Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vicende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.
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Dakota's pov
La grande avventura che è stata fifty si è conclusa, siamo tornati alle nostre vite.. È una sensazione strana, devo ancora farci l'abitudine, ma sono molto emozionata pensando a quello che saranno i prossimi progetti. E sopratutto, non vedo l'ora che si smuovano un po' le acque con Jamie. Lui ed Amelia non sono tornati a Londra, ma sono qui a Los Angeles con entrambe le bambine. Sono rimasti qui per gli Oscar e i party pre-evento, ai quali dovranno partecipare insieme ovviamente. Questa storia ridicola non è ancora finita, purtroppo. Anche io dovrei tornare in tempo per l'evento, dato che tra poco andrò a Vancouver per le riprese del nuovo film. Uh, che bello... ripeteremo di nuovo quella ridicola sceneggiata dello scorso anno, quando ho dovuto sopportare quella donna seduta in mezzo a noi due, per dividerci. Ma a questo punto spero di non riuscire a tornare, non mi va di rivivere tutto quello che abbiamo passato lo scorso anno. Jamie ovviamente sta passando questi giorni qui a casa insieme a me, passa tutto il suo tempo con le bambine e con loro, come sempre, in modo da non far mancare nulla a nessuno. Come fa sempre.
"Amelia, passerò più tardi.. va bene?" Chiede, entrando improvvisamente in cucina, parlando al telefono con Amelia. "Okay, okay.. a dopo." Le dice, poi chiude la telefonata e si siede sullo sgabello del bancone della cucina. "Che combini?" Mi chiede.
"Tranquillo, sto solo pulendo la cucina." Mormoro, facendogli capire che non sto provando a cucinare nulla, e che quindi non c'è pericolo che io mandi a fuoco la casa. Lui ridacchia e posa il cellulare, poi sospira. Qualcosa non va. "Tutto bene?" Gli chiedo.
"Mmh... no." Si copre la faccia con le mani. "Odio tutta questa situazione, non ne posso più..." Si toglie le mani dalla faccia e mi guarda. "Pensavo che dopo Parigi si sarebbero smosse un po' le acque, e invece Evelyn pensa che sia giusto aspettare ancora un po'.." Sbuffa, passandosi una mano tra i capelli.
"Beh, allora proviamo a fare qualcosa..." Scrollo le spalle, attirando la sua attenzione. Lui aggrotta la fronte. "Scusa, ma adesso noi abbiamo chiuso con la Universal, fino ad ora abbiamo rispettato tutte le regole che ci hanno imposto, quindi perché dovremmo continuare a prestarci a questa inutile pagliacciata?" Chiedo, guardandolo negli occhi.
"Non lo so... ma sono sicuro che Evelyn ci abbia già pensato, ci sarà una ragione per tutta questa storia." Risponde, scrollando le spalle a sua volta.
"Quindi..." Mi fermo, cercando di rivolgermi a lui nel modo più cauto. "Non hai nemmeno intenzione di provare a ribellarti?! Se c'è una ragione, allora che male c'è a chiederle quale sia questa ragione?" Chiedo. Lui non risponde, si limita a scrollare nuovamente le spalle, quasi con indifferenza.
"Non si tratta di questo." Risponde.
"Allora di cosa?!" Chiedo a mia volta.
"Dakota..." Mormora, quasi esasperato. "Non si tratta di una cosa facile, tutto qui.. Ne ho già parlato con lei, pensa che sia meglio fare le cose con calma, e nel frattempo abbiamo ancora degli accordi da rispettare, che non riguardano la Universal." Mi dice. Quindi è così.. non ci prova nemmeno?
"Ma cosa ti costa provarci?! Non lo capisco..."
"Perché conosco già la risposta." Risponde, secco. Si alza dallo sgabello e comincia a muoversi davvero nervosamente vicino al balcone. "E poi non mi va di chiamarla e farle venire in mente l'ennesima pagliacciata da mettere in atto. Non ti è bastata Parigi?!" Mi chiede, facendo una smorfia strana.
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Damie • Never tear us apart.
Fanfic▸ Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vincende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.