Capitolo 23

212 14 0
                                    

Capitolo 23: Federica
Avevo passato la mattinata davanti alla televisione,non potevo fare altro visto che non potevo muovermi.

Mi aveva chiamato mia mamma e le avevo risposto dicendole sgarbatamente che non era il caso di mandarmi il baby sitter e lei mi disse che era il caso visto che non potevo muovermi neanche per sbaglio e perciò avevo bisogno di aiuto e che Riccardo poteva aiutarmi e farmi compagnia ma io non volevo la compagnia e l'aiuto di nessuno,né tanto meno la sua.

Non gli dissi niente di niente di ciò che accadde la scorsa sera,non era per niente il caso dirgli che con lui mi ero divertita,che ero stata bene,che mi sentivo al sicuro e che ci eravamo addirittura baciati.

Sospirai passandomi la mano sul viso,quel bacio non ci sarebbe dovuto proprio essere così come tutto il resto,infatti quella sera non doveva sicuramente riaccadere,infatti non sarebbe più accaduto niente fra di noi,lo avrei allontanato e lo avrei cacciato via quella sera quando sapevo che sarebbe tornato da me,anche se infondo mi dispiaceva ma era giusto così,io non potevo affezionarmi a nessuno,non potevo e non volevo.

Domani in oltre sarebbero tornate mia madre e mia sorella e io non avevo proprio voglia di starle a sentire ma la cosa positiva era che così quel ragazzo non sarebbe più venuto qui e tutto questo casino sarebbe finito.

Sospirai già stufa di quella situazione che si era creata e ahimè era colpa anche mia se tutti ciò era accaduto perché se era accaduto io glielo avevo permesso.

Trascorsi così tutta la giornata,persa in questi pensieri che mi facevano spazientire e che mi turbavano e detestavo tutto ciò,non vedevo l'ora di mettere la parola fine a tutta quella storia.

Riccardo:
Passai una mattinata orribile alla scuola calcio,l'allenamento era andato male,non prendevo neanche una palla e il mister mi aveva richiamato più volte ma non riuscivo proprio a stare concentrato,ero molto distratto,la mia testa era a quella ragazza che quella mattina avevo lasciato in quel letto e non vedevo l'ora di raggiungerla per abbracciarla di nuovo e stringerla forte a me.

Anche Andreas si accorse del mio scarso rendimento e finalmente quando l'allenamento finii mi diressi verso gli spogliatoi maschili insieme al mio amico che mi domandò divertito sorridendo:

Andreas:alla faccia grate questa ragazza ti deve prendere proprio tanto per non farti toccare palla...o no?
Riccardo:"più di quanto pensi...mi manda fuori di testa e non ci capisco più niente davvero..."

gli dissi ridendo lievemente passandomi una mano fra i capelli sudati e mi diressi in doccia e così fece anche Andreas ma non smettemmo di parlare neanche li,l'unica cosa che separava la mia doccia dalla sua era un muretto.

Andreas:"perché non mi dici un po' come è lei..." mi disse il mio amico e io sorrisi nel ripensare a quella ragazza e mentre mi insaponavo per bene il corpo gli dissi:

Riccardo:"lei è quanto di più bello ci possa essere...è bassina,magra,tanto magra,quasi una piuma...ha grandi occhi color miele e sembra di affogarci in tutta quella dolcezza....,ha i capelli morbidi,lisci,lunghi fino a metà schiena e profumano di cocco,un odore bellissimo...e ha le labbra piccole ma lievemente carnose....e sono la cosa migliore e più buona che esista sulla terra....e lei è così,così forte ma allo stesso tempo così fragile,un minuto prima ti odia e l'altro ti ama,ha un sorriso che potrebbe illuminare il mondo e amico la sua risata,Dio la sua risata,mi riempie il cuore di gioia e insieme alla sua voce sono il miglior suono,la miglior canzone,la miglior sinfonia e la miglior melodia che io abbia mai ascoltato" gli dissi sorridendo lievemente sciacquandomi scuotendo appena la testa e sentii il mio amico ridere lievemente e poi aggiunse:

Andreas:"amico ti sei innamorato..."
Riccardo:"non lo so Andre....ma mi piace,mi piace tanto"

Uscimmo dalla doccia poi concludendo li il discorso,effettivamente non sapevo se ero innamorato di lei ma sapevo che non avrei voluto perderla mai e che sentivo il bisogno di averla vicina e non vedevo perciò l'ora di andare da lei.

