Capitolo 36

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Capitolo 36: Federica
Mi aveva chiesto se volevo entrare nella sua vita nell'esatto modo in cui io lo avevo fatto entrare un po' nella mia.

Sospirai lievemente,non sapevo davvero cosa sarebbe successo se sarei uscita da quella casa,non uscivo da quelli che ormai erano anni,anni che mi sembravano secoli.

Non uscivo di casa perché odiavo che la gente mi guardasse con compassione,odiavo quegli sguardi su di me così come odiavo essere guardata sempre come se non avessero mai visto una persona su una sedia a rotelle anche se sapevo che poteva essere strano vedere una ragazza in una sedia a rotelle.

Mi spiaceva dirgli che non sarei andata con lui alla partita di calcio,sapevo che quella era una parte importante della sua vita,ed ero felice che volesse farmi entrare a piccoli passi in questa,come io stavo facendo con lui.

Stava perciò sbocciando una bella amicizia nonostante era un un amicizia abbastanza particolare,sicuramente due amici non si comportarono come noi.

Sospirai lievemente e mi passai una mano fra i capelli,era così felice solamente al sentirmi dire che ci avrei pensato che mi dispiaceva tanto dover smentire e negare il suo invito,non meritava questo,ma una cosa era sicura,se sarei uscita di casa,sicuramente non sarei uscita su quella sedia a rotelle che tanto odiavo,di certo non potevo neanche uscire sulle mie gambe ma in qualche modo ero sicura che avremmo fatto se avessi accettato il suo invito.

Federica:"okay....ma non voglio venire su questa sedia a rotelle.....non mi va proprio!"

sussurrai lievemente accennando un lieve sorriso che si ingrandii quando vidii il sorriso che si era formato anche sul suo viso,era felicissimo,come se gli avessi dato la notizia più della sua vita e ciò mi fece ridere lievemente mentre di slancio mi abbracciò.

Mi lasciai stringere sorridendo e sapevo che era anche arrivato il momento di salutarci,la giornata era finita e quindi lui doveva tornare a casa sua,anche perché non poteva sicuramente dormire con me essendo che c'erano mia mamma e mia sorella da lì,sperando che quell'uomo se ne era andato.

Riccardo:"non sai quanto mi hai fatto felice....possiamo metterti in macchina e poi posso farti sedere sugli spalti,ti ci porto io in braccio....e posso farti conoscere Andreas....è il mio più grande amico,è come un fratello per me...."

sussurrò lievemente sorridendo stringendomi forte e io risi lievemente perché stava delirando quasi e scossi lievemente il capo abbracciandolo a mia volta e poi mi staccai appena da lui sorridendogli sussurrando lievemente:

Federica:"beh allora ci vediamo domani mattina....." sussurrai lievemente lasciandomi ancora abbracciare e mi poggiò poi una mano sulla guancia accarezzandomela e vidii che a malincuore annuì.

Non capivo come un ragazzo come lui,perché diciamocelo era un ragazzo davvero bello,aveva quegli occhi belli e azzurri,così profondi da farmi annegare in essi,quegli occhi che non sapevo neanche cosa avessi fatto per meritarmi che mi guardassero così,con così tanta dolcezza e tenerezza.

Riccardo:"okay....passo da qui a prenderti alle 9:10.....perché ho l'allenamento verso le 10:00.....anche se mi piacerebbe proprio non andarmene e restare qui con te ma so che non posso...."

sussurrò lui lievemente un pò malinconico sulle ultime parole e mi fece sorridere lievemente,ma forse potevo farlo rimanere lì ancora un altro poco,o forse per tutta la notte.

Avrei detto a mia mamma che avrebbe dormito nel letto che vi era accanto al mio e poi ero sicura che non gli avrebbe dato fastidio che Riccardo rimanesse lì con me,aveva voluto lei che legassimo ma ero sicura che tutto ciò avrebbe dato fastidio ad Arianna,ero sicura che Riccardo gli piacesse e mi avrebbe dato non poco fastidio se lui e mia sorella si sarebbero messi insieme,ma in cuor mio sapevo che a Riccardo di Arianna non interessava niente.

Mi distolsi da quei pensieri e mi concentrai su Riccardo nuovamente sorridendogli furba e lui mi guardò perplesso perciò sussurrai:

Federica:"se vuoi puoi rimanere qui tranquillamente....ci penso io a mia mamma....ma prima dovrei rimettere i pantaloni...."

sussurrai lievemente accennando appena una risata e lui mi sorrise deglutendo appena ricordandosi che ero solamente in slip sotto e che quindi mi dovevo rivestire ma io non potevo farlo.

