Capitolo 13

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Ci sono mattine in cui, appena ti svegli sei felice, quelle mattine in cui apri gli occhi e pensi che sarà una bellissima giornata e che niente e nessuno potrà rovinarla. Prima ancora che tu possa aprire gli occhi sorridi, forse lo hai fatto per tutta la notte ricordando qualcosa che è successo la sera prima e che ti fa svegliare così, felice. Poi apri gli occhi, guardi al tuo fianco e la realtà ti colpisce in pieno. Ecco questa mattina è successo questo.
Dimenticare quello che è successo ieri in questa stanza, su questo letto è impossibile. Ricordo tutto, ogni parola sussurrata, ogni sguardo, ogni carezza e ogni bacio. È tutto impresso nella mia mente e nel mio cuore.
Svegliarmi e non trovarlo di fianco a me è stato bruttissimo. Un attimo prima ero felice, quello dopo stavo morendo. Il mio cuore si è letteralmente spezzato. Mi sono sentita usata, umiliata. Sedotta e abbandonata. Per un momento, un misero momento l'ho odiato. Poi però la realtà mi è crollata addosso, di nuovo. Lui è fidanzato, tornerà sempre da lei. Io sono colei che quattro anni fa è scappata lontano da lui, colei che gli ha nascosto un figlio. Se ieri ho detto quelle cose è stato solo perché ero davvero stanca, dovevo semplicemente dire tutto quello che provavo in quel momento, non volevo di certo la sua compassione. La colpa però è mia, perché sono io che gli ho permesso di farmi crollare ieri sera. Non sono stata abbastanza forte. Averlo di fronte, mentre gli dicevo quanto lo amavo, mentre lui mi baciava tutte le mie armature sono crollate. C'eravamo solo io e lui. È colpa mia ma non credo di essere in grado di affrontarlo, non questa mattina. Mi sono sentita davvero umiliata, usata per del sesso, mentre per me non era solo sesso, non lo è mai stato con lui.

Grace e Harry devono partire, ci stanno aspettando giù per salutarci. Mi sono fatta un bagno caldo, anche se siamo a maggio e non fa così freddo, ma avevo bisogno di rilassarmi, di non pensare a niente per un po'. Alla fine il bagno è servito a poco, ho continuato a pensare a quello che era successo la sera prima.
Mi sono cambiata, ho preso tutte le mie cose e sono andata di sotto, dove c'erano già tutti, anche lui. Lui che rideva con lei, la baciava e le teneva la mano. In quel momento volevo sparire, correre il più lontano possibile da tutto quel dolore, ma non potevo farlo. Dovevo salutare i miei migliori amici che sarebbero partiti a breve, dovevo prendermi mio figlio, così ho raccolto le ultime forze che mi erano rimaste, ho messo su un sorriso che poteva far invidia a chiunque e li ho raggiunti.
'Buongiorno.' Dico. Mi rispondono tutti tranne loro due, ma non importa. Non oggi. James mi viene incontro così lo prendo in braccio e lo stringo forte. Ecco lui è la mia forza. Non posso permettermi di crollare.
'Mamiiii.' Mi lascia baci su tutto il viso e sorrido.
'Hai dormito bene con zio Niall?' Chiedo, sicura di conoscere la risposta.
'Benissimo. Zia Cel mi ha fatto tante coccole.'
'E a me niente.' Risponde Niall, mettendo su un finto broncio. James fa una linguaccia e poi scoppia a ridere.
'Allora siete pronti? Avete preso tutto?' Chiede Liam ai due neo sposi.
'Abbiamo preso tutto tranquillo Payne.' Risponde Harry.
'Mi raccomando Styles, alle Maldive datti da fare. Dovete tornare in tre.' Tutti guardiamo Louis sconvolti per quello che ha appena detto. Grace lo sta fulminando con lo sguardo invece.
'Andiamo che è meglio.' Ci salutiamo e una volta finito salgono in auto e si dirigono all'aeroporto.
'Ora che si fa?' Chiede Niall.
'Andiamo a casa.' Gli risponde la sua ragazza e tutti annuiamo d'accordo, siamo tutti stanchi. Prendiamo le nostre cose, le mettiamo in macchina ognuno va a casa propria. Io e James siamo in macchina con Louis e Hope per il ritorno. Il mio migliore amico ha la tv in auto e James vuole guardare i cartoni. Infatti Hope lo fa sedere davanti, gli mette la cintura e poi raggiunge me nei sedili posteriori. Il viaggio di ritorno è tranquillo, si sentono solo James e Louis che parlano, mentre io e Hope restiamo in silenzio per tutto il viaggio. Lei mi ha lanciato occhiate per tutto il tempo, so che ha capito che qualcosa non va ma so che non farà domande. Non questa volta e le sono immensamente grata per questo. Non saprei neanche cosa dirle.
Quando arriviamo a casa, salutiamo Lou e Hope e io e mio figlio saliamo al nostro appartamento.
'Pulce che ne dici di farti un bel bagno? Ti preparo qualcosa per merenda e poi giochiamo un po'. Propongo, magari riesco a fargli mangiare qualcosa, lui annuisce, stranamente così andiamo in bagno, gli apro l'acqua e mentre lui si spoglia io gli prendo dei vestiti puliti. Prima di tornare da lui in bagno sento il telefono squillare, vado in cucina per rispondere ma non appena vedo chi mi sta chiamano semplicemente non rispondo, lo lascio squillare.
Torno da mio figlio, che ormai ha finito di lavarsi. Lo aiuto ad asciugarsi e lo lascio vestire da solo, ormai è grande, come dice lui e può farlo da solo. Gli lascio un bacio sulla testa e torno in cucina. Mentre lui si veste io gli preparo dei pancake. Sono veloci, buoni e James li adora. Non è proprio la merenda più salutare del mondo, ma li mangia. Il telefono continua a squillare ma io continuo a non rispondere. Quando James arriva in cucina si siede su uno degli sgabelli e mi guarda preparare la merenda per lui. Suona ancora il telefono e prima che io possa fermarlo James risponde.
'Papiiii.' Urla James contento di sentirlo. Parlano per qualche minuto, non so cosa gli dice ma James è felice mentre parla con lui. Ad un tratto James allunga il telefono verso di me.
'Papi ti vuole.' Sapevo che lo avrebbe fatto.
'Digli che ora non posso rispondere, sto preparando in pancake e lo richiamo io più tardi.' Lo dico a James ma so che ha sentito anche lui. Mio figlio chiude la chiamata, non prima di aver detto a suo padre quanto gli vuole bene. La merenda e pronta, prendo un piatto e lo metto davanti a James.
'Cosa vuoi bere?' Gli chiedo, anche se conosco già la risposta.
'Arancia.' James adora le arance, sopratutto le premute. Ne verso un po' in un bicchiere e glielo metto davanti. Mentre mangia mi racconta cosa ha fatto ieri con gli altri bambini, cosa ha fatto con Niall e Cel e io resto li ad ascoltarlo.

Zayn

Svegliarmi questa mattina e trovare al mio fianco Taylor mi riporta alla realtà. Qualche stanza dopo la nostra ieri sera è successo quello che non sarebbe dovuto succedere, ma che forse entrambi volevamo. In quel momento, mentre ero lì con lei non ho pensato a niente, c'eravamo solo io e lei. So che sono andato via come un codardo, lasciandola da sola senza una spiegazione. So che mi odierà, che non vorrà parlarmi o vedermi. So di essere stato un bastardo ma non potevo restare. Mentre sono steso sul letto, guardando il soffitto mi rendo conto dell'enorme cazzata che ho fatto. Ho tradito la mia ragazza. Mi sento sporco in questo momento e so di esserlo. Non posso dirlo a Taylor, è stata tutto per me per un periodo. Mi è stata accanto forse nel periodo peggiore, ha sopportato il mio carattere di merda, i miei rifiuti. Non si è mai arresa con me e piano piano è riuscita a farmi tornare a vivere, ad essere me stesso. Sono così confuso in questo momento.
Mi alzo piano per non svegliarla, vado in bagno e mi faccio una doccia veloce, fredda. Quando esco dal bagno Tay e sveglia, si è già cambiata e ha messo tutte le nostre cose nella borsa.
'Buongiorno.' Si avvicina e mi bacia. Io non faccio niente, semplicemente resto fermo.
'Giorno. Andiamo?' I ragazzi ci stanno aspettando di sotto, dobbiamo salutare Harry e Grace. Scendiamo giù e ci sono tutti, manca solo Emma. Raggiungiamo tutti e aspettiamo che arrivi anche lei. James nel frattempo mi viene vicino, si fa prendere in braccio e mi stringe le sue braccia intorno al collo e mi lascia un bacio sulla guancia. Poco dopo si fa mettere giù e torna vicino a Niall.
Taylor questa mattina sembra più felice del solito, non smette di baciarmi, ed è proprio mentre mi bacia che la vedo. Sta scendendo le scale. È distrutta, posso vedere i suoi occhi spenti anche da qui e so che è colpa mia. Si guarda intorno e non appena vede Taylor che mi da un'ultimo bacio si ferma per un attimo, come a voler riprendere fiato. Due secondi, poi cambia tutto. Si avvicina a noi con un sorriso smagliante, come se non fosse successo niente. Questa cosa mi spiazza. Forse prima mi sono sbagliato, forse a lei non importa niente di quello che è successo ieri, eppure prima, in cima a quelle scale l'ho vista cadere per momento e subito dopo rialzarsi. Ci raggiunge, saluta tutti e James fa come ha fatto poco prima con me. Le va vicino, lei lo prende in braccio e si baciano. Io posso solo guardarli da lontano. Ho bisogno di parlare con lei, di spiegarle perché ho fatto determinate cose ma so che non è il momento.
Salutiamo Grace e Harry, poi ognuno prende le sue cose e torniamo a casa. Liam e Sop vengono in auto con me e Taylor. Le due ragazze si siedono dietro mentre Liam davanti e non fa che fissarmi per tutto il viaggio di ritorno.
'Smettila di fissarmi. Mi metti ansia.' Per tutta risposta lui si volta e ora guarda davanti a se, poco dopo però torna a fissarmi.
'Ok che devi dirmi?' Non sa niente, quindi non può di certo parlarmi di quello che è successo.
'Nulla. Ieri sei sparito per due ore, Taylor mi ha detto che sei stato in giro con James.'
'Si. Perché me lo chiedi?' Guardo la strada davanti a me, se guardo lui anche solo per un secondo capisce che sto mentendo e non sono pronto per parlare con lui di questo.
'Così. Sono felice che passate tanto tempo insieme.'
'Già anche io.' Detto questo nessuno dei due parla più, così come le ragazze e il viaggio procede in totale silenzio.
Lascio Liam e Sop a casa di quest'ultima, non vivono ancora insieme, stanno cercando una casa ma fanno le cose con molta calma. È sempre stato così tra loro, sono sempre andati con calma.
Salutano me e Tay e riparto.
'Ti porto a casa tua?' Le chiedo. Ho bisogno di restare da solo per un po', cercare di fare ordine nella mia testa.
'Si, va bene. Tutto ok?'
'Si certo.' Le sorrido e mi dirigo verso casa sua. Quando arriviamo mi fermo davanti casa sua e aspetto che scenda. Prima di scendere dall'auto però mi bacia un'ultima volta e mi sorride.
'Ti chiamo più tardi. Ti amo.' Le sorrido e non appena e fuori riparto. Mi ha detto ti amo solo una volta, qualche mese fa. Le ho detto che anche io l'amavo però poi nessuno dei due lo ha più detto. Lo dice oggi, dopo quello che è successo ieri. Sembra che tutto oggi si contro di me, questo mi destabilizza ancora di più.
Quando arrivo a casa mia la prima cosa che faccio è buttarmi sul letto. Ho la testa che mi scoppia, non so cosa fare, cosa pensare. Mi sento un codardo, lo sono. Sto facendo soffrire due persone importanti e nessuna delle due lo merita. Qualche mese fa dissi a Taylor che non sarei tornato con Emma, volevo lei e nessun'altra. Ripensandoci mi rendo conto di quanto erano false quelle parole. Devo parlare con Emma, devo farlo subito.
Prendo il telefono dalla tasca, compongo il numero e faccio partire la chiamata. Non risponde nessuno, squilla a vuoto, parte la segreteria. Continuo a chiamare fino a che finalmente risponde, ma non è lei, è James. Parlo un po' con lui, gli dico di passarmi sua madre ma sento che lei gli dice che non può ora, mi richiamerà lei più tardi. Non lo farà mai. Mio figlio chiude la chiamata così mi alzo dal letto e torno in cucina. Il telefono suona, è arrivato un messaggio, subito lo apro sperando che sia lei ma quello che leggo mi fa capire che sono fregato.

Liam:
Mi sono dimenticato di dirti che James ieri era con Louis. Puoi dirle a lei le stronzate Malik, ma non a me.

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