Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vicende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.
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Jamie's pov
"Avanti, piccola... a letto!" Dico a Dulcie, che dovrebbe essere a letto già da un po', proprio come Elva. Stasera la signorina è riuscita a corrompermi e le ho permesso di guardare un cartone in più, ma adesso è decisamente ora di dormire, altrimenti domani mattina non si sveglierà mai per andare all'asilo. La sollevo e la faccio scendere sul letto, poi lei si rannicchia sotto le coperte. "Ecco fatto. Brava ragazza." Mormoro, dandole un bacio sulla testa.
"Papà? Posso tenere il mio braccialetto?" Mi chiede, mostrandomi il braccialetto di fiori intrecciati che ha fatto oggi. È entusiasta di quel coso. Oggi abbiamo passato una bella giornata con le bambine.
"Ma certo." Le sorrido, accarezzandole i capelli. "Ti sei divertita oggi?" Le chiedo. Lei annuisce e mi sorride dolcemente. "Bene.. adesso dormi, dai."
"Buonanotte, papà." Mi dice. Le bacio una guancia.
"Buonanotte, piccola." Replico. Mi alzo ed esco fuori dalla sua stanzetta dopo aver dato un'occhiata veloce ad Elva, che dorme profondamente nel suo lettino. Chiudo la porta e torno giù in cucina, dato che ho lasciato Amelia da sola per sparecchiare tutto. "Hey." Mormoro, entrando in cucina. "Si è addormentata."
"Bene." Mi risponde, sospirando.
"Ti aiuto a sparecchiare." Le dico, avvicinandomi al tavolo per prendere i piatti sporchi. Entrambi sparecchiamo in modo passivo, senza guardarci in faccia e senza dirci una parola, come sempre, perché ovviamente i miei pensieri sono rivolti altrove. Dakota è ancora a New Orleans, mi piacerebbe raggiungerla di nuovo al più presto. Credo che Amelia abbia capito che sono andato da lei, ma stranamente non me l'ha ancora rinfacciato. Ultimamente io ed Amelia non parliamo molto, ma solo in presenza delle bambine o per quanto riguarda le pratiche del divorzio.. che sono state riaperte ufficialmente adesso. Quando abbiamo finito di sparecchiare, sempre senza dirci una parola, sciacquiamo i piatti e li mettiamo tutti in lavastoviglie. È strana. "Va tutto bene?" Le chiedo.
"Si.. certo, come no." Risponde, con un tono strano.
"È successo qualcosa?" Insisto, con tono calmo.
"No, in realtà non è successo niente." Si gira verso di me. "Io penso che alcune cose debbano cambiare qui, non sono più disposta a sopportare certe cose." Dice. Ma di cosa sta parlando? "Lo so che sei andato da lei, e so benissimo che parli con lei ogni volta che ti allontani. C'è proprio bisogno di farlo con questa insistenza?" Mi chiede, sbuffando. Che diamine!
"Ti ricordo che stiamo divorziando." Le dico.
"Appunto." Replica, con tono acido. "Non siamo ancora divorziati, potresti mantenere un minimo di decenza ancora per un po'." Aggiunge, arrabbiata.
"Perché dovrei fingere? Non l'ho mai fatto e mai lo farò." Butto via la spugna sul lavandino. "Forse è ora che accetti che c'è un'altra donna nella mia vita." Sospiro. "Amelia... Fattene una ragione, Dakota non è destinata a sparire. Un giorno probabilmente sarà mia moglie, sarà la matrigna delle tue figlie." Lei mi guarda con gli occhi sbarrati. "Prima ti decidi ad accettarla e prima vivremo tutti più serenamente."
"Non sto dicendo questo." Ribatte. "Vorrei solo che ti contenessi finché non saremo divorziati... Sono già stata tradita abbastanza, o sbaglio?" Mi domanda.
"Come se tu avessi la coscienza pulita, vero?" Chiedo, sospirando. Lei aggrotta la fronte. "Oh, andiamo... come se tu non avessi mai visto Markus alle mie spalle." Mormoro, e lei sbianca. Pensava che non sapessi niente di tutta questa storia. Invece é già dai tempi di Berlino che sono a conoscenza di questa storia, ma in realtà non potrebbe fregarmene di meno. "Esattamente. L'ho sempre saputo. E non ho mai detto nulla, così come tu non hai mai sospettato nulla.... perché non m'interessa. Sei libera di vedere chi vuoi, io non sono nessuno per impedirtelo. Io posso capirlo, ed è per questo che sono sempre stato zitto, ma tu... davvero, non capisco perché continui a comportarti così." Dico.
"Jamie..." Scuote la festa, poi vulnerabile rispetto a prima. "Una parte di me non accetterà mai la fine di tutto questo. Puoi darmi tutta la visibilità che vuoi, ma alla fine il fatto che la nostra storia sia finita sarà sempre la più grande delusione della mia vita." Dice.
"Anche per me." Sospiro. "Cosa pensi? Che ti abbia sposata per divertimento? Ti ho sposata perché ero davvero innamorato di te... ma poi le cose sono cambiate, e dobbiamo accettarlo." Le dico. Stiamo ripetendo la stessa conversazione per la millesima volta. "Non puoi continuare a rimarginarci per tutta la vita, devi andare avanti anche tu." Mormoro.
"Non è facile, Jamie." Replica. Non sarei mai dovuto tornare con lei, sperando di tornare ad essere chissà cosa. Ho sbagliato, ma in quel momento ero disperato e volevo solo concentrarmi per essere un padre migliore, almeno... così ho fatto la prima cosa che mi è venuta in mente e ho pensato di tornare ad essere il padre di famiglia che le mie figlie meritano. Ma credo che questo abbia solo peggiorato la situazione. Si è illusa che le cose potessero cambiare e che potesse tornare tutto rose e fiori.
"È colpa mia. Non dovevo tornare qui.." Mormoro.
"Lo hai fatto per le bambine, lo so... ma devo ammettere di essermi illusa." Sospira. "Stavolta pensavo davvero che avremmo potuto risolvere tutto e tornare ad essere una vera famiglia." Scrolla le spalle. "Pensavo che si fosse trattato solo di un momento di crisi, ce l'hanno tutti... invece tu adesso mi parli di matrimonio, di un futuro con una che non sono io." Scuote la testa. "Immagino che sia davvero il momento di andare avanti." Mi guarda in faccia.
"Per il nostro bene... si." Rispondo. "In questi giorni ho anche pensato di prendermi un appartamento qui vicino per stare vicino alle bambine, ma ho paura che la stampa scopra qualcosa. Ma soprattutto non me la sento di andarmene di nuovo di casa e lasciare le bambine...." Mormoro. "Non penso che sia la cosa giusta, ma al tempo stesso non è giusto che io rimanga qui." Le dico. Non so proprio cosa fare.
"Per me puoi rimanere, almeno fino al momento in cui questa storia del divorzio sarà chiusa." Mi dice. "Per le bambine, almeno." Aggiunge alla fine.
"È che... non mi sento molto a mio agio all'idea di continuare a dormire insieme come se fossimo davvero una coppia. Ma al tempo stesso non voglio che le bambine entrino e ci trovino in due letti separati." Confesso, incrociando le braccia.
"Prima o poi dovranno comunque affrontare anche loro la realtà." Replica. "Sono la prima che vorrebbe evitare che lo facessero, ma al tempo stesso so che dovranno farlo. Ci troveremo ad un punto in cui dovremmo spiegare loro come stanno le cose." Dice.
"Io ci sarò sempre per loro." Dico, guardandola negli occhi. "Così come ci sarò sempre per te.. Questo non cambierà mai. Tu sarai sempre la loro madre, ed io sarò sempre il loro padre... e questo non ci sarà mai portato via.." Mormoro. "Lo sai, vero?" Annuisce.
"Ma tra me e te non c'è più nulla da fare." Ammette, sospirando. "Il concetto è chiaro." Aggiunge. E speriamo che sia, per la millesima volta, la volta buona.
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Damie • Never tear us apart.
Fanfic▸ Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vincende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.