Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vicende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.
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Jamie's pov
Dopo averla sentita stare così male, ancora una volta, ho deciso di mandare a fanculo tutto e andare da lei a Los Angeles. Amelia non l'ha presa bene, ma le ho detto che si tratta solo di un incontro di lavoro. Non so se ci abbia creduto o meno, ma non m'interessa. Dakota sta male, e non posso starmene con le mani in mano. Non le sarò mai d'aiuto parlandole per telefono, anche se questa è una mossa avventata. Poi quel Chris non mi sembra il tipo che le dà una scossa per farla riprendere, ma sembra più il tipo che si lascia morire insieme a lei. E dopo mesi, strano ma vero, eccomi tornato a Los Angeles.. in questa casa. La casa dove ho passato i momenti più belli e felici della mia vita.. e la casa dove ho mandato tutto a puttane senza un motivo. Apro il cancello, sistemandomi lo zaino in spalla, e mi avvio verso il vialetto. La mia copertura è di solo di 24 ore, quindi devo sbrigarmi e stanotte devo partire per Londra. Qualcosa mi dice che non mi accoglierà a braccia aperte. Ma non importa. Devo fare qualcosa per aiutarla, devo almeno provarci.. potrà anche sbattermi la porta in faccia, ma io devo provarci. Raggiungo l'ingresso e suono alla porta, sospirando. Ho più paura di quella che sarà la sua reazione. La porta principale si apre dopo qualche secondo, mi si ferma letteralmente il cuore, ma non è lei ad avermi aperto. È Chris.. sbalordito di fronte a me.
"Che... che ci fai qui?" Mi chiede, balbettando.
"Devo vederla." Rispondo, semplicemente.
"Stai scherzando? No...." Replica lui.
"Non ti ho chiesto il permesso." Gli dico. Se c'è qualcuno che può cacciarmi da qui è Dakota. Se lei non mi vorrà vedere, allora okay, ma lui non decide un cazzo di le. "Spostati, devo vederla." Dico, facendo un passo avanti. Lui non si scosta e non mi permette di entrare. "Spostati, o ti faccio spostare io, sono serio." Lo avverto, ma lui non si smuove. "Cosa pensi di fare? Ti sembra il momento di fare questi giochetti?" Chiedo, e lui abbassa il viso. Non si rende conto che questo è un momento delicato? "Lei sta male, e tu pensi a me? Non ho parole..." Mormoro, mostrando tutto il mio sdegno. "Te lo ripeto, spostati oppure ti faccio spostare io, non scherzo."
"Okay. Entra, entra..." Dice, finalmente, e poi si scosta per lasciarmi entrare. E che cazzo.
"Lei dov'è?" Chiedo, entrando in salotto.
"In camera da letto." Risponde, sospirando. "Sta sempre lì, ormai... vieni, ti accompagno io." Dice, come se non sapessi alla perfezione dov'è la sua camera da letto. Lui non ha nemmeno idea di quante volte io abbia dormito in quella stanza o di quante volte abbia fatto l'amore con lei in quel letto. Ma non mi sembra il momento giusto per rinfacciarglielo, quindi lo seguo per le scale. Apre la porta della camera da letto ed entra, soffermandosi sulla soglia. "Dakota, c'è qualcuno per te..." Mormora, poi si scosta per lasciare che lei mi veda. E la vedo anche io. Mi si stringe il cuore. È rannicchiata sotto le coperte fino al mento, quindi riesco a vedere solo il suo viso... e questo mi basta per capire quanto sia male. I capelli sono tutti in disordine, gli occhi sono stanchi e ha le occhiaie... È distrutta.
"Ciao." Mormoro, superando Chris. Avanzo verso il letto. Lei mi fissa e sembra che riesca a malapena a tenere gli occhi aperti. Amore mio... Nonostante stia male, il fatto che io la stia rivedendo dopo tutto questo tempo e dopo tutto quello che abbiamo passato è troppo per me.. non mi sembra vero. Sapevo che un giorno l'avrei rivista, ma non immaginavo che sarebbe successo in queste condizioni. "Come stai?" Chiedo, con un filo di voce.
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Damie • Never tear us apart.
Fanfiction▸ Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vincende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.