▸ Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vincende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.
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Dakota's pov
Jamie è tornato a Londra quella sera stessa, per via delle riprese del film. Siamo stati insieme solo poche ore, ma credo che abbiamo già fatto qualche passo avanti.. almeno abbiamo rotto un po' di distanza e ci siamo lasciati andare l'uno nelle braccia dell'altra. E il tempo sembrava essersi fermato. Comunque ho ancora una decisione da prendere, riguardo ciò che ci hanno detto Robyn ed Evelyn, e io non so proprio come fare. Non me la sento di chiedere a Chris una cosa del genere, dato che io so che prova davvero qualcosa per me, in più me l'ha confessato e non posso assolutamente far finta di niente. Certo, non è una cattiva idea, ma sarebbe troppo crudele chiedergli una cosa del genere. Ma da una parte penso che sia la cosa giusta, sopratutto per il fatto che anche Jamie è costretto da anni a fare una cosa del genere. E non si tratta di vendetta, ma di equilibrio. Così entrambi, alla fine di tutto, avremmo fatto gli stessi sacrifici. Non è giusto che lui sia il solo a sacrificarsi in questo modo, ma non è nemmeno giusto che io inganni Chris in questo modo. Il mio cellulare comincia a squillare, distraendomi dai miei pensieri. È Jamie.
"Pronto?" Rispondo, sorridendo. Adesso almeno ci parliamo come due esseri umani normali, mentre invece in queste settimane abbiamo comunicato solo attraverso dei freddi, distanti e brevi messaggi.
"Hey! Come va? Tutto bene?" Mi chiede. È come se avesse un radar. Comincio a pensare che io e lui siamo una cosa sola. Sa sempre quando qualcosa non va, lo percepisce, anche quando non gli dico nulla. Ed in questo momento sono molto confusa.
"Abbastanza. Stavo... pensando." Mormoro, passandomi una mano tra i capelli, mentre passeggio per le strade di Los Angeles. Non c'è modo migliore per schiarirmi le idee. Niente come le strade tranquille della mia amata città. "A te come va?"
"Bene. Sono sul set. A che pensavi?" Chiede, con tono preoccupato. Ultimamente deve avere davvero molta paura quando gli dico qualcosa del genere.
"A ciò che ci hanno detto Robyn ed Evelyn. Non riesco a trovare una soluzione alternativa. Loro pensano davvero che sia una buona idea, ma non so se me la sento." Gli dico. Lui sospira. "Lo so che non vuoi sentirlo, ma non posso accettare di fare questa finta per chissà quando tempo sapendo che lui prova davvero qualcosa per me... qualcosa che io non ricambio in nessun modo possibile." Aggiungo.
"Invece questo lo voglio sentire." Risponde, facendomi percepire un sorrisetto orgoglioso.
"Perché è così." Sorrido a mia volta. "Comunque sia, non me la sento. Non me la sento di giocare con i suoi sentimenti solo per lavoro.." Mormoro.
"Beh, si tratta della nostra relazione." Ribatte.
"Lo so bene. Ma non mi sembra giusto proprio per questo. Non so che fare..." Mormoro, confusa. "Tu come fai a vivere in questa situazione da tutto questo tempo?! Insomma, non riesco a capirlo."
"Non è facile, per niente... soprattutto perché a volte ho paura che possa creare confusione per le mie figlie, ma al tempo stesso sono felice di regalare loro dei momenti di quotidianità, com'eravamo prima che ci lasciassimo." Dice, sospirando. "Comunque, le cattiverie o frecciatine che tira fuori ogni tanto mi riportano alla realtà e mi tengono a mente che dobbiamo andare avanti ancora per poco e che, sopratutto, facciamo tutto questo per il bene della nostra relazione, per tenerla al sicuro." Mi spiega.
"Ecco, io ho paura di illuderlo.. di giocare con i suoi sentimenti. Non è bello giocare con i sentimenti delle persone, non mi piace per niente." Sbuffo. "Ma d'altra parte sono consapevole del fatto che non abbiamo molta scelta al riguardo, ecco." Aggiungo.
"Dakota, io non me la sento di mettere bocca su questa storia e di influenzare la tua decisione. È una cosa che devi scegliere tu. Solo tu. Certo, se fosse per me metterei direttamente 'fine' a questa storia e chiuderei baracche e burattini, perché non mi piace per niente l'idea di spingerti tra le braccia di uno che stravede per te.. e che, per altro, con le parole ci sa fare molto bene, dannazione!" Sbotta. Io sorrido.
"Mai quanto te." Ribatto. "Jamie.. non devi avere paura che possa succedere qualcosa tra me lui perché non sarà così. E mi sembra di avertelo dimostrato quando ha tentato di baciarmi."
"Beh, tu non hai mai paura che possa succedere qualcosa tra me e Amelia quando fingiamo di essere una coppia felice?" Mi chiede, smascherandomi.
"Sinceramente? Ogni santa volta che mi dici che farai qualcosa con lei." Confesso. "Non.. non tanto perché penso che ci sia qualcosa tra voi due, ma per le vostre figlie. Penso che quello sia un legame che vi terrà uniti tutta la vita. Amore o non amore, sarete sempre uniti per loro due. E questo un bel giorno potrebbe...." Improvvisamente mi interrompe.
"Dakota, ci ho fatto una figlia per cercare di ricostruire il nostro rapporto. Amo Elva più della mia vita, ma mi dispiace, questo non è bastato a ricucire il nostro rapporto nonostante i vari tentativi." Mi dice. Io mi mordo il labbro, ascoltando attentamente le sue parole. "Questo perché quello che c'è noi due è la cosa più forte che io abbia mai provato. E ci vuole più di questo per spezzarla."
"Però sei comunque geloso." Ribatto.
"Lo farei a pezzi." Risponde, senza esitazione. Io scoppio a ridere per la brutalità delle sue parole.
"Quindi.. che faccio?" Chiedo, sollevando le spalle.
"Quello che ti senti, Dakota. Mi sento un idiota a proporti questa cosa, mi prenderei a schiaffi da solo, ma forse è meglio che tu decida insieme a lui." Mi dice, cogliendomi di sorpresa. "Parlarne con lui e cerca di capire cosa ne pensa al riguardo."
"Non ci credo che mi stai dicendo una cosa del genere." Ridacchio, stringendomi nelle spalle.
"Ehi, sono un uomo maturo io...." Risponde, spavaldo. "E se si azzarda a fare qualsiasi cosa o a tirare fuori dal suo campionario di romanticherie, prendo il primo aereo e lo prendo a calci in culo."
"Jamie!!" Lo rimprovero.
"In quel caso.. prenderei la decisione al posto tuo."
"Cosa proponi? Un colloquio a quattro per capire se puoi fidarti di lui?!" Chiedo, ridacchiando.
"Non ho bisogno di un colloquio per sapere che non posso fidarmi di lui in nessun modo. Però so che posso fidarmi di te." Mi dice, cogliendomi di sorpresa. "Me lo hai dimostrato, no?" Mi chiede.
"Già." Mormoro, sorridendo.
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Damie • Never tear us apart.
Fanfic▸ Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vincende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.