Capitolo 13.

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Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vincende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.

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Dakota's pov

Dopo quella discussione, io e Jamie non ci siamo più parlati. Credo che adesso sia ancora con le sue figlie, a casa di Amelia a preparare la festa di Natale come un perfetto padrone di casa con la sua famiglia perfetta. Ho preso una decisione di cui devo assolutamente parlargli. Queste discussioni ultimamente sono state asfissianti e di sicuro non vanno prese sotto gomito, sopratutto se rappresentano la prospettiva del nostro futuro insieme. Mi siedo sul letto, ho un po' di tempo prima che arrivi la mia aiuto a prendermi. Ho deciso di raggiungere mia madre a Parigi per qualche giorno, mi ha consigliato di prendermi una pausa e distrarmi un po' insieme a lei, e così ho deciso di fare. Prendo il mio cellulare e lo chiamo, tormentandomi il labbro inferiore. Non ho idea di come reagirà, non voglio farlo soffrire, ma penso che sia la decisone migliore per la nostra relazione.

"Hey.." Risponde, dopo qualche secondo.

"Hey." Sospiro. Non so da dove cominciare.

"Non ci sentiamo da molto. Dakota, volevo dirti ancora una volta quanto mi dispiaccia per la discussione dell'altro giorno. Non volevo...." Lo interrompo, perché so benissimo che se lo lasciassi finire cambierei idea su tutto ciò che ho pensato su noi due in questi giorni. "Che c'è?" Chiede.

"Devo dirti una cosa." Mormoro. Lui non dice nulla, mi lascia parlare. Faccio un respiro profondo, cercando le parole giuste per dirgli ciò che ho pensato senza ferirlo. È l'ultima cosa che voglio. "Vedi, in questi giorni... dopo la nostra discussione, ho pensato molto a noi due e alla nostra relazione. Ho pensato che forse sia meglio...." Sospiro di nuovo. "Prendersi una piccola pausa." Dico. Riesco a sentire il fiato che gli si mozza, letteralmente.

"Cosa? Ma perché?" Chiede, confuso. "Dakota, eravamo solo un po' nervosi... capita ad ogni coppia, ci capiterà altri milioni di volte. Mi sembra una reazione esagerata. Non pensi?" Mi domanda.

"No, Jamie... ci sono problemi di fondo. Non siamo semplicemente nervosi, tendiamo a ferirci con le nostre parole e sembriamo non apprezzare tutto ciò che facciamo l'uno per l'altra, quando in realtà non è così. Prendiamoci una pausa, del tempo per pensare.. e quando sarà il momento, alla fine di tutto questo, quando finalmente non avremo più dubbi o problemi del genere, vedrai che saremo la coppia migliore di questo mondo." Gli spiego.

"Io non riesco a crederci!!" Sbuffa. "Non mi serve.. non mi serve nessuna pausa da te!! Sei per caso impazzita?! Io voglio stare con te, non mi serve tempo per pensare. Voglio stare con te adesso, come vorrò starci alla fine di tutta questa merda. Non devo pensare a nulla, io... ti amo." Balbetta, e io sento di già le lacrime che stanno per scorrermi sulle guance.

"Ti amo anche io, non lo sto mica mettendo in dubbio." Gli dico. Non voglio che pensi che io stia dicendo questo perché non lo amo abbastanza. "Sto solo dicendo che ci farebbe bene avere del tempo per pensare e cercare, non so, di migliorarci??"

"Ma io non...." Cerca di ribattere, poi si interrompe per qualche secondo. "Hai bisogno di passare del tempo senza di me?" Chiede, con un filo di voce.

"Solo per il nostro bene." Gli spiego. "Non ci stiamo lasciando. Ci stiamo solo mettendo in pausa, diciamo, e quando tutto questo casino sarà finito e saremo liberi di stare insieme, allora staremo insieme nella massima tranquillità." Dico. "Non ha senso rimanere insieme in questo modo... discutiamo, ci chiediamo scusa e ricominciamo da capo. Dobbiamo sistemare questa storia. Dobbiamo vivere un po' la paura di perderci, per capire quanto sia importante stare insieme." Mormoro.

"Non ci voglio credere. È una pazzia.. non ho bisogno di prendermi una pausa da te, non se ne parla. Io...." Sospira. "Tu hai bisogno di farlo?"

"Per il bene della nostra relazione. Penso che sia giusto. Non ci succederà niente..." Piego la testa di lato, usando un tono più basso. "Ci amiamo davvero, tantissimo, non ci accadrà nulla di male... andrà tutto bene, staremo insieme di nuovo quando tutto questo casino sarà finito. Cosa c'è, hai paura che finiremo per rovinare tutto?" Gli chiedo.

"Si. No... merda, non lo so!" Risponde, confuso. Nessuno dei due parla per qualche secondo, ed è lui a rompere questo religioso silenzio. "Okay, se ne hai bisogno... hai ragione tu, non può accederci nulla.. o almeno lo spero." Mormora, con la voce roca.

"Okay." Riesco a dire, sperando con tutta me stessa di non aver fatto un'enorme cazzata. Ma ho fiducia in noi, riusciremo a superare anche questa. "Allora... ci vediamo." Mormoro, non sapendo cosa dire.

"Posso vederti prima che...? Insomma, posso passare da te un attimo? Solo dieci minuti, per favore. Non mi piace per niente il modo in cui ci siamo salutati l'ultima volta.." Mi dice. Merda, come glielo dico?!

"Jamie, non posso.... sto andando via. Una machina verrà qui a momenti per portarmi in aeroporto."

"Cosa? Dove vai?" Mi chiede.

"Raggiungo mia madre a Parigi e poi andiamo ad Aspen per le vacanze natalizie." Lo informo.

"Per favore, lascia che ti saluti. Ti prego." Mi implora. Non posso. Mi farebbe cambiare idea. E in più non c'è proprio il tempo materiale per vederci, altrimenti perderò l'aereo e saremo punto e a capo.

"Jamie, non posso perdere l'aereo... per favore. Lasciamo stare le cose come stanno, andrà tutto bene. Fidati di me." Gli dico, usando un tono dolce.

"Posso... posso chiamarti almeno?" Mi chiede.

"Certo. Ogni volta che vuoi." Rispondo. "Jamie, tutto questo non vuol dire che io non ti ami più o che non ti voglia nella mia vita. Solo che abbiamo bisogno di un po' di tempo per pensare e migliorare noi stessi. Che male può farci, è tutto a fin di bene...." Dico.

"Lo spero." Mormora. "Allora.... ciao." Sospira.

"Ciao." Mormoro, con un groppo alla gola. Chiudo la telefonata e cerco di non fare uscire le lacrime che cercano di uscire prepotentemente. Faccio un respiro profondo, cercando di calmarmi. È la cosa giusta. Andrà tutto bene, non ci succederà nulla. Siamo più forti di tutto questo, andrà tutto bene. La mia macchina arriva dopo qualche minuto, quindi prendo la mia roba ed esco da questo hotel.

"Buonasera, Miss Johnson." Mi dice l'autista, prendendomi la valigia dalle mani. Io gli sorrido e gli rispondo con un cenno della testa, nascondendomi dietro l'oscurità dei miei occhiali da sole. "La porto all'aeroporto?" Mi chiede, mettendo in moto.

"Si." Io rispondo di sì, e appoggio la testa contro il finestrino. Ed proprio in questo momento che non riesco più a trattenere le lacrime, che fuoriescono prepotentemente e scorrono sulle mie guance.

"Va tutto bene, signorina?" Mi chiede l'autista.

"Si, tutto bene. Grazie." Mento.

Andrà tutto bene.

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Damie • Never tear us apart.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora