Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vicende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.
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Jamie's pov
"Allora..." Mormora mio padre, una volta entrati in auto. È venuto qui per la partita, e adesso andremo a festeggiare insieme ad alcuni amici, perciò sono andando a prenderlo. "Come stai, figliolo?" Chiede.
"Beh.." Sospiro. Come posso spiegargli alla perfezione tutto ciò che è successo in queste ultime settimane senza crollare nuovamente e pentirmi di tutto? Mio padre ha sempre saputo tutto dal primo momento. All'inizio stava per venirgli un colpo, ma piano piano si è abituato all'idea, si è messo nei miei panni e mi ha capito. Certo, non ha mica benedito la nostra relazione, ma almeno mi ha appoggiato. "Le cose non vanno molto bene, ma sto cercando di andare avanti... in qualche modo." Gli dico, sperando che non mi faccia altre domande. Mio padre è sempre stato molto delicato di cuore, e fin da piccolo ho sempre avuto paura di farlo preoccupare o di dargli brutte notizie per questo motivo. Avendo già perso la mamma, ho sempre paura di poter perdere anche lui da un momento all'altro.
"Di che cosa si tratta?" Mi chiede. Ecco, come immaginavo... So che Mi farebbe bene parlare con lui, che mi conosce meglio di chiunque altro, ma al tempo stesso non voglio parlo preoccupare. Scuoto la testa e tengo gli occhi sulla strada. "Dai, Jamie... figliolo, parla con me." Insiste, fissandomi. Io sbuffo e mi passo una mano tra i capelli.
"È.. complicato." Mormoro, sbuffando nuovamente. È davvero complicato. Complicato da morire. Solo adesso mi viene in mente... chissà se Dakota ha mai ricevuto i miei fiori. Non mi ha risposto in nessun modo, il che mi fa pensare che non li abbia ricevuti o che mi odi a tal punto da non volermi più sentire.
"Abbiamo tempo, no?" Mi incoraggia. Io scuoto nuovamente la testa, accelerando un po'. "Figliolo.." Sospira nuovamente, muovendosi sul sedile del passeggero. "Fin da ragazzo hai sempre avuto questa strana abitudine di tenerti tutto dentro, di soffrire per fatti tuoi e basta, non hai mai voluto condividere il tuo dolore..." Si ferma. Con Dakota si. Ho sempre condiviso tutto con lei. Parlare con lei era come parlare con me stesso, solo una versione migliore. Meno incasinata e più saggia. "E allora riuscivo a capire perché facevo così. Ma adesso.. adesso, sei grande, che senso ha continuare a farlo? Sei un uomo adulto, parla con me.. sfogati." Mi dice.
"Papà..." Sospiro a mia volta. "Davvero, lasciamo stare.. Non mi va di parlarne." Sbuffo. Una parte di me pensa che se non parlo di tutta questa faccenda a voce alta resterà come una fantasia creata dalla mia mente, e voglio che sia così perché la realtà mi fa più paura. E me la sono creata io, tutto da solo.
"Che testa dura!" Si lamenta, con un profondo accento irlandese che mi fa ridere. Dulcie fa lo stesso accento quando mi imita. Non vedo l'ora di fargli rivedere il nonno, dato che non lo vedono da tanto tempo. Mi torna in mente il weekend che io e Dakota avevamo organizzato a Belfast per stare con mio padre e Samira, quello che non abbiamo vissuto.. e che non vivremo mai più. Per colpa mia. Ma soprattutto.. senza un motivo valido, ma solo perché sono un codardo che si è cagato addosso e le ha fatto credere che non l'amassi abbastanza, quando in realtà l'amo più della mia vita. Posso dire questo a mio padre?! Posso dirgli che sono un coglione che ha mandato a puttane la sua vita per ben due volte e ha sempre fallito?! Ecco cosa ho fatto.. ho rovinato tutto, e mi merito tutta questa sofferenza. Solo io.
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Il pub è una buona distrazione per me.. solo amici euforici e birra, tanta birra. Ma sopratutto.. niente pensieri. Dio benedica chi ha inventato la birra. Ne avrò già bevute almeno tre... e ho intenzione di continuare ancora per un po'. Mi guardo intorno e vedo i miei amici che bevono e ridono tra loro, mio padre con i suoi fa altrettanto, e intorno a noi ci sono solo gruppi di tifosi sfegatati che bevono come dei pazzi e cantano, esultando con gioia insieme ad alcune ragazze.. con tutto in mostra. Niente a che vedere con la mia Dakota. Cioè.. con Dakota. Lei è un mondo apparte, è bella naturalmente, non ha bisogno di trucco o di vestiti scollati. È bella, bellissima, e semplicemente me stessa. È la donna più bella e sensuale del mondo, e lo è senza nemmeno sforzarsi più di tanto. Nessun'altra donna potrebbe mai fare lo stesso, lei è sicura di sè, divertente, spiritosa, autoironia, saggia al momento giusto, piena di stile ed eleganza, intelligente... è così intelligente. Non puoi fregarla, non le sfugge niente. Ma è anche molto insicura a volte, quando perde il suo punto di riferimento.. e adesso ha perso me, che dicevo di amarla alla follia, me che ho cercato sempre di proteggerla e tenerla al sicuro da tutto e da tutti. Proprio io le ho fatto del male, e adesso mi odia, mi ignora e sta con un altro. Quel coglione! Non riesco nemmeno a pensarci. Mi sale la bile in gola se ci penso.. non riesco minimamente ad immaginarla mentre quello lì l'abbraccia o la bacia, o anche mentre le tiene semplicemente la mano. Tutto ciò che io non posso più fare, e non perché non l'ami più, ma perché sono un emerito coglione che si è spaventato per niente. Avrei dovuto semplicemente fare un passo verso di lei, dirle che l'amo, che avevo solo paura. Oppure avrei dovuto semplicemente abbracciarla, se non avessi trovato le parole adatte. E invece non ho fatto nulla, sono rimasto lì in piedi come un idiota, mentre lei si illudeva che non l'amassi abbastanza, con gli occhi pieni di lacrime, così piccola e fragile di fronte a me. Ancora non riesco a capacitarmi di come io abbia fatto a stare fermo e non fare nulla, permettendole di uscire dalla mia vita e di rompere con me senza un motivo. La verità è che non ho avuto le palle di combattere per lei, mi sono spaventato come un'idiota e ho rovinato tutto ancora di più con Amelia. Merda, merda, merda! Ho creato semplicemente un altro problema, perché so benissimo che non sarò mai in grado di tornare ad essere suo marito, un marito che la ama e la venera, tornando a rispettare i nostri voti nunziali. Eppure l'ho fatto. Perché sono un coglione. E merito tutta questa sofferenza, la mia e quella di Dakota. Colei che amo più della mia vita, che amerò per sempre e che ho perso senza nessun motivo.
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Salve!! Dopo l'ultimo capitolo mi sono dimenticata di dirvi che sarei partita per Barcellona e che non avrei avuto tempo per aggiornare. In ogni caso, ci sono riuscita comunque e cercherò di farlo di nuovo il prima possibile. Fatemi sapere cosa ne pensate e non dimenticate di lasciare un like e/o un commento! 🤘🏻
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Damie • Never tear us apart.
Fanfic▸ Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vincende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.