Capitolo 11

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Emma

Mancano cinque giorni al matrimonio. È pronto tutto, il vestito di Grace è perfetto, i nostri vestiti anche, non manca nulla. Ovviamente io e le ragazze abbiamo deciso che per l'addio al celibato di Grace non avremmo fatto niente così eclatante. Questa mattina andremo in un centro benessere, tra massaggi, fanghi, manicure e tante altre cose rilassanti e poi stasera andremo a cena in un ristorante. James starà prima con suo padre, poi andrà dai miei. I ragazzi faranno qualcosa per Harry questa sera, nessuno di loro ha voluto dirci cosa hanno organizzato, o meglio, cosa Lou ha organizzato. Forse è meglio non saperlo.
Sto cercando di far vestire mio figlio, dovrò incontrarmi con le ragazze tra un'ora al cafe, se continuiamo così però non ci arriverò neanche domani.
'James per favore vieni a vestirti.' Oggi è più agitato del solito. Si è svegliato abbastanza presto per essere sabato, ha bevuto solo un po' di latte poi non si è fermato un minuto.
'No fa caldo. Sto così.' Ovvio che fa caldo per lui.
'Sta arrivando papà non puoi uscire in mutande.'
'Ma zio Lou lo fa. Anche senza scarpe.' Dovrò ricordarmi di non lasciare più James da solo con Louis.
'Beh tu non puoi fare quello che fa Louis. Adesso vieni qua.'
'Noooo.' E continua ad urlare e correre.
'James William se non vieni subito...' Non finisco la frase che suonano alla porta, esco dalla camera di James e vado ad aprire. È Zayn, forse lui riesce a far vestire suo figlio.
'Vi sento urlare da fuori. Che succede?'
'Tuo figlio vuole uscire in mutande. A detta sua Louis lo fa quindi può farlo anche lui, poi sembra che questa mattina il latte che ha bevuto avesse qualcosa dentro perché non la smette di muoversi, va bene fino a che non devo vestirlo.' Mi sposto di lato e lo faccio entrare, non fa in tempo a chiudere la porta che James subito gli corre in contro.
'Papiiii prendimiiii.' Zayn per fortuna è veloce e si volta in tempo per prenderlo.
'Che ne dici di metterti qualcosa? Così possiamo uscire.' Rimette per terra James e va con lui in camera.
'Perché ascolta solo te?' Zayn ride, certo è facile per lui, qualsiasi cosa dice James lo ascolta. Li seguo e resto ferma sulla porta a guardarli, sono molto buffi.
Mentre Zayn cerca in tutti i modi di vestire nostro figlio inizia a parlare.
'So che stasera devo portare James dai tuoi ma mi ha chiamato mia madre, sa che stasera saremo entrambi impegnati e mi ha chiesto se poteva tenere lei James, dice che vuole passare del tempo con lui.'
'Lo so.' Ha chiamato anche me. Ieri sera in realtà e mi ha detto esattamente quello che Zayn sta dicendo ora. 'Ieri sera ha chiamato anche me. Ho chiamato mia madre e ha detto che per lei va benissimo, cioè decidiamo noi quindi non ci sono problemi. In realtà credo che si incontreranno. Staranno insieme con James e poi starà dai tuoi per la notte.' James è felice in ogni caso, adora stare con loro. Li lascio soli per un po' mentre vado in camera mia a vestirmi, ne approfitto così non perdiamo altro tempo. Non appena finisco li raggiungo in camera e l'unica cosa che sento sono risate e grida. Quando entro in camera li vedo entrambi sul letto, Zayn che gli fa il solletico e James che cerca di liberarsi. Doveva fare in modo di farlo vestire ma l'unica cosa che hanno fatto è la lotta.
'Direi che il divertimento è finito.' Si voltano tutti e due verso di me e si fermano. James approfitta di quest'attimo di distrazione di Zayn e gli salta sulla schiena.
'Ma ehi!' E ricominciano. Uno non bastava, adesso sono in due.
'Ragazzi.' Non mi sentono. 'RAGAZZI.' Adesso mi guardano. James è ancora sulla schiena di suo padre.
'Oops.' James ora si mette seduto sulle gambe di Zayn e lo guarda. 'Mamma è arrabbiata. Proteggimi papà.' Zayn scoppia a ridere e lo abbraccia.
'Avete finito? No perché io dovrei uscire e tu sei ancora in mutande.'
'Giusto. Dobbiamo prepararci campione. Mamma deve uscire e anche noi. Dai su.' Riusciamo a mettergli un pantalone è una maglia non senza problemi, ma almeno ora è pronto.
'Non era così difficile.' Detto questo prendo la borsa, le chiavi e tutti e tre usciamo dall'appartamento.
'Mi dai un bacio amore?' Mio figlio viene verso di me, mi bacia e poi torna a dare la mano a suo padre. 'Non far arrabbiare papà e fai il bravo con i nonni.'
Prima che io salga in macchina Zayn mi chiama, mi volto e prima ancora che io possa chiedergli cosa deve dirmi lui parla.
'Credo..credo sia arrivato il momento che James abbia il mio cognome. È anche mio figlio, non ho intenzione di lavarmene le mani come vedi, quindi si credo che dovremmo farlo al più presto.' Un po' mi spiazza. Io non ho mai pensato che se ne sarebbe fregato, so quanto ama James, lo vedo da come lo guarda ed è perfetto con lui. Dopo tutto è colpa mia se parla così, so che è difficile da superare e quindi me ne prendo la responsabilità. Mi prendo le sue frecciatine, il suo essere distaccato e freddo con me. Parliamo solo di James, non di altro. Da quando siamo tornati da quel weekend in cui scopri tutto tre mesi fa non è cambiato nulla. Se può evitarmi fa il possibile. Certo ogni sera viene a casa quando James è con me, sta con lui fino a che non si addormenta e poi va via. Un semplice, freddo ciao ed esce di casa. Fa male ogni volta ma so che la colpa è mia. Va bene così pero, ama James l'importante è questo. Io posso continuare ad amarlo in silenzio.
'Sono d'accordo. Possiamo farlo lunedì, dirò a mio padre di far preparare tutte le carte che servono e lunedì James sarà ufficialmente un Malik.' Gli sorrido, il suo sguardo non cambia, c'è sempre un pizzico di rabbia.
'Bene. Noi andiamo allora. Ci vediamo lunedì.'
Detto questo ci dividiamo. Li guardo mentre salgono in auto e per un attimo restò incantata. Sono bellissimi e li amo entrambi.

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