Capitolo 22

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Celine

Lavorare in ospedale ha i suoi vantaggi. Sono una specializzanda, all'ultimo anno e non è per niente facile. Se non sono in ospedale sono a casa a studiare per gli esami. Niall è un tesoro, lui mi è sempre stato vicino, nonostante i miei orari sempre assurdi lui mi sopporta, sopporta le mie crisi isteriche quando si avvicinano gli esami, o quando devo studiare per un intervento. Non si è mai lamentato, mi ha sempre sostenuta e ha sempre creduto in me.
Lo amo da morire, da sempre, dalla prima volta che ci siamo visti.
Eravamo a scuola, ero già amica di sua sorella ma non ci eravamo mai incontrati ancora, sapevo che era il fratello di Emma, lo vedevo a scuola e ogni volta mi incantavo. Era bellissimo, lo è sempre stato ai miei occhi.
La prima volta che parlammo eravamo in mensa, tutti gli altri avevano le lezioni mentre io e lui eravamo gli unici che dopo la pausa pranzo non avevamo nessuna lezione, così quando tutti andarono nelle loro aule noi restammo li, per qualche minuto. Fu lui a rompere il silenzio, dicendo che eravamo gli unici fortunati a non avere le lezioni nel pomeriggio, poi rise. Dio quella risata mi restò in testa per giorni, la notte lo sognavo, di giorno mi incantavo a guardarlo e in tutto questo le ragazze mi prendevano in giro. Dicevano che dovevo dirglielo, farmi avanti. Non avevo il coraggio, lui era perfetto, in quel periodo era anche fidanzato quindi avevo ancora più paura di dirgli qualcosa. Dopo quel giorno abbiamo iniziato a parlare sempre di più, siamo diventati amici, diventò il mio migliore amico, ma non gli dissi niente. Ho avuto dei ragazzi, storie che sono durate tre, quattro mesi, non di più. Quando iniziavano a farsi serie mi bloccavo e puntualmente venivo lasciata ma non ci stavo male più di tanto. Non ero innamorata di nessuno di quei ragazzi, ero innamorata solo di uno che però non si accorgeva di me.
Non è stato facile essere sua amica, sentirlo parlare delle sue ragazze, o dargli consigli su una ragazza, è stato difficile ma preferivo averlo come amico che perderlo del tutto dicendogli tutto.
Alla fine fui ripagata, alla fine si accorse di me. Ho dovuto aspettare, tanto tempo, ma arrivò il giorno in cui mi chiese di uscire.
Emma era partita, era andata via due anni prima, senza nessuna spiegazione, tutti sapevamo però perché era partita, e nessuno di noi era arrabbiata con lei, trame Louis e Zayn ovviamente.
Era una giornata normale, io stavo studiando per un esame quando mi arrivò un messaggio, era Niall, il quale mi chiedeva di uscire. Non ho mai cancellato quel messaggio, e non ho intenzione di farlo. Io ovviamente accettai, subito, non ci pensai due volte, non mi importava di risultare aggressiva o impaziente o frettolosa, volevo uscire con lui da anni ormai e ora che me lo aveva chiesto non volevo di certo nascondermi o fare la preziosa.
L'appuntamento andò alla grande. Mi portò in un ristorante, in cui si vedeva tutta Londra, cenammo e dopo mi portò sul London Eye, una cabina solo per noi. Era così romantico e dolce. In quella cabina ci baciammo per la prima volta e sempre quella sera mi chiese di essere la sua ragazza. Disse che aveva perso troppo tempo, doveva darsi una mossa e quindi stava facendo tutto quello sera. Anche in quel caso non feci la preziosa. Era davanti a me, in tutto il suo splendore che mi chiedeva di essere la sua ragazza, alle sue spalle c'era una Londra illuminata e i suoi occhi mi stavano guardando. Quegli occhi che mi hanno sempre fatto mancare il respiro. Dissi si subito, non aspettai neanche un secondo, gli misi le braccia intorno al collo e mi baciò di nuovo. Un bacio pieno di passione e desiderio.
Da quel giorno è sempre andata bene tra noi. Ci sono stati alti e bassi, come in ogni coppia ma siamo sempre restati uniti e non ci siamo fatti abbattere da niente.
Ora viviamo insieme, e sono la ragazza più felice del mondo.
Svegliarmi ogni mattina con lui al mio fianco è una cosa bellissima, che non so spiegare, mi fa sentire in pace, serena.
Oggi è lo stesso. Mi sveglio con un suo braccio che mi tiene stretta al suo petto che è attaccato alla mia schiena e il suo respiro sul mio collo. Mi giro verso di lui, e poco dopo apre gli occhi. Il mio oceano personale, due occhi che ogni mattina mi fanno sentire amata, a casa. Lui è casa mia, quegli occhi lo sono. Sono così caldi e intensi che mi scaldano il cuore ogni giorno.
'Buongiorno.' Mi dice con la voce ancora impastata dal sonno, mi bacia e mi sorride.
'Buongiorno.' Rispondo io, ricambiando il bacio e il sorriso. È così tutte le mattine, e lo amo ancora di più.
'Non lavori oggi?' Mi chiede.
'No. Oggi è il mi giorno libero.' Il suo sguardo si fa malizioso, e mi fa ridere.
'Quindi oggi sei tutta per me. Resteremo a letto tutto il giorno e non usciamo da questa stanza per nessun motivo.' Mi bacia di nuovo. Sulla spalla, sulle guance, sulla fronte, sul naso e poi sulle labbra.
'Devo vedermi con Zayn stamattina, e poi devo andare con mia madre. Lo so che è il mio giorno libero, ma ti prometto che questa sera mi farò perdonare. Preparerò la cena, mangeremo a casa e ti giuro che torneremo prestissimo in questo letto.' Detto questo gli lascio un ultimo bacio a stampo e mi alzo, andando in bagno.

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