Misi tutto apposto nel borsone e salutai in fretta e furia Andreas che mi sfotté dicendomi "corri corri,la tua principessa ti aspetta" facendomi ridere e guadagnandosi un vaffanculo da me,mi sistemai ridendo lievemente la giacca e sali in macchina una volta esser uscito dalla scuola calcio.

Buttai il borsone sui sedili posteriori e misi in moto guidando velocemente verso casa di Federica e feci talmente in fretta e velocemente che arrivai dopo neanche cinque minuti e non è che era proprio lontano.

Scesi dalla macchina e la chiusi e sorridendo mi diressi alla porta suonando al campanello,non vedevo davvero l'ora di vederla.

Suonai la prima volta ma non mi aprii,suonai la seconda ma non mi aprii neanche,mi resi così perplesso,che fosse successo qualcosa?

Deglutii preoccupato e speravo in cuor mio che non le fosse successo niente o non me lo sarei perdonato di averla lasciata da sola tutta la giornata e esser tornato alle 20:30 di sera. Insistetti così a suonare e avevo il cuore in gola quando ad un certo punto la porta si aprii e la vidi sulla soglia della porta s sorrisi e mi avvicinai per abbracciarla forte,mi era mancata così tanto e avevo avuto paura che le fosse accaduto qualcosa ma fortunatamente non era così,ma prima che io potessi parlare o fare qualsiasi altra cosa,lei mi bloccò con una mano sul petto e ciò che mi disse mi fece gelare:

Federica:"Riccardo devi andartene." Mi disse ciò duramente spingendomi via con la mano e deglutii guardandola perplesso e confuso,non capivo,cosa le avevo fatto e fu ciò proprio quello che le chiesi.

Riccardo:"ma perché? Ti ho fatto qualcosa per caso? E perché ti ho lasciata da sola tutta la giornata? Mi dispiace ma io...." non mi fece neanche finire di parlare che mi interruppe e mi disse nuovamente duramente:

Federica:"no non hai fatto niente e non è per questo,te ne devi andare perché non ti voglio qua,voglio stare da sola esattamente come volevo stare ieri,ciò che è successo la serata precedente è stato tutto un gradissimo errore da non ripetere,anzi non so come ho fatto io a comportarmi in quel modo con te ma Riccardo scordatelo che accadrà di nuovo,veramente,fai finta che non sia mai successo niente"
mi disse duramente e freddamente scuotendo la testa e senza neanche farmi parlare mi chiuse la porta in faccia.

Deglutii e dovevo dire che mi aveva lasciato senza parole e mi passai una mano sul viso e poi fra i capelli e tutta la felicità,l'allegria,la contentezza,la gioia  che avevo fino a poco fa era sparita,l'aveva distrutta con poche parole ma parole che facevano male e non aveva  distrutto solamente la mia felicità ma anche il mio cuor c he fino a quel momento,da tutta la giornata,aveva sperato di rivederla e di abbracciarla forte ma non mi sarei arreso così facilmente,non per qualcosa di cui mi importava troppo e a cui tenevo  davvero troppo,serrai così la mascella e bussai fortissimo al portone alzando la voce in modo che potesse sentirmi se non era dietro la porta ma tanto sapevo che era la vicino se non era lì proprio davanti e dissi:

Riccardo:"sai che ti dico!....okay come vuoi tu ma io non mi muovo da qua!" Gli urlai quasi battendo sulla porta e dopo un po' che non ricevetti risposta mi accasciai su questa con la schiena piegando le gambe e portandomi le mani sul viso e poi fra i capelli tirandolo appena,mi avrebbe fatto uscire pazzo ma non avrei mollato e sarei stato lì anche tutta la notte,sarei stato li finché non mi avrebbe aperto e finché non l'abbraccerò ancora,sarei stato li finché c'è ne era bisogno,sarei rimasto lì anche per sempre.

Come le ali smarrite di una farfallaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora