▸ Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vincende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.
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Dakota's pov
"Uffa!" Si lamenta Jamie, abbracciandomi da dietro mentre metto le ultime cose in valigia. Ho il volo per Los Angeles tra circa tre ore, devo tornare a casa per la festa di Natale di mia madre. "Non ci posso credere che stai andando via." Aggiunge, lasciandomi un bacio sulla spalla, mentre mi stringe.
"Jamie!!" Lo rimprovero, accarezzandogli il viso.
"Dai, resta qui.. non mi va di rimanere da solo." Mi lascia andare si butta a peso morto sul letto, di fianco alla mia valigia aperta. La maglietta si è leggermente alzata, mettendo in mostra il pube. Ha le braccia stese ai lati della sua testa. Vorrei letteralmente saltargli addosso. "Ormai mi sono abituato ad averti tra i piedi, sarà orrendo stare senza di te." Continua, sbuffando come un bambino.
"Dai, si tratta di qualche settimana... poi finalmente andremo a Belfast tutti insieme. A proposito, hai chiamato tuo padre?" Gli chiedo, continuando a mettere le mie cose in valigia mentre lui se ne sta spaparanzato sul letto, in tutto il suo splendore.
"No, ne parlo prima con Amelia e chiederle se per lei va bene." Sbuffa, nascondendosi il viso tra le mani.
"Secondo me farà un casino quando saprà di me." Gli faccio notare. È bene che lo sappia, di sicuro succederà un putiferio. "Però, tu prova... magari non sarà così. Chi può dirlo?!" Scrolla le spalle.
"Putiferio o meno, tu vieni con me. Ho i suoi stessi diritti sulle mie figlie. Sei la mia fidanzata, perché mai non potresti stare con le mie figlie che ti adorano?!" Si lamenta. "E poi, io che cosa ne so di quello che fa lei?! Metti caso che anche lei sta frequentando qualcuno e le mie figlie passano del tempo con lui quando io non ci sono?! Chi me lo assicura?" Chiede, incrociando le dita sulla pancia.
"In effetti... non hai tutti i torti." Ammetto.
"No." Replica. Mi afferra le braccia e in un secondo sono a cavalcioni su di lui, ridacchiando e urlando per la sorpresa del suo gesto. "Non andare via.." Mormora, facendomi il broncio in modo adorabile.
"Jamie, dai.." Mi chino su di lui e lo bacio. "Devo andare, lo sai...." Gli rubo un altro bacio. "Ci rivediamo per Natale, stai tranquillo..." Lo bacio nuovamente e poi mi alzo, pensando di nuovo alla mia valigia. "Quando lascerai il set? Lo sai?" Chiedo.
"Uhm... intorno al 13, credo..." Piega le braccia sotto la testa. "Amelia ha organizzato il solito party di Natale a casa nostra, sarà il 16 dicembre. Devo andare assolutamente..." Sbuffa. "Dovrò fingere ancora una volta di essere un perfetto padrone di casa, con una moglie che ama e...." Lo interrompo.
"Preferisco non saperlo." Accenno un sorriso.
"Scusa." Si tira sù. "Comunque, vado, faccio la mia parte e le parlo di Belfast. Perché non ci raggiungi a Londra, così partiamo tutti insieme?!" Mi chiede.
"Per me va bene, anche perché devo incontrarmi con la mia stylist a Londra per la prova dell'abito che indosserò ai Golden Globes a gennaio." Lo informo.
"Perfetto." Mi sorride, poi avvolge le braccia intorno ai miei fianchi, abbracciandomi. La sua testa sul mio petto. Gli infilo le dita tra i capelli. "Sono ripetitivo, ma mi mancherai davvero tanto." Mormora.
"Anche tu." Gli dò un bacio tra i capelli. Rimaniamo abbracciati così per qualche secondo, poi comincio a divincolarmi della sua presa per fargli capire che devono finire di preparare la valigia, ma lui non molla. "Jamie, lasciami, devo sbrigarmi!" Ridacchio.
"No, non voglio che vai via." Mormora, come un bambino imbronciato. Aumenta la presa su di me.
"Devo andare, dai!! Perderò l'aereo così..." Dico.
"Meglio." Replica.
"E mia madre sarà molto delusa." Ribatte.
"Preferisci deludere me?" Mi chiede, alzando un sopracciglio. È così bello, troppo bello per questo mondo. È bello dentro e fuori, un uomo straordinario. E tutto mio. "Oh, andiamo...."
"Dai, non fare il bambino." Gli dò un bacio sulla fronte. "Ora Lasciami andare e fammi preparare la valigia." Gli ordino, usando un tono più severo.
"Okay." Mormora, mi afferra i fianchi con forza e mi fa sedere sulla sua pancia, facendomi scappare un altro urletto di sorpresa. Che idiota! Il mio idiota. Lui è steso di nuovo sul letto, con le braccia intorno ai miei fianchi, e io sono seduta sulla sua pancia, con le gambe intorno alla valigia per continuare a sistemare tutto. Percepisco il suo sguardo malinconico su di me per tutto il tempo, e lo capisco benissimo. Anche io vorrei rimanere qui, ma ho pensato solo a lui nelle ultime settimane, e adesso devo pensare anche a mia madre. Le ho fatto una promessa e non posso non mantenerla. E in più non vedo l'ora di rivedere Zeppelin e Chicken.
"Ora devo andare." Mormoro, mettendo la valigia a terra. Jamie si alza dal letto e sospira, prendendo la mia valigia prima che possa farlo io. Prendo la mia borsa e me la metto in spalla, tastandomi le tasche per assicurarmi di non aver dimenticato nulla. Dovrei avere tutto. Jamie apre la porta d'ingresso e mi fa uscire per prima, andiamo fino all'ascensore e aspettiamo che arrivi. Appoggio la testa sulla sua spalla, assaporando quest'ultimo contatto. Lui mi bacia la testa. Arriva l'ascensore e lui mette dentro la mia valigia. "Ciao." Mormoro, baciandolo.
"Ciao." Accenna un sorriso. "Chiamami quando arrivi, mi raccomando." Mi dice. Io annuisco, lo bacio di nuovo e poi entro in ascensore. Lui si mette le mani in tasca e si allontana di qualche passo. Le porte dell'ascensore si chiudono e gli soffio un bacio.
Ugh... mi manca già.
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"Dakota, tesoro, ce l'hai fatta!" Mi dice mia madre, venendo verso di me. Sono arrivata poco fa, sono andata dritta a casa, mi sono cambiata e sono venuta qui al party. Praticamente sono l'unica tra i figli che si è presentata. "È andato bene il viaggio?" Chiede.
"Si, tutto bene. Ci sono solo io?" Chiedo a mia volta.
"Per ora si, sei l'unica tra i miei figli..." Ridacchia.
"Okay. Ah, Jamie non poteva muoversi per venire insieme a me, ma ti manda tanti saluti e ha promesso di chiamarti più tardi." La informo.
"Che caro ragazzo!" Esclama, avvolgendomi le spalle con un braccio. "Vieni, ti porto da tuo padre, sta letteralmente morendo dalla voglia di vederti."
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Damie • Never tear us apart.
Fiksi Penggemar▸ Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vincende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.