Capitolo 11.

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Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vincende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.

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Dakota's pov

Una volta tornata a Los Angeles, ho deciso di concedermi qualche cambiamento di look, cominciando dai capelli, che ho schiarito tantissimo. La verità è che volevo mettere una fine radicale a questo brutto periodo e cominciare tutto in modo più positivo. Ho mandato delle foto a Jamie del mio nuovo look e ne è a dir poco entusiasta. Ovviamente ho colto l'occasione per continuare a prenderlo in giro sulla sua testolina pelata. Il mio pelatino. In questi giorni sto passando un po' di tempo con la mia famiglia, dato che li ho visti molto poco ultimamente. E mi sono mancati molto. Io e mia madre passiamo giornate intere a chiacchierare di qualsiasi cosa, mi sono mancate molto le chiacchierate fino a tardi con lei e mia nonna.

"Ehi, piccolo..." Mormoro, mentre Zeppelin viene verso di me non appena entro in casa. Anche questo piccolino mi è mancato da morire. E penso che gli sia mancato anche Jamie, dato che quando è qui giocano sempre insieme per la maggior parte del tempo. Anche se credo che Zeppelin sia un tantino geloso di me e Jamie. Era abituato ad avermi tutta per sé, a dormire anche insieme a me, ed infatti cerca sempre di mettersi tra di noi. Piccolino mio. Il mio cellulare inizia a squillare. È Jamie. "Hey!!!"

"Ehilà. Come va a Los Angeles?" Mi chiede.

"Bene. Sono appena tornata da casa di mia madre." Lo informo. Mi siedo sul divano, Zeppelin mi segue e si accoccola accanto a me. "Da te come va?"

"Bene. Abbastanza bene. Ho parlato con mio padre riguardo Belfast, non vede l'ora di vederci.. Anche Amelia ha detto che per lei va bene." Mi informa.

"Ne sono contenta." Sospiro, sollevata. "Ma toglimi una curiosità, le hai detto che ci sono anche io?"

"Ehm... diciamo che ho omesso questa parte. Non c'è ragione di dirglielo." Risponde. Perché non glielo ha detto? "Non fraintendermi, non gliel'ho tenuto nascosto per chissà quale ragione.. ma solo perché in quel caso non mi avrebbe permesso di prendere le bambine. Lo scoprirà a tempo debito." Mi spiega.

"Penso che tu abbia ragione." Ammetto.

"Bene." Sospira, mostrandosi sollevato per. Ja della mia risposta. "A questo punto.. Potremmo partire la mattina dopo la festa di Amelia, tu arrivi a Londra il 14 giusto?" Mi chiede. Io rispondo di si. "Allora per me va bene fare così, basta che le piccole tornino a Londra per la vigilia, Amelia si è raccomandata solo di questo." Dice. "Per te va bene?"

"Va benissimo." Sorrido. "Non vedo l'ora.. sarà bellissimo. Non vedo le piccole da tanto tempo, e anche tuo padre. Mi ha chiamato proprio l'altro giorno per chiedermi come stessi e abbiamo chiacchierato un po'..." Lo informo. Spero davvero che questo Natale sia migliore di quello dello scorso anno, che sarebbe proprio da cancellare dalla storia.

"Mi fa piacere." Mi dice. "Le bambine saranno davvero impazienti di vederti, impazziranno non appena sapranno che ci sarai anche tu da papà."

"Non vedo l'ora di rivederle. È passato tanto tempo..." Ammetto. Quelle bambine sono davvero un amore. Ci siamo sempre volute bene, si può dire che le ho viste crescere. Ci è sempre piaciuto giocare insieme, sopratutto nei weekend. Stare con loro era sempre una specie di boccata d'aria dalla tensione del set. Sono due bambine davvero adorabili.

"Già. Mi manca avervi tutte insieme." Mormora. La sua più grande preoccupazione dal primo momento è stata quella di garantire loro tutta la serenità possibile, nonostante la situazione. E lo ha fatto. Passa tutto il tempo possibile con loro, e cerca di non far fargli mai mancare la sua presenza. È la cosa più importante per lui, e io lo capisco alla perfezione. Anzi, mi chiede sempre consigli al riguardo, avendo vissuto anche io il divorzio dei miei genitori.

"Allora, sei pronto per la recita natalizia?" Chiedo.

"Non prendermi in giro!!" Sbuffa. "È già abbastanza difficile, ma devo farlo assolutamente. Prima di tutto per le mie figlie, non ho intenzione di lasciarle proprio a Natale..." Mormora. "E poi devo farlo per questo dannato ed infinito teatrino che portiamo avanti." Continua, con un tono più infastidito.

"Lo so. Lo so..." Mormoro.

"Sembrerebbe strano dare una festa di Natale a casa mia e non presentarmi." Aggiunge, sospirando.

"Esattamente. L'importante è che quella lì tenga le mani apposto. È bene che sappia che sarò nelle vicinanze, farà bene a tenere gli occhi aperti." Dico, con tono minaccioso. Lui scoppia a ridere. Amore! Non c'è niente che adoro di più di questo suono.

"Oh mio Dio!!" Esclama, tra le risate.

"Sul serio. Sarò nei paraggi per tenerla d'occhio." Mormoro, continuando a parlare in modo minaccioso. Lui continua a ridere. "Mi metterò un cappello, degli occhiali scuri e un cappotto e mi aggirerò nei dintorni di casa vostra." Gli dico.

"Casa 'sua'." Chiarisce lui. "Non 'nostra'." Io sorrido automaticamente, sentendo le sue parole. Mi rende davvero felice questa fa queste differenze, seppur piccole e semplici, fra passato e presente, facendomi capire che tutto ciò che ha vissuto non ha significato nulla, ma che gli interessa solo del nostro futuro.

"Già... scusa." Mormoro. Sempre e solo noi due.

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Damie • Never tear us apart.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora