Capitolo 25: Federica
Decisi ad un certo punto di aprire la porta ma solamente per farlo parlare così se ne sarebbe andata subito dopo,o almeno questo era ciò che speravo davvero tanto,avevo bisogno di stare da sola ma allo stesso tempo non volevo stare da sola,non volevo affezionarmi a nessuno ma allo stesso tempo c'era un qualcosa che mi stava portando ad affezionarmi tanto a lui,uno sconosciuto,un ragazzo che conoscevo appena ma che in così poco tempo si è dimostrato essere ciò di cui magari avrei bisogno,ma non volevo che succedesse,volevo che tutto rimanesse nella normalità,in quella normalità a cui oramai mi ero abituata da un paio di anni,da quel giorno in cui la mia vita era stata rovinata per sempre.Non mi sentivo pronta ad avere una persona vicina,neanche un amico,non ero abituata e non mi andava di condividere la mia vita con nessuno,già farlo con mia mamma e mia sorella era un sacrificio per me,non sono stata sempre così,prima amavo la vita è stare con gli amici,ma dopo l'incidente e dopo che rimasi su questa sedia a rotelle,la mia vita cambiò del tutto e così rimasi sola ma avevo mandato via io tutti nonostante alcuni miei amici se ne erano già andati quando io non potevo più fare la vita che facevo prima,visto che stavo sulla sedia a rotelle.
Entrò in casa una volta che apro la porta e mi sollevò dalla sedia a rotelle prendendomi in braccio stringendomi forte e sospirai lievemente rimanendo rigida ma facendomi comunque abbracciare,mi piaceva stare fra le sue braccia comunque.
Gli chiesi del perché fosse così ostinati a stare la e gli chiesi nuovamente di andarsene ma quello che disse mi stava facendo sciogliere,come potevo allontanarlo se io ero la prima a non volerlo veramente.
Mi lasciai andare promettendomi però che non mi sarei affezionata più di tanto a lui,mi sarei affezionata come ci si affeziona ad un amico carissimo e nient'altro e fu ciò proprio quello che gli dissi mentre a mia volta lo abbracciai forte avvolgendo le mie braccia attorno al suo collo facendolo sorridere:
Federica:"non ho intenzione di affezionarmi in chissà quale modo a te...ma se vuoi possiamo passare del tempo insieme provando ad essere dei semplici amici ma niente di più" gli dissi mettendo subito in chiaro che non avrei voluto nient'altro,ero una ragazza invalida comunque figuriamoci se poteva perdere la sua vita appresso a me!
Riccardo:"oh...okay" mi disse stringendomi forte lasciandomi un caldo e tenero bacio sulla fronte e lessi un po' di delusione nella sua voce ma non disse nulla e io neanche,amicizia era tutto ciò che potevo dargli ed era già tanto,non ero amica di nessuno da quando ero rimasta su quella maledetta sedia a rotelle e già mi era difficile tutto questo ma mi fidavo di ciò che sentivo e seguivo sempre ciò che mi sentivo di fare e in quel momento mi sentivo di stare fra le sue braccia,così stretta,così protetta,così amata,così schifosamente felice.
Riccardo:
Ad un certo punto mi strinse anche lei avvolgendomi le braccia al collo e un sorriso mi nacque sul viso e la strinsi più forte ma non potevo negare che il mio sorriso si era affievolito quando mi disse che tutto ciò che potevamo essere erano dei semplici amici.Le lasciai un caldo e tenero bacio sulla fronte e le dissi che andava bene,e andava veramente bene così,so che stava facendo un grande sforzo e ciò mi bastava,mi bastava vederla felice e essendo suo amico potevo farlo,ero contento di ciò e speravo che col tempo tutto ciò sarebbe potuto essere e trasformarsi in qualcosa di ancora più bello ma dovevo dare tempo al tempo,non bisognava correre e io per lei avevo tutto il tempo del mondo.
La strinsi forte facendole poggiare il viso sul mio petto accarezzandole i capelli sussurrando:
Riccardo:"non potevi rendermi più felice sai?"Sussurrai stringendola forte al mio petto e con lei in braccio mi diressi verso il salone lasciando la sedia a rotelle all'entrata davanti alla porta che avevo chiuso quando ero entrato,quando c'ero io quella sedia a rotelle non le serviva,ero io le sue gambe e così tenendola in braccio mi sedetti sul divano continuando a stringerla e lasciandole delicati baci sulla fronte.
Federica:"non sai lo sforzo enorme che sto facendo....una settimana fa se mi avessero detto una cosa del genere mi sarei messa a ridere dando del matto a chiunque lo avesse detto" mi disse sussurrando stringendosi forte a me accoccolandosi al mio petto.
Riccardo:"lo so....per questo sono così felice e vedrai che non te ne pentirai"
Federica:"lo spero..." mi disse sussurrando abbracciandomi forte e mi fece sorridere e le sollevai lievemente il viso per dirle sussurrando:Riccardo:"ci sarò sempre per te....sarò sempre qui per te....qualsiasi cosa succeda tu scappa da me,avrò sempre due braccia che ti stringeranno forte e che ti ripareranno da tutto e tutti,te lo prometto piccola"
le sussurrai guardandola negli occhi e lei non disse niente,mi abbracciò solamente ancora più forte e io non potevo né chiedere né desiderare qualcosa di meglio,anzi credevo che qualcosa di meglio non esistesse,pensavo che cosa migliore è più bella di lei non ci fosse da nessuna parte al mondo.
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Come le ali smarrite di una farfalla
RomansaMille emozioni diverse in una storia piena di mistero. Tanti sentimenti,tanti pericoli e un paio di gambe volate via,come le ali,le ali smarrite di una farfalla.🦋