Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vicende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.
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Jamie's pov
"Ehilà." Entro in cucina e dò immediatamente un bacio tra i capelli alla piccola Dulcie. Amelia sta preparando la merenda per Elva, mentre Dulcie mangia la sua. "Io esco. Ho un paio di servizi da fare." Dico ad Amelia, accarezzando i lunghi capelli biondi della mia piccolina. In realtà ho solo una commissione da fare e, ovviamente, riguarda Dakota. Non si tratta di nulla di particolare, anzi, è una scemenza... in quanto suo fan numero uno, ho sempre collezionato le sue copertine e l'ho sempre seguita in tv, e adesso ho scoperto che quella meravigliosa dea scesa in terra ha conquistato un'altra copertina da urlo. Quindi, devo assolutamente correre a comprarla.
"Va bene." Amelia annuisce e accenna un sorrisetto. "Torna presto. Ti aspettiamo per cena. Okay?"
"Certo." Replico, poi mi chino e dò un altro bacio a Dulcie e poi uno ad Elva. "Allora vado." Mormoro.
"Papà, papà!" Mi chiama Dulcie, seguendomi verso l'ingresso, dove mi sto infilando il giubbino.
"Che c'è, principessa?" Le chiedo, sorridendole.
"Posso venire con te?" Mi chiede, unendo le mani come se stesse pregando chissà quale divinità. Mi viene da ridere, è assolutamente adorabile mentre mette il broncio per ottenere ciò che vuole.
"Hai finito la tua merenda?" Chiedo, autoritario.
"Si, ho mangiato tutto." Mi risponde prontamente.
"Va Bene." Rispondo, dandole un colpetto sui fianchi. "Allora vai a lavarti i denti e dai un bacio alla mamma." Le dico. Lei si illumina all'istante, mormora qualcosa e poi si avvia verso le scale per andare a lavarsi i denti. Amelia, nel frattempo, esce dalla cucina. "Dulcie viene con me." L'informo.
"Si, ho sentito." Replica. "Dove la porti?" Chiede.
"Solo a Cirencester, ho delle cose da fare lì." Rispondo, scrollando le spalle. Lei annuisce, ma ha un'espressione strana in faccia, è come se non si fidasse di me. E fa bene, o almeno, fa bene per quanto riguarda noi due, ma non per quanto riguarda nostra figlia. Non farei mai nulla di male nè a lei e nè ad Elva. Mai. È da pazzi anche solo pensarci, e non posso credere che arrivi davvero a questo punto. Non mi conosce affatto, se pensa una cosa del genere, ma non è il momento giusto per parlarle di questa faccenda. Sarà per un'altra volta.
"Eccomi!" Esclama Dulcie, scendendo dalle scale. Viene verso di me e l'aiuto ad infilarsi il giubbino, poi lei dà un bacio ad Amelia, che le sorride e le accarezza i capelli in modo amorevole. "Ciao Mamma! Ciao Elva!" Dice, dandomi la mano.
"Ciao, Piccola!" Le dice Amelia, sorridendole. Le tengo la mano ed usciamo di casa. La mia piccolina saltella in giro, senza mai lasciarmi la mano finché non arriviamo alla macchina. Ed io non riesco a smettere di ridere, vedendola così felice e gioiosa. Il tragitto in macchina fino a Cirencester è breve, e Dulcie non la smette di cantare per tutto il tempo. È un'abitudine che ha preso da me. Ricordo quando Dakota mi prendeva in giro perché canto troppo spesso, sopratutto in macchina.. quando non guida lei, ovviamente. La sorprendevo sempre a farmi dei video mentre cantavo e poi, quando me ne accorgevo, smettevo di cantare e arrossivo timidamente, facendola ridere in quel modo meraviglioso. Sono queste piccole cose che mi mancano di più. Mi manca tutto di lei. Dakota.
"Eccoci arrivati!" Mormoro, prendendola in braccio e mettendola a terra. Chiudo lo sportello della macchina e iniziamo a camminare tra la gente. Ovviamente devo comprare qualche sciocchezza per non far capire ad Amelia che sono sicuro solo ed esclusivamente per comprare una rivista. La rivista di Dakota. Spero solo che a Dulcie non venga in mente di comprare qualcosa che vede in giro. Quando si tratta delle sue amate principesse non capisce più nulla, e vorrebbe comprare qualsiasi cosa come ogni bambina della sua età. Purtroppo io non riesco sempre a dirle di 'no', nonostante cerchi di mantenere una certa autorità il più delle volte. E lo so benissimo che non va bene. Ma per fortuna per adesso non abbiamo mai avuto grandi problemi. Le mie ragazze sono forti. Hanno affrontato persino la nostra separazione e non ci hanno dato nessun tipo di problema, e ringrazio il cielo per questo.
"Papà, mi compri le scarpe da principessa?" Mi chiede, indicando un paio di scarpe in una vetrina. Ecco, come non detto. Mia figlia ha appena adocchiato un paio di ballerina dorate con un po' di tacco, proprio per le bambine come lei.
"Dulcie, non siamo qui per questo." Mormoro.
"Papà, per favore!!! Fammele provare!!" Mi implora.
"Va bene." Sospiro. "Ma promettimi che se non ci sarà il tuo numero o costeranno davvero tanto, non piangerai e non farai storie. Andremo semplicemente via senza lacrime, okay?" Chiedo.
"Okay." Risponde.
"D'accordo." Le dico. Poi, sempre tenendola per mano, entriamo nel negozio. Una delle commesse mi riconosce immediatamente e sbianca letteralmente, quasi cadendo ai miei piedi. Odio quando fanno così. Dulcie non si accorge di nulla, è troppo impegnata a guardare tutto ciò che si trova intorno a lei letteralmente a bocca aperta. Mi rivolgo ad un'altra commessa, che almeno non sta per svenirmi davanti. Grazie a Dio. Dopo circa venti minuti, io e Dulcie usciamo dal negozio con il suo nuovo acquisto. Ha voluto indossare subito le sue nuove scarpe, e quindi ho messo quelle vecchie in una bustina del negozio. "Allora, ti piacciono le scarpe nuove?" Chiedo, stringendola più forte a me. La sto portando in braccio perché non mi va di farla camminare con quei tacchetti e anche per tenerla più stretta a me dato che ci sono i paparazzi, e non voglio che si avvicinino in nessun modo a lei.
"Si, tantissimo!" Risponde, entusiasta. Ha già provveduto a ringraziarmi fino alla sfinimento nel negozio, quando si è attaccata al mio collo come un'adorabile scimmietta e mi ha riempito il viso di baci. Continuiamo a camminare per le strade con tranquillità, come se non avessi un obiettivo preciso. I paparazzi continuano a seguirci, ma restano a debita distanza. Dulcie li guarda come se fossero la cosa più strana del pianeta, e non ha tutti i torti. Non immagina nemmeno quanto possano essere irritanti. E spero che non lo sappia mai, francamente. Ad un certo punto, finalmente, incontriamo un'edicola. Una delle mie edicole di fiducia che, so per certo, non si farà scappare nulla sul mio acquisto. Per non destare sospetti, compro il solito giornale sportivo, il quotidiano e infine la rivista di Dakota: Grazia Italia. E devo contenermi con tutte le mie forze per non mettermi a sfogliarlo ed ammirarlo qui. Quanto è bella. Anche solo vedere la copertina mi lascia senza fiato, e non oso immaginare cosa sia lo shoot completo. Questa donna sa benissimo come uccidermi, in tutti i sensi.
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Damie • Never tear us apart.
Fanfiction▸ Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vincende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.