Perciò prese i pantaloni che aveva messo sul letto e me li infilò,lentamente con estrema cura,come se avesse il timore di farmi male o come se mi potessi rompere da un momento all'altro.

Gli sorrisi lievemente in segno di ringraziamento e aprii le braccia per farmi prendere in braccio facendolo ridere,adoravo la sua risata,era un qualcosa che mi riempiva il cuore e volevo che restasse lì con me perché si,aveva un bisogno quasi inumano di lui.

Riccardo:
La presi in braccio ridendo e la strinsi forte a me facendola girare e facendola ridere facendomi sorridere e le lasciai un tenero e caldo bacio sulla fronte sorridendo su questa.

Ero felice che mi avesse concesso nuovamente la possibilità di dormire accanto a lei e averla fra le braccia nella notte,non tornavo a casa mia da due giorni ma la cosa poco mi importava e poco importava ai miei,tornavo a casa solamente per cambiarmi ormai da un sacco di tempo proprio perché il mio rapporto con loro era quasi del tutto inesistente,l'unica persona della famiglia di cui mi importava era mia sorella francesca,adoravo la mia sorellina e speravo un giorno di fargliela conoscere,ero sicuro che sarebbero andate d'accordo perché erano entrambe sue forze della natura e poi mia sorella amava stare in compagnia e faceva amicizia davvero con chiunque,era impossibile non volerle bene e sapevo che se Federica l'avesse conosciuta,si sarebbe legata anche lei a Francesca.

Domani però intanto avrebbe conosciuto una parte importantissima della mia vita,il calcio e il mio grande amico Andreas,che ero sicuro,l'avrebbe adorata e sapevo che tutto ciò che questa ragazza così speciale mi stava concedendo,era molto difficile per lei,non era mai venuta alla scuola calcio neanche per trovare sua ma quando questa stava giornate intere lì a cucinare per le squadre del Milan,e adesso lo stava facendo per me è questo mi faceva capire che doveva tenere a me almeno quanto io tenevo a lei.

Riccardo:"cosa vuoi dirgli a tua mamma?" Le chiesi sussurrando ciò stringendola e accarezzandola la guancia:

Federica:"tu portami da lei e vedrai cosa gli dico...." mi sussurrò lievemente facendomi ridere e feci come mi disse lei,la tenni in braccio facendole avvolgere le gambe alla mia vita e uscii dalla sua camera,le sue gambe però non stringevano la mia vita perché non poteva perciò lo sorressi in modo da non farla cadere.

Trovammo sua mamma e sua sorella una volta attraversato il corridoio e arrivammo in salone,fortunatamente quell'uomo non c'era o altrimenti,se avesse detto ancora qualcosa di sbagliato a Federica,lo avrei picchiato a sangue senza neanche doverci pensare su.

Sua mamma e sua sorella si accorsero di noi due non appena raggiungemmo il salone,Maria ci guardò sorpresa ma sorrise contenta mentre Arianna ci rivolese uno sguardo cattivo,invidioso e non so cosa ma la cosa poco mi importò.

Federica si voltò con il viso verso sua mamma tenendo un braccio poggiato dietro la mia nuca e disse a sua mamma:

Federica:"mamma Riccardo rimane qui....domani vado a vedere il suo allenamento e non facciamo in tempo se lui va a casa e dopo deve passare qua...." gli disse decisa e mi fece sorridere,questa ragazza era un'uragano veramente.

Arianna:"oh oh ma guarda un po'.....ha fatto la suora fino ad ora e adesso si fa portare in braccio da Riccardo e domani viene pure a vedere un allenamento di una squadra maschile.....sorellina sei proprio una vittima...."

disse Arianna ancora prima che Maria potesse rispondere e quest'ultima la guardò male e sinceramente mi aveva dato fastidio anche a me il modo in cui si era rivolta a sua sorella,ma quest'ultima le seppe proprio rispondere:

Federica:"cos'è sorellina? Hai qualche problema per caso? Pensi che non potresti più piacere alla squadra se arrivo io?.....O hai paura che Riccardo non ti calcoli più? oh aspetta ma forse non lo ha mai fatto....."

le disse tagliente come una lama e io sorridevo sotto i baffi,mi sembrava anche un tantino gelosa,ed ero contento,contento di ogni cosa che stava succedendo,di tutto quello che mi stava accadendo con quella magnifica ragazza a cui tenevo tanto,tantissimo,più di ogni altra cosa.

Come le ali smarrite di una farfallaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora