Damie • Never tear us apart.

Capitolo 28.

Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vincende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.

・・・

Jamie's pov

Il giorno che ho tanto sperato non arrivasse è arrivato, Dakota sta facendo le valigie per New York e Amelia è arrivata qui con le bambine. Come sempre, io sono seduto sul letto ad infastidire Dakota mentre mette le ultime cose in valigia. Sempre all'ultimo minuto. Non è ancora andata via e già mi manca da morire, questi giorni insieme sono stati un sogno.. solo all'insegna dell'amore e della risate. Non c'è stato un minimo litigio, è stato tutto perfetto. E adesso eccola qui che prepara la sua valigia, non capisco perché instano nel separarci in questo modo assurdo. E che cazzo!

"A che pensi?" Mi chiede, curiosa come sempre.

"A quanto mi mancherai." Rispondo, accennando un sorrisetto e allungando la mano fino al suo sedere. Lei ridacchia e alza gli occhi al cielo, ma non si sposta. Le piace quando allungo le mani, buono a sapersi! "Quando pensi che tornerai?" Le chiedo.

"Non sono nemmeno partita e già vuoi che torni?!" Chiede, stupefatta, mentre sistema alcune cose.

"Per me non dovresti proprio partire." Replico. Dovremmo fare le interviste insieme, e non solo.. al di là della nostra relazione, dovremmo promuovere i nostri film insieme, invece da quando sanno di noi non ci permettono di fare nulla insieme.

"Lo so.." Mormora. "Torno il 31, credo di notte.. dopo la mia ultima intervista." Mi prende il viso tra le mani in quel modo amorevole, trasmettendomi tutto l'amore del mondo nei suoi occhioni azzurri. "Okay?" Io scuoto la testa, come un bambino, e avvolgo le braccia intorno ai suoi fianchi, abbracciandola. Lasciarla andare è sempre la cosa più difficile del mondo. Non voglio che se ne vada. Il nostro abbraccio viene interrotto dal suono del mio cellulare. È un messaggio. Sbuffo, contrariato per il fatto che abbiano interrotto il nostro abbraccio. Dakota continua a pensare alla valigia e fa avanti e indietro tra il letto e la cabina armadio, mentre io leggo il messaggio di Amelia, che mi dice che è qui a Los Angeles e mi chiede se possiamo incontrarci. Cazzo, no. Sono stato chiaro, le ho chiesto di non arrivare quando Dakota sarebbe stata ancora qui e lei ha fatto esattamente il contrario. Le rispondo che ci vedremo tra qualche ora e le chiedo di dare un bacio alle bambine da parte mia.

"Che c'è?" Mi chiede Dakota, scrutandomi.

"Amelia. Come al solito ignora tutto quello che le dico..." Sbuffo, buttando il cellulare dall'altra parte del letto. Mi butto di peso sul letto, con le braccia lungo la testa, esausto. "Saranno dei giorni orribili quelli che stanno per arrivare.. non sono sicuro di poterlo fare." Scuoto la testa. Lei sorride, comprensiva. Adesso capisce anche lei cosa significa... purtroppo. E Dio solo sa quanto vorrei che non lo sapesse. "Non andare via.." La imploro.

"In realtà, adesso che mi hai detto che lei è qui non vedo l'ora di andare via." Ridacchia, scomparendo nella cabina armadio. Torna dopo qualche secondo con altri vestiti in mano. "Jamie, abbi pazienza, vedrai che andrà tutto bene.. si tratta di qualche giorno e poi sarà tutto finito. Stai tranquillo." Dice.

"C'è poco da stare tranquillo, l'unica consolazione è che starò con le mie figlie. E non vedo l'ora davvero di riabbracciarle. Ma sono molto, molto, molto meno felice di rivedere Amelia. Sicuramente Robin mi tartasserà chiedendomi di farci vedere in giro, ed io non voglio." Mi tiro sù, sbuffando. "Sono talmente stanco di farmi vedere in giro con lei, di far finta di amarla, di essere orgoglioso di averla al mio fianco, quando in realtà tutto quello che voglio sei tu." Le dico, lei mi sorride e mi accarezza di nuovo il viso, chinandosi su di me e baciandomi con dolcezza. La faccio sedere sulle mie gambe. "Sono stanco di tutto questo. Sono stanco di non poterti portare a cena fuori, di non poterti tenere per mano in pubblico, baciarti o abbracciarti quando più mi va." Continuo.