una paura tremenda che qualcosa possa andare male, però è solo una sensazione, perché per ora è sempre andato tutto bene. Non ho più nausee, non ho perdite di nessun tipo e non ho nessun dolore, quindi è solo un problema mio.
'Smettila di pensare Hope, sento il rumore fino a qui.' Mi dice Louis non appena saliamo in auto diretti allo studio del medico.
'Ho una strana sensazione.' Rispondo e subito i suoi occhi sono puntati su di me.
'Stai male? Hai avuto dei dolori e non me lo hai detto? Che ti senti?' Chiede agitato.
'No, no nessun dolore. Sto bene e non mi fa male niente. È solo una sensazione, non so riguardo a cosa.' Detto questo mi scruta poi mette in moto e partiamo.
'Andrà tutto bene, non c'è niente che non va. Fidati di me.' Detto questo mi da un bacio a stampo veloce non appena ci fermiamo al parcheggio della clinica.
Insieme scendiamo dall'auto, ci dirigiamo al piano e aspettiamo il nostro turno. Per tutto il tempo che aspettiamo non riesco a smettere di pensare che qualcosa non va, non riesco a stare calma e continuo a torturarmi le mani, tanto che ad un certo punto Louis mi prende la mano e la stringe con la sua.
So che sto esagerando, se non ho nessun tipo di dolore vuol dire che va tutto bene, solo che non riesco a liberarmi da questa sensazione.
'È se c'è davvero qualcosa che non va? Se il bambino non sta bene?' Chiedo dopo un po'. Ho bisogno di tirare fuori quello che sento, non riesco più a tenerlo per me.
Louis mi guarda e quando i suoi occhi incontrano i miei riescono in qualche modo a calmarmi. Basta uno sguardo, una parola e non ho più paura di niente, è per questo che lo amo. Riesce sempre a farmi sentire bene, in qualsiasi momento.
'Andrà tutto bene perché voi state bene, fidati di me piccola.' Mi accarezza prima la guancia e poi mette una mano sulla pancia, i suoi occhi ancora nei miei e in questo momento mi fido di lui, anche se non è un medico, se non sa niente di cose del genere io mi fido di lui. Ho bisogno di fidarmi di lui.
È il nostro turno, l'assistente del mio dottore esce fuori a chiamarci così entriamo e subito mi spoglio per poi stendermi sul lettino.
'Vediamo come sta questo bambino.' Mi dice il dottore sorridendo. Lou mi raggiunge, resta in piedi vicino a me e non mi lascia la mano neanche per un secondo.

Alla fine aveva ragione lui. Non c'è niente che non va, sto bene e anche il bambino sta bene. Beh forse dovrei dire bambini. Abbiamo scoperto che saranno due gemelli, a quanto pare un maschio e una femmina, così sceglieremo entrambi il nome.
Sono felicissima, emozionata, euforica e tanti altri aggettivi che possono descrivere come mi sento in questo momento.
Quando mi è stato detto che sarebbero stati due sono scoppiata a piangere, non ho trattenuto le lacrime e sinceramente non volevo farlo. Avevo una paura tremenda che qualcosa andasse storto così quando ho capito che l'unica cosa che non andava era che il bambino non era uno solo ma due Louis mi ha stretto ancora più forte la mano e continuava a lasciarmi baci sulla testa, non ha pianto ma aveva gli occhi lucidi.
'Visto che sarebbe andato tutto bene?' Mi chiede sapendo che aveva ragione lui.
'Ti amo Lou.' Gli dico semplicemente. È vero, lo amo da morire e ora lo amo ancora di più se possibile perché, non solo ci sposeremo, ma mi sta donando la gioia più grande della mia vita, mi sta dando dei figli e non potrò mai ringraziarli abbastanza per questo.
'Ti amo anche io piccola.' Mi bacia poi la sua attenzione si sposta sul mio ventre. 'Allora, visto che siete in due non fate troppo male alla mamma con i calci, fate un giorno per uno va bene? Noi non vediamo l'ora di vedervi.' Rido, non riesco a trattenere le risate, ho un ragazzo troppo buffo ma adorabile e lo amo per questo, amo ogni suo lato, ogni sua sfaccettatura.
'Ti hanno ascoltato, sono tranquilli ora.' Dico ancora ridendo.
'Bene, ora dobbiamo solo trovare un nome.' Detto questo torniamo a casa.

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