Capitolo 22

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Capitolo 22: Federica
Si era spostato da me solamente per sfilarsi la maglia e io mi ero incantata come la stupida a guardarlo e mi imbarazzi lievemente quando mi accorsi che se ne era reso conto ma lo ringrazio per non aver detto nulla e per essersi poi steso di lato a me prendendomi fra le sue braccia stringendomi forte,forse per la prima volta mi sentivo al sicuro dopo tante notti passate insonne e forse per la prima volta fui io a sorprenderlo quando gli mormorai che era inaspettato e che era ciò di cui avevo bisogno.

Ci addormentammo così distesi sul mio letto,io stretta fra le sue braccia ma in qualche modo sapevo che la mattina dopo mi sarei pentita di tutto ciò e sarei tornata la solita di sempre.

Le ore passarono,io non mi svegliai neanche una volta e dormii per tutta la notte stretta a lui e il mattino dopo quando aprii gli occhi mi ritrovai da sola stesa sul mio letto e ancora assonnata guardai attorno confusa,pensavo che era ancora qui e sospirai sollevandomi con il busto stiracchiandomi le braccia e mentre feci ciò mi accorsi di un bigliettino lasciato lì sul letto dove prima stava lui.

Lo presi e lo lessi scuotendo lievemente la testa e lo appallottolai buttandolo in una parte della mia camera portandomi poi le mani sul viso,il biglietto diceva :

"grazie mille per la splendida serata....sono andato ad allenamento,tornerò questa sera per stare di nuovo con te,mi raccomando se hai bisogno di qualcosa chiamami. Buona giornata piccola".

Ieri sera era stato davvero un grosso errore,lui,gli abbracci,le risate,il bacio,il dormire insieme era stato tutto un grosso sbaglio che non doveva più accadere,quel ragazzo doveva uscire dalla mia vita ancora prima di entrarci perché non poteva succedere,non volevo e non potevo.

Sospirai e mi tolsi le mani dal viso e mi avvicinai col busto alla sedia a rotelle aggrappandomi a questa e sollevandomi facilmente e mi misi su questa dirigendomi fuori dalla camera e verso il bagno.

Una volta arrivato a questo,entrai e mi guardai allo specchio:i miei occhi erano lucidi,le mie labbra rosse per i baci di ieri sera,i miei capelli scompigliati e il mio pigiama aveva il suo profumo così come ogni piccola parte del mio corpo,no così non andava bene perciò decisi di sciacquarmi bene il viso e togliermi quel pigiama,anche se a fatica,e indossai dei vestiti puliti ugualmente,il solito jeans e la solita felpa che indossavo quasi sempre.

Sospirai e uscii dal bagno dopo aver messo il pigiama a lavare e aver dato una sistemata ai capelli,mi diressi così in cucina e ancora era tutto come la sera prima,era tutto apparecchiato ed era ancora un po' bagnato sul pavimento dopo quella "lotta ad acqua".

Sospirai e tolsi tutto rimettendo a posto,non doveva più esistere una cosa del genere,difatti quella sera non gli avrei neanche aperto la porta,ieri sera era stata la prima ed anche l'ultima.

Riccardo:
Quella mattina mi ero svegliato con un grande sorriso sul viso che si allargò quando la vidi dormire serenamente fra le mie braccia ma era molto tardi e nonostante volessi soffermarsi a guardarla dormire ancora,sembrava un angelo,dovevo andare agli allenamenti o Andreas avrebbe sospettato qualcosa e per il momento,nonostante era come un fratello per me,non volevo dirgli niente.

Speravo che tutto rimanesse come era e speravo davvero che non cambiasse nuovamente,speravo davvero che quando sarei tornato mi avesse accolto con un sorriso e con un abbraccio,sapevo che chiedere un bacio era troppo.

Mi sollevai dal letto stando attento a non svegliarla e mi misi la maglia guardandola dormire sorridendo lievemente e presi un foglietto e una penna scrivendole due righe dicendole che sarei tornato quella sera e se aveva bisogno di chiamarmi.

Dopodiché le lasciai un bacio caldo sulla fronte e a malincuore me ne andai,uscii di casa e salii in macchina sorridente e misi in moto andando verso casa mia,dovevo pretendere la mia roba al volo e andare agli allenamenti e così feci e quando arrivai alla scuola calcio parcheggiai e scesi dalla macchina e vidii Andreas che mi stava aspettando,gli sorrisi e dopo aver preso il borsone e aver chiuso la macchina mi diressi verso di lui e lo salutai con la nostra solita stretta di mano ma lui mi guardava sospettoso,mi conosceva troppo bene e doveva aver notato il mio sorriso felice infatti mi disse:

Andreas:"chi non muore si rivede,dove sei finito ieri sera e questa mattina? Non eri a casa,sono passato e tua mamma mi ha detto che non eri rientrato,qui gatta ci cova"
Riccardo:"oh no,mi sono fatto un giro e mi sono addormentato in macchina,ero troppo stanco davvero"

sapevo che la mia scusa non era per niente credibile e lui infatti accennò una risata e sospirai lievemente mentre lui scuoteva la testa.

Andreas:"c'entra una ragazza vero? Beh questo potevo anche dirglielo senza digli chi era e infatti così feci mentre accennai un sorriso.
Riccardo:"potrebbe essere"
Andreas:"oh oh lo sapevo io,Riccardo innamorato....quando me la farai conoscere?"

Mi disse felice come non mai e mi fece ridere e scossi la testa mettendogli un braccio sulle spalle dirigendomi insieme a lui verso il campetto per allenarci.
Riccardo:"ora non esageriamo....ma presto,spero davvero presto" gli dissi ridendo lievemente e poi sorridendogli e lo speravo davvero,speravo davvero di poter fare ciò presto,speravo di averla presto tutta per me anche se sapevo che sarebbe stato difficile ma mollare io non sapevo neanche che cosa significava.

Come le ali smarrite di una farfallaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora