Capitolo 12

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Capitolo 12: Federica
Erano un paio di ore che mia sorella e mia mamma erano partite e stranamente non mi era arrivata ancora nessuna chiamata da parte di nessuna delle due ma la cosa mi puzzava non poco,stavano tramando qualcosa anche se in cuor mio speravo di no.

Mi ero fatta un panino per pranzo ad era già abbastanza per la mia pancia e così mi spostati in salone per vedere un bel film,avevo deciso di mettere "viaggio nell'isola misteriosa",adoravo quel film forse perché avrei voluto essere libera,come lo sono i protagonisti di questo film,di vivere un'avventura così ma sapevo che per me era proprio impossibile.

Ero presa dal film quando ad un certo punto suonarono al campanello e aggrottai la fronte confusa,non veniva mai nessuno qua,ora chi era? No che avessi paura,non sapevo cosa era questo sentimento ormai,di quante ne avevo passate,la paura mi faceva davvero un baffo.

Sospirai e mi diressi alla porta sperando che fosse solamente il postino che mi doveva dare qualche bolletta ma per questo ci stava la casella della posta,ma forse c'era la necessità che firmavo qualcosa. Decisi comunque di chiedere chi fosse una volta che mi avvicinai alla porta.

Federica:"chi è?"
Riccardo:"ehm...sono Riccardo...il ragazzo dell'altro giorno...ricordi?"
Oh mio Dio,e adesso questo che ci faceva dietro alla mia porta e qualcosa mi disse che c'era sicuramente lo zampino di mia madre,ecco perché era così tranquilla e mi aveva lasciata qui così da sola senza troppi problemi.

Serrai la mascella e strinsi i bracci della sedia a rotelle,ancora una volta mia madre credeva di trattarmi come una stupida bambina e ciò mi faceva salire,non poco,il sangue al cervello.

Mi risvegliai dai miei pensieri e mi rivolsi bruscamente al ragazzo che stava dietro alla porta chiusa:
Federica:"uh il pallone gonfiato...beh vatti a gonfiare da un altra parte,non ci sta nessuno qua ma questo credo che già lo sai"
Riccardo:"ehi non sono un pallone gonfiato...neanche mi conosci...comunque sono venuto per te,non per gli altri...adesso mi apri senza fare tante storie e tra l'altro mi sto anche gelando. E sembriamo anche due stupidi che parlano attraverso una porta non ti pare?!"

Mi disse e mi sembrava divertito dal tono di voce. Beh tutti i torti non aveva ma non avevo niente di cui parlare con lui e sospirai spazientita prima di parlare nuovamente:
Federica:"infatti non abbiamo di che parlare...senti ma non hai altro da fare che venire qua a rompermi. Mia madre questa me la paga" dissi sotto voce le ultime parole.
Riccardo:"no e rompere a te era l'unica cosa che potevo fare"

Mi disse ancora divertito e sospirai aprendo,avevo capito che non se ne sarebbe andato.

Apri e lo vidi li sull'uscio della porta e mi stava sorridendo ma io feci una smorfia e mi spostai per farlo entrare sperando che se ne sarebbe andato presto o lo avrei cacciato fuori a calci,sarebbe stato un lungo pomeriggio e io che speravo di avere un po' di pace.

Riccardo:
Finalmente ero riuscito ad entrare,mamma che era tosta questa ragazza.

Sorrisi vittorioso appena mi aprii guadagnandomi una smorfia infastidita da parte sua e ciò mi fece ridacchiare lievemente facendomi scuotere la testa e chiusi la porta alle mie spalle e la seguii in salone e vidii che aveva già su un film,un film che conoscevo bene.

Riccardo:"cosa facevi? Guardavi viaggio nell'isola misteriosa?" Gli chiesi sorridendo lievemente sedendomi sul divano.

Federica:"si...prima che qualcuno ha deciso di irrompere nella mia santissima pace"
Riccardo:"sempre molto gentile tu..."
Federica:"so fare anche meglio se mi ci metto di impegno..."

Risi lievemente alle sue parole,era una ragazza che teneva testa e la osservai mentre guardava la tv,era carina e così minuta che sembrava una bambolina ma se gli avessi detto una cosa del genere mi avrebbe ucciso come minimo.

Si dovette accorgere che la stavo fissando perciò si voltò verso di me e ci fu un nuovo scontro tra quei focosi occhi color miele e i miei color dell'oceano.

Federica:"è la il film se lo vuoi vedere,non qua" mi disse indicandosi e scosse la testa esasperata e mi fece ridere lievemente e mi poggiai una mano sulla nuca un po' a disagio,certo che le cose non te le mandava a dire.

Era molto schietta e per questo mi affascinava,mi affascinava tanto.

Come le ali smarrite di una farfallaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora