Capitolo 5: Federica
Senti la voce di mia sorella chiamarmi ma ahimè non era l'unica voce che udivo. C'erano tante voci maschili e qui dentro, anche solamente udirne una sola,era impossibile.Sbuffai spazientita e scossi la testa,non mi andava di andare di là,ero sicura che ci fosse tutta la squadra degli esordienti del Milan e mia madre non sapeva cosa l'attendeva per avermi fatto ciò.
Lo sapevano,lo sapevano tutte e due che io non uscivo di casa per non farmi vedere su questa stupida sedia che odiavo con tutta me stessa,e loro cosa facevano? mi portavano quella schiera di palloni gonfiati in casa.
Decisi di non rispondere alla chiamata di Arianna ma sapevo che da un momento all'altro,lei o mia madre,sarebbero giunte qui in camera mia e difatti così fu e arrivò quest'ultima.
Mamma M:"fede,tesoro,vieni? C'è tanta gente che ti voglio presentare"
Federica:"infatti mamma,tanta gente. Ma chi sei tu per comandare la mia vita? chi sei tu per dirmi quando e come devo conoscere nuova gente? Sai che odio tutto ciò e tu e quell'altra cretina cosa fate? Mi portate quella serie di palloni gonfiati qui.Non perché mi manovrate su questa sedia potete prendervi il lusso di manovrare la mia vita" dissi ciò tutto d'un fiato sotto gli occhi sbalorditi di mia madre che mi stava fulminando con lo sguardo ma in realtà quella arrabbiata al massimo ero io,tanto che non mi ero neanche resa conto che avevo alzato troppo la voce e che quindi mi avevano sentito tutti di là,ma la cosa poco mi importava. Volevo essere lasciata in pace,non credevo di chiedere tanto.
Riccardo:
sentii delle urla provenienti dalla stanza in cui era andata Maria e subito capi che si trattava sicuramente della sua seconda figlia in quanto sentii anche Arianna,la quale stava di lato a me sul divano,sussurrare sotto voce che "faceva sempre così",ma ero confuso,non capivo cosa stesse succedendo e non capivo soprattutto perche quella ragazza era tanto infastidita dalla nostra presenza li e mi sentivo leggermente offeso nonostante non la conoscessi per niente ma non era bello sentirsi dire quelle cose,quella ragazza doveva avere proprio un bel caratterino.Vidi Maria tornare arrabbiata e sconvolta in salone e fingendo un sorriso tirato vi invito tutti quanti ad avvicinarci in cucina per poter mangiare tutti insieme e sorrisi appena sollevandomi dal divano per dirigermi in cucina insieme ad andreas,Arianna e il resto dei ragazzi.
Maria ci servi il pranzo ma io non sapevo iniziare a mangiare se prima non mi lavavo le mani,così chiesi permesso e mi alzai facendomi spiegare da Arianna dove si trovasse il bagno e mi diressi così nel lungo corridoio dove si accedeva alle stanze.
Tutte le camere erano aperte,vidi la camera da letto,la camera di Arianna e vi erano poi le ultime due infondo infondo,le porte erano totalmente uguali e non ricordavo più qual'era quella che mi aveva detto Arianna,la destra o la sinistra; mi pareva di ricordare che fosse la destra ma non ne ero totalmente convinto e mi avvicinai leggermente alla porta picchiettandovi le dita,se quello non era il bagno qualcuno mi avrebbe risposto visto che sapevo che in una di queste stanze ci stava per forza l'altra figlia di Maria,visto le urla che da qua provenivano prima.
Nessuno rispose e allora dedussi che avevo capito bene,quello era il bagno così convinto apri la porta ma ciò che vidi dentro non fu ciò che stavo cercando ma bensì un qualcosa che non mi aspettavo minimamente e che mi fece sbarrare gli occhi.
Era lei,quella ragazza,la famiglia di Maria ed era su una sedia a rotelle e si giro di scatto sentendo il rumore della porta aprirsi ed era pronta a parlare,credendo forse che fosse la madre o la sorella,ma si paralizzò non appena mi vide,si paralizzò forse più delle sue gambe ma non più del mio corpo e del mio cuore.
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Come le ali smarrite di una farfalla
RomansMille emozioni diverse in una storia piena di mistero. Tanti sentimenti,tanti pericoli e un paio di gambe volate via,come le ali,le ali smarrite di una farfalla.🦋