Capitolo 37

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Zayn questa mattina è uscito di corsa per andare allo studio, anche se è sabato e dovrebbe essere il suo giorno libero.
Sta organizzando una mostra di Natale cui il ricavato, su richiesta di Harry e Grace, andrà all'orfanotrofio dove è stato Ethan. È un gesto bellissimo e Zayn è felicissimo di aiutarli, per questo vuole che tutto sia perfetto, che ogni cosa sia al propio posto, ci tiene tanto insomma e ci sta lavorando tantissimo. Sono settimane che passa il suo tempo in studio o alla galleria, torna tardi la sera ed è sempre di corsa. Oggi speravo di poter passare una giornata tranquilla, tutti e tre insieme, purtroppo non sarà possibile.

Dopo essermi svegliata, preparato la colazione e dato da mangiare a Hatchi vado a svegliare James. Pranzeremo fuori con e ragazze oggi e con Ethan ovviamente, quindi dobbiamo prepararci.
Entro in camera sua e mi siedo sul letto, inizio ad accarezzargli i capelli e lui in tutta risposta mi sposta la mano.
'Pulce è ora di svegliarsi. Devi fare colazione, poi un bel bagno così sarai profumato e poi dobbiamo uscire. Ricordi che oggi andiamo a pranzo fuori e c'è anche Ethan?' Nel sentire il nome del suo amico, cugino come lo definisce lui, apre gli occhi, mi guarda per un po' poi allunga le braccia verso di me. Subito mi abbasso su di lui che si aggrappa al mio collo e una volta che l'ho preso in braccio andiamo in cucina.
'Non lo voglio.' Dice non appena vede cosa c'è sul tavolo. Sapevo che sarebbe andata così, io preparo ogni mattina la colazione e ogni mattina dice che non ha voglia. Iniziamo una lotta assurda tra io che gli dico che deve mangiare, almeno un pochino, e lui che dice che non lo vuole. Alla fine riesco a vincere io quasi sempre.
'Non ricominciamo. Ne mangi poco ma lo mangi.' Gli dico mentre lo metto seduto sulla sedia. 'È un po' di latte con tre biscotti pulce dai.' Provo a convincerlo in modo dolce. Sbuffa però inizia a mangiare, anche se controvoglia. È sempre così, ogni volta che deve mangiare è una tragedia, per riuscire a farlo mangiare senza fare storie deve essere distratto ma la mattina non funziona neanche la distrazione.
Quando finisce di fare colazione, non senza vari sbuffi e lamenti, mentre lui gioca un po' con Hatchi io pulisco la sua tazza.

'James è ora di vestirsi, tra poco dobbiamo uscire.' Per fortuna subito mi da ascolto e mi raggiunge in camera sua saltando sul letto.
'Mami.' Mi chiama.
'Dimmi pulce.' Dico cercando nel suo armadio cosa fargli indossare.
'Tra poco è natale.' Ora inizierà con la lista delle cose che vuole.
'Si, sai già cosa chiedergli?' Chiedo.
'Un fratellino.' Ecco, tutto mi sarei aspettata, tutto ma non questo. Una lista di giochi infinita, regali assurdi ma mai questo. Per fortuna sono ancora girata verso l'armadio, non può vedere la mia faccia sorpresa.
'Un..un fratellino?' Chiedo. Sono un po' agitata.
'Si, così posso giocare con lui.' Certo, può giocare con lui.
'Chiederai questo a babbo natale?' Chiedo.
'Si, voglio un fratellino.' Risponde convinto.
'Dov'è papi?' Mi chiede non appena mi volto verso di lui e inizio a togliergli il pigiama. Ultimamente dorme con una maglia, forse inizia a sentire freddo anche lui visto che siamo a inizio novembre.
'Allo studio, doveva sistemare alcune cose.' Gli rispondo mettendogli la maglia.
'E quando torna?' Continua il suo interrogatorio.
'Appena finiamo di prepararci lo chiamiamo e glielo chiediamo.' È l'unica cosa che posso dirgli, non mi ha detto quando sarebbe tornato. Lui annuisce e mi sorride lasciandomi un piccolo bacio a stampo quando ho finito di vestirlo.
'Chiamiamo papi ora?' Mi chiede non appena scende dal letto e si fa mettere le scarpe.
'Si adesso lo chiamiamo.' Andiamo insieme in soggiorno, dove ho lasciato il mio telefono, e subito James lo prende porgendomelo. Compongo il numero, dopo pochi squilli risponde e metto il viva voce così possiamo ascoltare entrambi.

'Amore.' Risponde e James non mi da il tempo di parlare che lo fa lui.
'Papi quando torni?' Gli chiede arrivando subito al dunque.
'Ho un po' da fare qui quindi credo che tornerò a casa nel pomeriggio.' Come immaginavo.
'Uff ma è tanto tempo.' Dice James tristemente.
'Lo so babe ma questa sera io tu e la mamma usciamo e ci divertiremo tantissimo. Andremo in un ristorante bellissimo e poi faremo tutto quello che vuoi te lo prometto.' Prova a rimediare, ci riesce subito.
'Siiii.' Esulta suo figlio. È buffo quando esulta.
'Mi passi un secondo mami?' Chiede Zayn non sapendo che posso sentirlo.
'Sono qui.' Dico infatti. Prende il telefono e lo porto all'orecchio mentre James va in camera sua.
'Dico sul serio. Questa sera staremo noi tre e basta te lo prometto. Ho finito qui, oggi è l'ultimo giorno poi è tutto pronto quindi per farmi perdonare la mia assenza in queste settimane passeremo una serata in famiglia.' È stato un po' assente è vero ma aveva un buon motivo e lo amo per questo.
'Va bene, a che ora usciamo?' Chiedo.
'Torno a casa per le 19.00 mi faccio una doccia e poi usciamo. Penso a tutto io tu non devi fare niente.' Detto questo ci salutiamo.

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