Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vicende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.
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Jamie's pov
"Allora ti aspettiamo a colazione." Dice Brian.
"Certo. Mi faccio una doccia e scendo." Gli dico. "A dopo." Aggiungo, poi attacco. Oggi abbiamo il secondo giorno di torneo al golf. Devo assolutamente alzarmi da questo letto e mettermi qualcosa addosso. Ho già chiamato Amelia per sapere come stanno le bambine, e adesso ho l'impulso irrefrenabile di chiamare Dakota e chiederle se ha ricevuto i fiori, o semplicemente sentire anche solo la sua voce. Ma non so.. non voglio interferire. Questi sono momenti importanti per lei e voglio che se li goda, senza pensare a noi due e ai nostri problemi. Basta così. Devo alzarmi. Mi passo una mano tra i capelli, sbuffando, e mi alzo dal letto. Non appena mi alzo in piedi, ecco che il mio cellulare inizia a squillare e sullo schermo compare proprio il suo nome. È Dakota. Prendo il cellulare immediatamente. "Hey!"
"Hey!" Risponde, facendomi sorridere... così, senza un motivo preciso, semplicemente perché mi sta chiamando. E questo mi basta. Mi butto di peso sul letto, sorridendo come un coglione per colpa sua. "Scusami se ti chiamo così presto, ti disturbo?"
"Assolutamente no. Anche io volevo chiamarti... ma al tempo stesso non volevo starti troppo addosso." Confesso. "So benissimo che è stata una notte molto importante per te, ecco..." Mormoro, sospirando.
"Lo è stata." Percepisco il suo sorriso, e ovviamente si sente tantissimo orgoglio nelle sue parole. Ci tiene così tanto al suo lavoro. "Allora, com'è andata?"
"Benissimo. È stato pazzesco, davvero emozionante... Spero solo di essere degna del premio che ho ricevuto, ecco." Sospira. Ed eccola, la sua solita umiltà. Ha appena ricevuto un premio importante e lei si chiede se ne sia degna, non ci sono dubbi sul perché io l'amo così tanto. È la persona migliore del mondo. "Sono già a casa."
"Di già? Wow..." Mormoro, chiedendomi se sia con quello lì, se gli abbia già parlato o gli abbia accennato qualcosa su noi due, ma non mi sembra il momento giusto per chiederglielo. "Comunque..."
"Ah, scusa!" Mi interrompe. "Ti ho chiamato perché volevo ringraziarti per i fiori, sono bellissimi... e anche il biglietto. Ho apprezzato molto." Mi dice.
"Ah, si?" Chiedo, sorridendo in modo malizioso.
"Si." Sbuffa, cercando di soffocare una risata. "E quindi, niente, volevo solo ringraziarti per questo. È stato un bel gesto, tutto qua.." Mi dice. "Grazie."
"Prego. Mi fa piacere." Rispondo. Vorrei sapere di più su cosa pensa riguardo ciò che le ho scritto. Oddio, le ho scritto solo che sono orgoglioso di lei, che si merita tutto il successo e che sono felice che abbia deciso di darmi una seconda possibilità. In realtà vorrei farle mille domande, ma ho paura di pressarla o metterle ansia e farle cambiare idea.
"Tu? Dove sei?" Mi chiede, con un tono strano.
"Sono in Spagna per un torneo di golf." Rispondo.
"Ah..." Sospira, sorpresa. "E... sei solo?" Mi chiede.
"Si. Sono da solo." Rispondo, immediatamente. Ovviamente lei si riferisce ad Amelia, vuole sapere se lei è qui con me o sono da solo. "Cioè.. sono con i miei amici, solo in questo senso.." Chiarisco, in preda al panico. "Intendevi questo, no?" Chiedo.
"No, no... era per chiedere." Si mette sulla difensiva, ma io so benissimo che voleva sapere proprio questo. Proprio come io muoio dalla voglia di sapere cos'ha in mente di fare con quel tizio. Vorrei chiederglielo.
"E tu? Sei sola?" Chiedo a mia volta.
"Vuoi sapere se Chris è qui con me?" Ridacchia.
"Tu non volevi sapere di Amelia?" Le faccio notare. Lei risponde sbuffando. Siamo sempre ed ancora così gelosi l'uno dell'altra, e questo mi consola un pochino perché vuol dire che ci tiene a me. "Comunque si, vorrei saperlo..." Aggiungo, senza cercare di nascondere il mio tono in preda alla gelosia. Non posso farci niente, sono e sarò sempre così possessivo nei suoi confronti. Mi fa impazzire l'idea che ci sia un altro accanto a lei.
"No, non c'è. È a Malibu con gli amici." Risponde, seccata, e io mi chiedo se ho esagerato. Volevo solo farla ridere, prima lo faceva sempre quando facevo il gelosone. Forse ho tirato troppo la corda. Forse adesso è cambiata, non funziona più così. D'altronde, sono passati mesi e lei ha sofferto tanto per colpa mia. "Ed ecco che già ricominciamo..." Sbuffa. "Niente, non c'è niente da fare. È sempre così, facciamo un passo in avanti e poi ne facciamo dieci indietro. Questo non cambierà mai."
"Scusami, ho tirato troppo la corda. Volevo solo farti ridere un po'.." Sospiro, passandomi le mani tra i capelli con ansia. "Non voglio rovinare tutto." Dico.
"Non lo stai facendo." Sbuffa ancora. "Sono io.. sono io che non ho idea di come dirglielo, non ne ho idea." Si lamenta. Quindi non gliel'ha ancora detto. "So che devo farlo, e so che soffrirà da pazzi.. ma devo farlo. È solo che mi dispiace." Confessa, sospirando.
"Lo so, lo so.... anche per me è stato difficile, ma è giusto così." Le dico, cercando di confortarla. Ci siamo già passati, sappiamo benissimo che qualcuno soffrirà e che non andrà sempre tutto liscio come l'olio, ma dobbiamo farlo in virtù del nostro amore. Sopratutto adesso che sappiamo cosa possiamo essere insieme, abbiamo tutte le ragioni per lottare. Ma è presto per questo. Devo prima farmi perdonare, dimostrarle che può fidarsi di me e che non mi comporterò mai più in quel modo.
"Lo spero. Dato che l'ultima volta non è andata proprio alla grande." Mi dice, con tono tagliente.
"Fai bene a sperarlo, perché sono convinto a farti cambiare idea." Ribatto. Conoscendola, da oggi fino alla mia prossima vita mi farà mille frecciatine al riguardo, visto quanto l'ho fatta soffrire. Ma devo imparare a non farmi abbattere da esse ed, anzi, devo prenderle come un modo per migliorarmi. Come ho sempre cercato di fare fin da piccolo. E come faccio sempre riguardo il mio lavoro. Solo che stavolta non si tratta di lavoro, si tratta di lei. Ed io, con lei, non posso permettermi di rischiare.
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Damie • Never tear us apart.
Fiksi Penggemar▸ Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vincende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.