Niall
Oggi è il compleanno di Celine ma è anche il giorno della visita, una delle tante, e speriamo che questa volta riusciamo a sapere il sesso. Sono sette mesi ormai e ogni volta che Cel ha una visita vado con lei e ogni volta speriamo che si riesca a vedere il sesso ma a quanto pare nostro/a figlio/a non vuole farsi vedere e io sto impazzendo perché devo saperlo. Abbiamo la visita questa mattina e lei pensa che io non abbia organizzato niente per questa sera, pensa che ci vedremo al cafe con gli altri per dire loro se finalmente sappiamo il sesso ma non sarà così. Appena finita la visita ho deciso che andremo a fare shopping. È arrivato il momento di comprare tutte le cose che servono per il bambino e in un certo senso è il mio regalo per lei.
'Buongiorno scricciolo.' Dico non appena apre gli occhi. 'Buongiorno anche a te fagiolino.' Dico poi alla pancia. 'Stamattina ti farai vedere vero? Perché papà non ne può più di non sapere e anche la mamma. So che tu ci vuoi bene, siamo bravi anche se non sembra, quindi stamattina fatti vedere che poi facciamo un bel regalo a mamma.' Concludo lasciandole un bacio sulla pancia.
'Sei scemo anche appena sveglio lo sai?' Mi dice seria.
'Vedi cosa mi fai fare?' Torno a parlare con mio figlio sottovoce. 'La mamma mi dice che sono scemo.'
'Smettila.' Mi ammonisce per poi scoppiare a ridere.
'Dai su, alziamoci e prepariamoci che stamattina scopriremo finalmente se questo fagiolino è maschio o femmina.' Dico alzandomi e allungano poi una mano verso di lei per aiutarla ad alzarsi.
'Il mio regalo?' Chiede con la sua voce da bambina innocente.
'Lo avrai dopo la visita.' Dico lasciandole un bacio. 'Buon compleanno amore.' Dico baciandola di nuovo.
'Grazie.' Ricambia il bacio per poi lasciarmi da solo in camera e andare in bagno.
Abbiamo già in mente dei nomi, li abbiamo scelti insieme e dobbiamo solo deciderne uno definitivo, ovviamente non appena sapremo il sesso. Abbiamo deciso di sceglierlo insieme, di dire i nomi che poi ci piacevano e poi tra quelli avremmo prima scartato quelli che non piacevano all'altro e poi quelli che ci piacevano meno, arrivando poi ad avere tre nomi per una bambina e due per un bambino. Se questa mattina sapremo il sesso sceglieremo il nome definitivo.
'Cel hai fatto?' Chiedo dalla porta. 'Devo fare pipì.' Mi lamento. Mi scappa tantissimo e lei è chiusa in bagno già da dieci minuti.
'Puoi entrare eh, la porta e aperta.' Mi informa e subito entro.
'Potevi dirmelo prima.' Dico e lei ride. Amo la sua risata, amo vederla felice e serena, amo quando è tranquilla. Amo lei e basta, amo tutto di lei anche le cose che odio, la amo e tra pochi mesi avremo un bambino e sono emozionato già ora, immagino quando lo prenderò in braccio per la prima volta. Da quando è incinta, di notte, quando non riesco a dormire, penso a come sarà la nostra vita. Penso a come cambierà dopo la nascita di nostro figlio, penso a come sarà essere padre e ogni volta mi vengono i brividi perché sono terrorizzato ma allo stesso tempo sono felice, non vedo l'ora che arrivi e poi penso a come sarà vederla mamma, con nostro figlio in braccio, mentre lo fa mangiare, mentre lo culla e sono sicura che ogni volta io resterò incantato dalla bellezza di quelle scene. Penso a quando crescerà, a quando prima o poi si allontanerà da noi, inizierà a vivere la sua vita senza di noi e sto già male. Penso a tutto e a volte mi sento ridicolo per questo, poi però mi rendo conto che non sono ridicolo, sono solo un padre che ama suo figlio ancor prima di vederlo e sarà sempre così.
'Ni, ti sei incantato?' Mi chiede Cel ad un certo punto e mi rendo conto che si, mi sono incantato, in piedi mentre faccio pipì.
'Ci sono.' Dico.
'Tra un'ora dobbiamo essere in ospedale.' Mi ricorda uscendo dal bagno.
'Sarò pronto.' Annuncio.Ed eccoci in ospedale. Siamo puntuali, come ogni volta e ora stiamo aspettando che la dottoressa ci chiami per farci entrare.
'Sei nervosa?' Le chiedo. Da quando siamo partiti da casa non ha parlato tanto, ha solo torturato le sue mani. Io vedendo la sua agitazione le ho stretto le mani nella mia mentre con l'altra guidavo ma a quanto pare è servito a poco.
'Un po.' Ammette sorridendomi poi nervosamente.
'Perché?' Chiedo. Fino ad ora ogni visita e andata bene, non ci sono mai stati problemi e tutto e andato alla perfezione.
'Non lo so. Sono sette mesi e ancora non sappiamo il sesso. Se stesse male, se avesse qualche problema ed è per questo che non riusciamo a vederlo?'
'Ehi!' Le prendo le mani e la guardo negli occhi. 'Nostro figlio sta bene, gli piace giocare a nascondino ma sta benissimo e se avesse qualcosa la dottoressa ce lo avrebbe detto quindi smetti di pensare a queste cose.' Le sorrido per tranquillizzarla un po'. 'Lui o lei starà bene e oggi sono sicuro che finalmente sapremo se è maschio o femmina.' Concludo baciandola.
Sta per rispondermi ma viene interrotta dalla dottoressa che ci chiama nel suo studio, è il nostro turno.
Mi alzo, prendo la mano a Cel e la stringo forte a me mentre insieme entriamo nello studio.
'Allora, come va la gravidanza?' Chiede a Cel non appena ci sediamo di fronte a lei.
'Bene. Non ho nessun tipo di fastidio.' Dice. È agitata, ancora, posso capirlo dalla sua voce e dalle sue mani che tremano.
'Che succede?' Chiede la dottoressa notando anche lei le mani che tremano.
'Niente.' Si affretta a rispondere.
'Ha paura che ci sia qualcosa che non va perché siamo al settimo mese e ancora non sappiamo se è maschio o femmina.' Dico invece io.
'Oh tesoro.' Dice la dottoressa guardando Cel. 'Sono sicura che oggi riusciremo a vederlo e credimi, se ci fosse stato qualcosa di anomalo lo avreste saputo subito.' La rassicura. 'Che ne dici di vedere come sta ora? Così ti tranquillizzi.' Cel annuisce per poi alzarsi e stendersi sul lettino.
Io la seguo e mi metto i piedi accanto a lei e subito allunga una mano verso di me così che io possa stringerla e così faccio, la stringo a me sorridendole e lascia sole un bacio sui capelli.
'Vediamo un po' come sta questo furbetto.' Dice la dottoressa facendo ridere entrambi.
Mette, come al solito, il gel sulla pancia di Cel e poi inizia la visita. Per i primi minuti non dice niente, guarda solo il monitor e preme dei tasti e devo ammettere che inizio ad essere agitato anche io.
'Va tutto bene?' Chiede Cel quando vede che la dottoressa non dice niente.
'Va tutto benissimo tesoro.' Annuncia voltandosi verso di noi. 'Ecco qua.' Dice voltando lo schermo verso di noi per farci vedere nostro figlio. 'Puoi vedere tu stessa come cresce bene. Puoi vedere che ha due piedi, due braccia, dieci dita..' spiega e subito Cel la blocca.
'Undici.' Dice terrorizzata indicando qualcosa sul monitor.
'Quello non è un dito tesoro.' Afferma l'infermiera.
'È un maschio.' Annuncio emozionato.
'Avremo un bambino.' Dice Cel voltandosi verso di me. Ha gli occhi lucidi e anche io, sono davvero emozionato.
'Volete sentire il battito?' Ci chiede.
'Si.' Diciamo all'unisono io e Cel.
E all'improvviso l'intera stanza viene invasa da un suono meraviglioso. Il battito di nostro figlio, forte e sano e sono sicuro di non aver mai sentito un suono più bello di questo.
'Sta benissimo. Si nascondeva, si faceva desiderare ma come potete vedere sta bene. È forte, si sta sviluppando bene e non c'è niente che non va.' Ci assicura ma dottoressa.
'Grazie.' Dice Cel quasi tra le lacrime.
'Vi stampo la foto. Ti puoi rivestire intanto, abbiamo finito.' Subito Cel si tira su e si riveste tornado poi a sedersi di fronte alla dottoressa.
'Sei più tranquilla ora?' Le chiede la dottoressa.
'Ora si.' Risponde Cel sorridendo.
'Bene. Queste sono vostre.' Ci dice porgendoci le carte.
'Ci rivediamo il mese prossimo, per qualsiasi problema sai che puoi chiamarmi.' Si rassicura.
'Lo so.' La salutiamo e non appena saliamo in auto Cel scoppia a piangere.
'Amore.' Dico stringendola a me. 'Che succede?' Chiedo.
'Sono felice.' Dice tra le lacrime.
'Sei felice?' Chiedo ridendo. Ho sempre detto che mia moglie è strana, ma la amo anche per questo.
'Sono felice. Avremo un bambino e sta benissimo.' Dice guardandomi.
'Che ti dicevo.' Le ricordo.
'Lo so ma avevo paura comunque. Ora però so che sta bene, che è un maschio e sarà tutto suo padre.' Mi dice ridendo per poi baciarmi.
'Speriamo sia così. Se è come te mi sparo.' Dico scherzando beccandomi uno schiaffo sul braccio. 'Scherzo scricciolo.' Dico asciugandole le lacrime. 'Sarà come te. Bello, intelligente, simpatico, dolce come sua madre.' Le dico per poi baciarla.
'Spero avrà i tuoi occhi.' Mi dice.
'I miei?'
'Si. Così quando non mi perdo nei tuoi mi perdo nei suoi e quando tu sarai al lavoro sarà come averti accanto a me.'
Come si fa a non amarla. È impossibile e sinceramente neanche voglio smettere.
'Andiamo a prendere il tuo primo regalo?' Chiedo e subito ricevo la sua attenzione.
'Siii. Dov'e?' Chiede curiosa.
'Diciamo che il tuo primo regalo sarà lo shopping.' Affermo. 'È arrivato il momento di comprare le cose per lui. Ora sappiamo che è maschio quindi compreremo tutto quello che serve.' Dico.
'Davvero?' Chiede emozionata e io annuisco guardandola. E così bella quando è felice.
'Davvero.' Dico e subito mi salta al collo baciandomi.
'Ti amo.' Mi dice.
'Ti amo anche io.' Dico baciandole per poi partire diretto al centro commerciale.
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Fool for you
FanfictionEmma dopo 5 anni ritorna nella città dove è cresciuta, dove si è innamorata per la prima volta, dove ha sofferto, la città che per lei sarà sempre casa è dove ha deciso di far crescere suo figlio. Un bambino adorabile di 3 anni. Ritroverà i suoi ve...