Capitolo 44

2.1K 63 4
                                    

Ogni volta che Zayn ha una mostra, qualche incontro importante con qualche compratore è sempre nervoso, agitato al massimo, quasi niente riesce a calmarlo. È sempre stato così, qualsiasi cosa riguardi il suo lavoro, i suoi disegni o qualche mostra organizzata da lui lo rende nervoso. È un perfezionista, tutto deve essere perfetto, non deve esserci una cosa fuori posto, tutto deve andare come lui lo ha immaginato e organizzato. Anche nel vestirsi è un perfezionista e un precisino, non sa mai cosa mettere, se va bene e si cambia di continuo.
'No, questo non va affatto bene.' Dico, in tono scherzoso, entrando in camera. In tutta risposta ricevo una sguardo omicida, forse non gli è piaciuta la battuta.
'Non sei affatto divertente.' Mi dice cambiandosi ancora una volta. È in panico come suo solito, ha bisogno di calmarsi e di respirare.
'Ehi.' Gli dico raggiungendolo e prendendogli il viso tra le mani. 'Sei perfetto. Non importa cosa indosserai perché sarai bellissimo comunque e andrà tutto bene, perché sei così agitato?' Lo è sempre ma questa volta lo è molto di più e non capisco perché.
'Ci saranno esposti quadri di artisti nuovi, emergenti diciamo e se tutto va male, se non piacciono nessuno comprerà niente e la mostra di beneficenza chiesta da Harry e Grace sarà un disastro e non avranno quello che volevano.' Ci tiene tanto a questa mostra, sopratutto perché il ricavato andrà all'orfanotrofio dove era Ethan. È stata una richiesta di Harry e Grace, volevano fare un regalo alle persone che si sono occupate di lui da quando è nato e così hanno chiesto aiuto a Zayn che ha avuto questa idea e ora è agitatissimo.
'Hai scelto tu i quadri da esporre, sei capace di capire se sono validi oppure no e non ho dubbi che lo saranno, quindi smetti di agitarti e prepariamoci, abbiamo una mostra che ci aspetta.' Avvicino il suo viso al mio e lo bacio, magari si calma un po'.
Quando ci stacchiamo mi guarda e mi sorride, uno di quei sorrisi che ti fa sciogliere. 'Ti amo.' Mi dice e io riesco solo a sorridere.
'Che metto quindi?' Mi chiede guardando tutti i vestiti che ha messo sul letto.
'Pantalone nero e camicia bianca. Semplice ma bellissimo.' Gli dico lasciandolo solo in camera e andando in camera di James che trovo, come immaginavo, in mutande.
'James guarda che tra poco dobbiamo uscire e tu sei ancora in mutande.' Dico entrando e raggiungendo il suo armadio alla ricerca di qualcosa da fargli indossare.
'Questo no.' Mi dice quando gli mostro cosa ho intenzione di fargli indossare.
'Come no? E cosa vuoi mettere James?' Dico esasperata. È un'ora che faccio avanti e indietro tra le due camere e ogni volta mi sembra di non essere arrivata a niente. James è ancora in mutande, Zayn continua a cambiarsi.
'Come papi.' Vuole vestirsi come suo padre, la cosa non mi sorprende affatto, spesso vuole vestirsi uguale a Zayn.
'Vuoi vestirti come papà.' Dico e lui annuisce, dopo di che prendo una camicia bianca dal suo armadio e un pantalone nero, per fortuna lo ha. 'Tu sei pronto.' Dico non appena anche le scarpe sono messe. Scende dal letto e insieme raggiungiamo suo padre che per fortuna anche lui è pronto.
'Ti sei vestito come me.' Nota Zayn sorridendo.
'Siiii papi.' Urla James correndogli incontro.
'Ora che siete pronti vado a prepararmi io.' Dico entrando in camera per prepararmi.

Siamo i primi ad arrivare al luogo dove si terrà la mostra, mentre io e James curiosiamo un po' tra i quadri Zayn sistema le ultime cose.
La mostra inizia alle 21.00 ma mezz'ora prima arrivano tutti i ragazzi e dopo i saluti iniziali e qualche chiacchiera è ora di iniziare.
Arrivano le prime persone, arrivano di genitori di Zayn e anche quelli di Harry e Grace, la mostra è piena, tutti sembrano apprezzare quello che vedono e tutto sta procedendo secondo i piani di Zayn.
'Avevi ragione.' Quando mi arriva all'improvviso alle spalle vorrei ucciderlo. Ero concentrata ad osservare un quadro, stavo leggendo chi era l'autore e non l'ho sentito arrivare quindi mi fa quasi venire un infarto.
'Sei scemo? Non farlo più.' Lui in tutta risposta ride. 'Comunque io ho sempre ragione.' Gli dico mettendo le braccia intorno al collo.
'C'è un quadro che vorrei tu vedessi.' Mi dice prendendomi per mano portandomi in un'altra ala della mostra.
'Che quadro devo vedere?' Chiedo curiosa. Lui non dice niente, si ferma all'improvviso e tira fuori una sorta di benda. 'Perché vuoi bendarmi?' Chiedo prima che posa dire qualcosa.
'Perché è una sorpresa.' Detto questo mi copre gli occhi e mi prende la mano. Facciamo solo pochi passi, poi si ferma di nuovo. Mi fa mettere di fronte al quadro immagino, lui si mette dietro di me e inizia a togliermi la benda dagli occhi, molto lentamente. Quando finalmente i miei occhi sono liberi quello che mi ritrovo davanti non è un quadro, è un'opera d'arte. Sono senza parole, non riesco a dire nulla, non riesco a fare niente se non piangere. Quel quadro, fatto dal mio ragazzo, nel quale c'è raffigurata la nostra famiglia. È un ritratto di noi tre, non so come abbia fatto ma è bellissimo, una cosa pazzesca.
'Ti piace?' Mi chiede. Non deve neanche chiederlo, non ci sono parole per descrivere quanto mi piaccia.
'Scherzi spero.' Dico ancora tra le lacrime. 'È meraviglioso.' Dico puntando di nuovo gli occhi sul quadro.
'Noi tre lo siamo.' Mi dice abbracciandomi da dietro poggiando il suo mento sulla mia spalla destra e le sue mani intorno alla mia vita. È vero, noi tre insieme siamo meravigliosi ma potevamo esserlo ancora di più in quattro.
Mi perdo per qualche secondo nei miei pensieri, è un bacio di Zayn sulla guancia a risvegliarmi, lo guardo e dopo avergli sorriso lo abbraccio fortissimo. Il primo a staccarsi dal l'abbraccio è Zayn il quale mi prende il viso tra le mani e mi bacia.
Dopo esserci presi il nostro tempo ad ammirare quella meraviglia torniamo dagli altri, già pronti con i bicchieri per brindare ad un altro successo.

Fool for youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora