Capitolo 26

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Capitolo 26: Federica
Mi lasciai stringere come fossi una bambina ma non mi spiegavo proprio cosa cavolo mi stesse succedendo.

Quella sicuramente non era la Federica di sempre e questo ragazzo,a cui avevo dato del pallone gonfiato fino a non tanto tempo fa,adesso mi stava abbracciando e gli avevo dato la possibilità di essere mio amico.

No io dovevo proprio stare male ed ero sicura in cuor mio che questa situazione non sarebbe andata avanti per molto,io non posso e non so avere amici,non so essere amica della gente perché la gente a me amica non lo è mai veramente stata.

Sospirai lievemente stringendolo a mia volta e mi staccai solamente dopo un po',eravamo seduti sul divano del salone di casa mia e io ero in braccio a lui,sembra strano ma quando c'è lui con me mi dimentico di essere su una sedia a rotelle visto che la maggior parte del tempo non sto su questa ma sto o sulle sue gambe o in braccio a lui che mi porta da una parte ad un altra della casa come se fossi una bambina piccola in braccio alla mamma.

Ad un certo punto il telefono squillò ed era il mio e stava proprio sul tavolino davanti al divano e così aggrottai la fronte perplessa,chi mai poteva essere a quell'ora? Presi il cellulare e guardai Riccardo confusa prima di abbassare lo sguardo sul cellulare ed era mia madre e sbuffai,ma cosa voleva a quell'ora? Erano quasi le dieci. Sospirai e presi la chiamata e le dissi:

Federica:"che c'è mamma?" Le chiesi passandomi una mano fra i capelli e di tanto in tanto gettavo un occhiata a Riccardo che era perplesso quasi quanto me.
Mamma M:"fede...beh ecco devo dirti una cosa...." mi disse e dal tono di voce sembrava abbastanza preoccupata e timorosa nel dirmi ciò che mi doveva dire e un campanello d'allarme suonava nella mia testa.

Federica:"cosa c'è?" le chiesi sgarbatamente guadagnandomi un occhiataccia da parte di Riccardo ma io ero così e ci si doveva abituare pure lui perciò lo guardai male a mia volta facendolo leggermente ridere.

Mamma M:"oh non sei sola....sono contenta che ci sia Riccardo li....è bello quando ci si lega alle persone no Fede? Perché tu ti stai legando a Riccardo o no?..." mi chiese ed era evidente che volesse arrivare ad altro ma timorosa di dirmi davvero ciò che voleva dirmi sviava il discorso facendomi innervosire.

Federica:"mamma vai al punto che già mi sono innervosita orecchio con tutti questi giri di parola" le dissi duramente sbuffando,che cosa mi doveva dire mai.

Mamma M:"beh ecco....sai fede....qui ho conosciuto una persona....molto importante....e domani sai torneremo a casa....io,ari e beh.....ci sarà anche questa persona con noi" mi disse ciò e io raggelai totalmente sul posto e Riccardo mi guardava perplesso e preoccupato tanto che mi poggiò una mano sulla schiena ma io mi scostai.

Serrai la mascella e con la voce più dura e minacciosa che avevo le dissi quasi urlando:
Federica:"tu cosa?"
Mamma M:"fede lo so....lo so che non avresti mai voluto qualcuno dentro casa che non sia né io né tua sorella....ma tesoro è successo....e mi dispiace"

mi disse e potevo sentire che era davvero dispiaciuta ma la cosa mi importava davvero poco,non volevo nessuno a casa mia,non volevo una persona estranea,non volevo abituarmi a questa situazione e non volevo che questo perfetto sconosciuto mi vedesse così,già era successo una volta con Riccardo non doveva succedere più.

Così non ci vidii più dalla rabbia,questa mi aveva totalmente accecata e sputai fuori tutto ciò che mi passava per la testa in quel momento li:

Federica:"ma chi ti credi di essere tu per far entrare gente così nella mia vita? Non ti è bastato Riccardo? Beh di lui anzi forse avrei voluto ringraziarti una volta che tu saresti tornata ma no,non ti meriti niente,perché a te interessa solamente di te stessa,hai persino sacrificato questo ragazzo qua a casa solamente perché hai preso la palla al balzo quando vi ho detto a te e ad Arianna di sparire da qui.

Ma un altro uomo,un altro estraneo io qui dentro non lo voglio che sia chiaro,della tua vita fai ciò che quel cazzo ti sembra ma non influenzare la mia,non ti permetto di farlo.

E sai cos'altro ti dico visto che,povera illusa,li hai trovato il principe azzurro,stattene pure la...non ho bisogno di te"

le dissi urlando queste parole buttandole fuori come fosse veleno e Riccardo mi prese il telefono dalle mani dopo aver sentito il mio sfogo contro mia madre,lo guardai male ma lui si porto il telefono all'orecchio e mi guardò sospirando e mi strinse con un braccio forte a se accarezzandomi i capelli,in quel momento voleva calmarmi ma niente poteva farlo,ero totalmente una furia.

Riccardo:
Ascoltai attentamente ogni parola che usciva dalla sua bocca e ogni parola era una pugnalata al cuore anche per me che non ero il diretto interessato a cui le stava rivolgendo ma quasi sorrisi quando le disse che forse l'avrebbe anche ringraziata quando sarebbe tornata perché aveva conosciuto me grazie a lei ma ciò che disse oltre questo era quanto di più velenoso potesse esserci e quanto di più brutto avevo mai sentito.

Non avevo capito bene la situazione ma avevo capito che sua madre non sarebbe tornata solamente con Arianna e ciò l'aveva turbata parecchio facendola esplodere come una bomba ad orologeria,non capivo questo suo non volere la gente attorno a se ma mi ritenevo fortunato di far in parte di quella piccola porzione di gente a cui permetteva di entrare nella sua vita.

Sospirai e le presi così il telefono dalle mani e la strinsi forte a me facendole poggiare il viso sul mio petto,accarezzandole i capelli cercando di farla calmare ma era davvero rigida e tesa come un pezzo di legno o una corda di violino e speravo di farla calmare in qualche modo e nel frattempo mi portai il telefono all'orecchio sentendo Maria singhiozzare dall'altra parte che lei non voleva che accadesse tutto questo,mi dispiaceva per quella donna e provai a rassicurarla dicendole:

Riccardo:"tranquilla Maria...si è solamente innervosita troppo Federica....né parlerete dopo meglio con calma..."

le dissi guadagnandomi un occhiataccia da parte di quest'ultima e l'ammonii con lo sguardo e per fortuna stesse zitta accoccolandosi al mio petto facendomi sorridere lievemente,questa ragazza era un uragano,una tempesta a ciel sereno,era capace di stravolgere tutto,di essere una forza della natura un attimo prima e di essere la cosa più fragile della terra quello dopo,era capace di ucciderti con una parola e con uno sguardo ma era anche capace di stringerti forte e fatti uscire il cuore dal petto con mezza parola,era il mare impetuoso e un calmo ruscello,era un temporale violento e una bella giornata d'estate,era la combinazione perfetta di tutto ciò che cercavo.

Mamma M:"lo so....Riccardo....lo so,solamente che mi dispiace....lei ha già sofferto tanto,tu non sai quanto,anche se la vedi così forte,in realtà è fragilissima,io c'ero quando la sua vita è andata a rotoli....ma non c'è l'ho fatta,non c'è l'ho fatta a risollevarla....e ora soffrirà ancora per colpa mia...."

mi disse singhiozzando e alle sue parole strinsi forte la ragazza che avevo fra le mie braccia e questa mi guardò perplessa e io deglutii dicendo a Maria:

Riccardo:"non preoccuparti Maria....adesso ci sono io,adesso penso io a lei"le dissi a Maria dall'altra parte del telefono ma in realtà lo dissi a lei e la guardai sorridendole lievemente lasciandole un caldo e tenero bacio sulla fronte.

Ero riuscito a far calmare Maria ma non del tutto e una volta attaccata la chiamata mi concentrai totalmente su Federica stringendola forte e  coccolandola cercando di farla calmare in tutti i modi:

Riccardo:"stai tranquilla si calmerà tutto...."
Federica:"non si calmerà niente..." mormorò stringendosi forte a me e la strinsi forte lasciandole lievi baci caldi e teneri sulla testa accarezzandole con una mano la schiena e le sussurrai:

Riccardo:"beh se non si calmeranno e se non passerà,ci sarò sempre io con te,se non sopporterai più la situazione qui a casa sappi che avrai sempre due braccia che saranno casa tua" sussurrai lievemente sorridendole appena stringendola forte a me come fosse una bimba piccola.

Federica: "forse mia madre non ha sbagliato proprio tutto..." sussurrò frugando la testa sul mio petto e poi prosegui stringendomi come fossi il suo unico appiglio,la sua ancora.
Federica:"forse una cosa giusta l'ha fatta....forse tu sei l'unica cosa giusta in una vita ingiusta" mi sussurrò queste parole e io sorrisi stringendola fortissimi a me lasciandole un tenero e caldo bacio sui capelli,non avevo niente da dirle per una volta era stata lei a spiazzarmi del tutto,ero felice,ero schifosamente felice.

Come le ali smarrite di una farfallaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora