Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vicende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.
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Jamie's pov
"La smetti?" Mi implora, ridacchiando in quel modo adorabile. Quella meravigliosa e breve risatina capace di farmi venire la pelle d'oca per l'emozione.. decisamente il suono più bello di questo mondo. "Smettila!" Ordina, afferrandomi i capelli.
"No!" Rispondo, allargando gli occhi come un pazzo. Lei mi tira i capelli ed io urlo per la sorpresa, prima di incollare le labbra alle sue con prepotenza. Lei cerca di spostarmi via da sè con le gambe, ma io non glielo permetto. "Non provarci, tanto non mi sfuggi."
"Non ne sarei così sicura, Dornan." Replica, con aria superiore. "Ti ricordo che mi sono appena allenata." Mi punta un dito contro, con fare minaccioso. "Quindi sono molto più forte di te che, invece..." Mi squadra dalla testa ai piedi mostrandosi quasi disgustata. "Non ti alleni da un bel po'." Aggiunge.
"Stai dicendo che sono diventato un pappamolla?" Chiedo, alzando il mento verso di lei, che ridacchia arricciando il naso e avvicina le braccia al petto. "Eh?" Comincio a farle il solletico, e lei continua a ridere buttando la testa a destra e a sinistra, cercando di divincolarsi. "Eh? Che dici?" Continuo.
"No, no, no!" Alza le mani in segno di resa. Mi guarda dritta negli occhi, che brillano come sempre quando ride. Amo quando ride a tal punto che le vengono le lacrime agli occhi. Questi sono gli unici momenti in cui voglio vedere le lacrime sul suo volto. "Non oserei mai." Si mette sulla difensiva. "Però..." Mi prende il viso tra le mani. "Io sono più forte." Mormora, e in pochi secondi mi ritrovo sotto di lei. È il paradiso e al tempo stesso è l'inferno.
"Mmh..." Mormoro. "La mia ragazza forte." Allungo le mani fino al suo sedere e lei ridacchia, scuotendo la testa. Dubito che usciremo presto da questo letto.
"Allora, cosa stai preparando per me per Pasqua?" Chiede, mettendosi con la schiena dritta, a cavalcioni su di me e impedendomi di toccarle il sedere.
"Cosa vorresti?" Chiedo, cercando di mascherare il tono triste. Anche quest'anno non potrò passare Pasqua con lei, ma potrò comunque farle un regalo da favola. Scrolla le spalle, mostrandosi innocente.
"Tanto non mi vuoi." Risponde, sorprendendomi.
"Cosa?" Chiedo, aggrottando la fronte.
"Non mi vuoi." Ripete, sempre più seria. Io alzo la testa, cercando di avvicinarmi a lei, che nonostante sia seduta su di me è così lontana.
"Dakota..." Lontana, fredda e distante. Dakota... le mie mani la cercano, cerco di chiamarla, ma lei non mi sente nemmeno. Mi alzo con la schiena e la stringo forte a me, circondandole le spalle. Affondo la faccia nei suoi capelli, fino a non respirare più. La tengo stretta, anche a costo di farle male, ma lei non ricambia il mio abbraccio. Si lascia abbracciare, ma non mi abbraccia a sua volta... sembra fatta di pietra. "Dakota?" La chiamo, ma non mi risponde. "Dakota? Dakota?" Alzo la voce. "Dakota, sono qui!!!" Urlo.
"Jamie, Jamie?" Un'altra voce familiare mi chiama. Apro gli occhi e sento delle mani che mi scuotono le spalle con forza. "Jamie?" Continua a chiamarmi, io cerco di mettere a fuoco l'immagine davanti a me: Amelia, che mi scuote le spalle per svegliarmi. Non era di certo ciò che volevo vedere appena sveglio. O almeno.. non dopo questo sogno. "Cos'è, anche nei sogni ti perseguita adesso?" Chiede, acida. Mi tiro sù. Merda. Non riesco a sfuggirle nemmeno nei sogni. Mi sono addormentato sul divano del salotto mentre guardavo la tv. "Vado a controllare le bambine, tu continua pure a farti i film mentali." Dice, sempre in modo acido, prima di uscire e lasciarmi da solo sul divano in salotto. Appoggio i gomiti sulle ginocchia e mi passo una mano tra i capelli. Che ore sono? Merda, sono le 22. Io e Dakota di solito ci sentiamo sempre a quest'ora. Ieri mi ha chiamato lei, quindi stasera tocca decisamente a me. Mi alzo dal divano e la chiamo, andando dritto in camera da letto. Ultimamente parliamo praticamente tutte le sere, parliamo di qualsiasi cosa per ore ed ore. Non di Chris o di Amelia, ma parliamo.. e mi Sento molto più vicino a lei. Stanotte, sopratutto, siamo rimasti al cellulare per quattro ore. Questa è la parte migliore della giornata, quando mi metto per fatti miei da qualche parte e parlo con lei, facendo finta che vada tutto bene.
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Damie • Never tear us apart.
Fanfiction▸ Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vincende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.