Capitolo 26.

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Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vincende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.

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Dakota's pov

Il gran giorno è arrivato, finalmente Jamie sta tornando da me. Proprio qui, a Los Angeles. È partito stanotte subito dopo lo spettacolo in modo che non lo vedesse nessuno e dovrebbe essere qui a momenti. Io sono uscita di corsa perché mi sono resa conto, all'ultimo minuto, che non c'era più niente da mangiare. Non è che io abbia mangiato molto ultimamente. Ma lui... lui è dipendente dal cibo, quindi sono uscita a fare la spesa il più in fretta possibile. Per di più, dati i nostri piani, credo che non usciremo molto spesso. E per quanto mi riguarda, mi va più che bene. Non desidero altro che stare un po' in pace e serenità con lui.

"Ehi." Sento all'improvviso, aprendo la porta di casa. Salto praticamente in aria, imprecando e facendo la cadere le buste a terra per la sorpresa.

"Oh mio Dio!" Esclamo, portandomi le mani alla bocca per sorpresa. È Jamie. È già arrivato qui a casa ed è appoggiato con la schiena al mobile d'ingresso, sfoggiando un mezzo sorrisetto.

"È questo il modo di accogliere il tuo fidanzato?" Chiede, ridendo, ma nel frattempo sto già correndo tra le sue braccia. Gli butto le braccia al collo e lui mi alza praticamente da terra, abbracciandomi. "Ohhhhh..." Sospira, affondando nel viso nel mio collo. "Questo si che è un benvenuto." Mormora.

"Mi sei mancato da morire." Gli dico, stringendolo forte. E a momenti sarei capace anche di mettermi a piangere per l'intensità di questo momento e per quanto mi è mancato. Mi mette giù e mette le mani intorno ai miei fianchi, io mi avvicino al suo viso e lo bacio immediatamente, prendendogli il viso tra le mani. "Decisamente si." Mormoro, sorridendo.

"Già." Si china sulle buste che ho fatto cadere per terra e le prende. "Le porto in cucina?" Mi chiede. Io annuisco, incapace di guardarlo senza sorridere. Non pensavo che fosse già qui. Mentre cammina verso la cucina li abbraccio da dietro, appoggiando la testa sulla sua spalla. Lui sorride, accarezzandomi la schiena con la mano libera. Mi è mancato da morire stare tra le sue braccia. Posa le buste sul bancone della cucina e si siede su uno dei sgabelli, attirandomi tra le sue gambe e circondandomi i fianchi. "Bei leggings... mi piace molto quest'accoglienza." Mormora, con tono malizioso.

"Non li ho messi di certo per te." Replico, alzando gli occhi al cielo. Gli passo le dita tra i capelli, notando con stupore che sono cresciuti davvero tanto dall'ultima volta che ci siamo visti. Adesso il mio  piccolo pelatino non è più pelato. "Ti sono cresciuti i capelli... mi piacciono." Dico, sorridendogli.

"Ora non puoi più prendermi in giro." Ribatte, facendomi la linguaccia. Io ridacchio e lui avvicina la lingua alla punta del mio naso, che io arriccio automaticamente. "Aaaaaah." Sospira. "Non mi sembra vero di essere finalmente qui con te." Appoggia la testa sul mio petto. Io gli avvolgo le braccia intorno alle spalle, accarezzandogli la testa. "Da adesso ti giuro che spengo questo dannato cellulare e basta, non voglio più saperne nulla di niente e di nessuno." Mi dice, alzando lo sguardo.

"Per me va bene." Rispondo, sorridendo. Finalmente è qui, e abbiamo una settimana intera per stare per conto nostro prima della conferenza stampa di fifty. E ho intenzione di viverla al massimo. Devo recuperare tutti gli orrendi momenti che ho passato senza di lui. "Vuoi mangiare qualcosa?" Gli chiedo.

"Cosa puoi prepararmi?" Chiede.

"Tutto quello che vuoi." Rispondo, stringendomi nelle spalle, senza smettere di abbracciarlo.

"Allora....." Si mostra pensieroso per qualche secondo. "Scelgo te." Dice. Mi solleva, facendomi sedere sulle sue gambe. Io ridacchio e lui comincia a mordicchiarmi il collo, facendomi il solletico sulla pancia. "Che hai da ridere?!" Chiede, fingendosi scioccato. "Stupidina..." Mi bacia la punta del naso.

"Mi sei mancato da morire." Mormoro, affondando il viso nel suo collo. "Queste settimane sono state orrende senza di te." Dico. Lui si irrigidisce e mi prende il viso tra le mani, cercando il mio sguardo. "Sono stata sul punto di mandare tutto all'aria non sai quante volte... io non so.. non so..." Singhiozzo.

"Shhh, non parliamo di questo." Mi bacia la fronte, poi mi attira di nuovo tra le sue taccia. "Adesso siamo insieme e non dobbiamo fingere niente." Mi prende il viso tra le mani, asciugandomi le lacrime. "Non voglio che pensi a niente del genere adesso. Ci sono io con te." Mi dice, consolandomi. "Okay?"

"Okay." Rispondo, continuando ad abbracciarlo.

・・・

"Ti sono mancato, eh?" Chiede lui ironicamente, quando alzo nuovamente i fianchi contro di lui per andargli incontro. Dopo cena, siamo finiti direttamente a pomiciare sul divano e di conseguenza siamo finiti nel nostro letto.

"Già." Ridacchio, alzando nuovamente i fianchi. Lui ridacchia e scuote la testa, lasciandomi un bacio sul mento. "Che c'è, non hai più l'età?" Lo prendo in giro. Lui risponde alzando gli occhi al cielo.

"Ti consiglio di non ripeterlo." Mi avverte. Gli avvolgo le braccia intorno al collo e lo bacio ancora una volta. Inverto le nostre posizioni e mi sistemo a cavalcioni su di lui, che mi tiene stretta per i fianchi. Aumento la presa su di lui, continuando a baciarlo. "Penso che sia ora di dormire, pazzoide." Mi dice.

"Ah, allora ho ragione..." Sbuffo e mi butto di peso della mia parte del letto, coprendomi col lenzuolo. Lui si gira su un fianco, verso di me, aggrottando la fronte. "Sei diventato vecchio e non ce la fai più. Oppure, d'un tratto, sono diventata inguardabile."

"Questo lo escluderei a priori." Ribatte, subito pronto ad intervenire in mia difesa. "Dico solo che credo sia ora di dormire perché sono le due di notte, razza di ninfomane!!" Mi dice, lamentandosi.

"Credo che dovrò rimediare con Chris, allora." Dico, catturando la sua attenzione. "Magari la prossima volta che ci vediamo glielo propongo..." Ridacchio. Jamie scuote la testa e si mette sopra di me, cercando di intimorirmi. "Della serie 'Chris oggi facciamo finta di fare sesso? Jamie ormai non ce la fa più..'" Continuo a prenderlo in giro senza pietà.

"Mmh. Tu provaci, poi ne riparliamo." Replica.

"Beh... Una ragazza ha le sue debolezze." Ribatto.

"Mi sa che il tizio ha intenzione di morire giovane, perché questa è la fine che farà se solo prova a fare qualcosa che va al di fuori dei suoi compiti." Mi dice.

"Sei troppo protettivo, Dornan." Gli dò un bacio sul petto. "Stavo solo scherzando, tranquillo." Sorrido.

"Con te, sempre." Replica.

"Lo so." Mormoro. "È una delle cose che amo di più di te. Dal primo momento, lo sei sempre stato." Dico.

"Forse perché, inconsciamente, già ti amavo." Mi dice, e improvvisamente il cuore sembra scoppiarmi fuori dal letto. È quello che pensò anche io, in qualche modo siamo stati sempre innamorati, solo che ci abbiamo messo tempo a capirlo e ammetterlo.

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Damie • Never tear us apart.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora