Capitolo 10

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Capitolo 10: Federica
Le ore passarono e finalmente quella terribile giornata stava arrivando al termine,e speravo davvero di dimenticarla.

Era ora di cena quindi mi diressi in cucina dove mia madre stava cucinando e mia sorella stava al cellulare,come suo solito alla fine.

Facevo più io in quella casa,nonostante non mi potessi muovere magnificamente,che lei e la cosa mi irritava parecchio.

Mi avvicinai al tavolo da pranzo e mi sporsi quanto bastava per poter prendere il vaso che stava sul tavolo e toglierlo da lì e proprio mentre tolsi questo,un pezzetto di carta mi cadde sulle gambe.

Era un foglietto,bien piegato e aggrottai la fronte corrucciata mentre mi spostavo sulla mia sedia per poggiare il vaso su un altro mobile.

Tenni il bigliettino sulle gambe finché non posai il vaso,dopodiché abbastanza perplessa apri il bigliettino di carta e vidii che dentro vi era scritto qualcosa.

Mia madre e mia sorella non si accorsero di quel bigliettino e allora mi diressi fuori dalla cucina,curiosa di cosa ci fosse scritto.
Mi spostai nella mia stanza nuovamente e chiusi la porta e dopodiché mi concentrai sul bigliettino che recitava esattamente:"sono stato felice di incontrarti,sai nonostante non sia stato nel migliore dei modi. Spero di rivederti presto. Riccardo".

Mi venne da ridere,questa fu la mia unica reazione e mi chiesi:"ma questo ci è o ci fa?".

Scossi la testa lievemente divertita e appallottolai il bigliettino buttandolo sulla scrivania.

Oh ma tutti i tizi stupidi li conoscevano mia madre e mia sorella,e menomale che era un ragazzo speciale ma cosa mi potevo aspettare da un giocatore di calcio,il suo cervello doveva essere gonfiato tanto quanto il pallone con cui giocava.

Tornai in cucina e dal corridoio sentii mia sorella e mia madre parlare piano,sicuramente non volevano che io sentissi ma non sapevano che io le stavo ascoltando:

Arianna:"mamma io non c'è la faccio più di questa situazione,non posso mai portare ragazzi o amici a casa perché lei non vuole essere vista,sta rovinando la mia vita!" gli disse lei lamentandosi

Mamma M:"ma Arianna cosa dici che tua sorella ti sta rovinando la vita,non è mica colpa sua se si trova su quella sedia"
Uscì dal mio "nascondiglio" visibilmente irritata e accennai una risata ironica:
Federica:"no mamma lascia stare,ma sai su una cosa ti devo dare torto cara sorellona,la vita te l'ho salvata se no chi sa da quant'è sarei diventata zia."Gli dissi sprezzante guardandola con occhi di fuoco.

Arianna:"beh almeno avrei un figlio,tu una gioia del genere non la proverai mai"
Quelle parole furono una pugnalata dritta nel petto,il cuore mi cadde per terra a quelle parole disgustose ma veritiere e non ci vidii più dagli occhi.

Federica:"andatevene,fatevi una vacanza,un viaggio,quello che volete,ma andatevene e lasciatemi sola il più possibile" urlai contro mia mamma e mia sorella e la prima di questa mi guardava dispiaciuta e stava quasi sull'orlo del pianto e mi voltai quindi verso di lei.

Mamma M:"tesoro ma...come...non puoi stare da sola..." mi disse mia madre visibilmente provata.
Arianna:"può può eccome...come può parlare troppo,può fare tante altre cose. Io vado a fare una bella valigia."

Federica:"andatevene subito" le dissi ciò e me ne andai in camera,volevo stare da sola,non volevo vedere nessuno,volevo stare nella mia pace e volevo essere lasciata in pace,ero stufa di quella vita,avevo bisogno di una svolta e forse la prima era quella di rimanere completamente da sola.

Riccardo:
Venne la sera e io e Andreas decidemmo di uscire a bere qualcosa fuori ma come suo solito questo mi abbandonò per accalappiare qualche ragazza nel locale,io invece me ne stavo lì a sorseggiare un cocktail.

Non ero il tipo che andava dietro a tante ragazze,nonostante le relazioni non mi sono mancate ma mai nulla di serio.

Non avevo testa in quel momento per una storia,ero troppo concentrato sulla mia carriera e non mi andava nessuna distrazione e poi non mi ero nemmeno innamorato.

Sospirai lievemente mentre sorseggiavo il mio cocktail seduto al bancone e appena senti il telefono vibrare nella mia tasca lo presi.

Era una chiamata da Maria,ma come mai mi stava chiamando a quell'ora? La prima cosa che mi venne in mente era quella strana ragazza,che le fosse successo qualcosa? Risposi così perplesso a quella chiamata:
Riccardo:"pronto Maria,è successo qualcosa?"
Mamma M:"no no tranquillo Riccardo...avevo solamente bisogno di chiederti qualcosa...ma se non puoi non esitare a dirmi di no..."

Riccardo:"dimmi pure...non ti preoccupare"
Mamma M:"ecco...beh vedi,domani io e Arianna partiamo per un po'...andiamo un pochettino dalla mia famiglia a Roma...ma sai Federica non può venire con noi e volevo chiederti...se ti andava ogni tanto di passare a vedere come sta,se ha bisogno di qualcosa...ecco potresti farle un po' di compagnia...chiedo a te perché sei l'unico che l'ha vista...sai sulla sedia a rottelle...ma solo se ti va Riccardo,non ti preoccupare a dirmi di no."

Non mi sarei mai aspettato una cosa del genere ma sorrisi lievemente a quelle parole di Maria,sarei stato felice di passare un po' di tempo con quella ragazza,ero proprio curioso di scoprire tutto su di lei,così accettai senza problemi nonostante ero molto impegnato con il calcio.

Riccardo:"si certo non ci sono problemi...mi fa piacere anzi"
Mamma M:"oh grazie mille tesoro davvero...sei davvero un tesoro,grazie grazie grazie,non so proprio come sdebitarmi."

Riccardo:"non devi sdebitarti con me di niente....come ti ho già detto mi fa solamente piacere" le dissi e mi ringrazio nuovamente e la cosa mi fece ridere divertito.

Chiusi la chiamata dopo averla salutata e riposai il cellulare nella tasca sorridendo lievemente.

Avrei conosciuto meglio quella ragazza e in cuor mio speravo che non si comportasse come aveva fatto quel giorno ma sapevo che sarebbe stato così ma speravo che col tempo sarei potuto diventare suo amico.

Ottenevo sempre quello che volevo e ci sarei riuscito anche quella volta.

Andreas tornò da me dopo un po',era leggermente brillo e decisi di portarlo a casa prima che beveva ancora di più,così lasciammo il locale e ci dirigemmo in macchina ma Andreas questa volta noto anche che avevo un sorrisetto in viso e nonostante era abbastanza brillo mi domandò nuovamente:
Andreas:"tu ora mi dici cosa hai."
Riccardo:"Andre dormi che hai bevuto"
Andreas:"no sono lucidissimo,ora sputa il rospo"

Cosa potevo fare? Se non gli avrei detto la verità mi avrebbe rotto interrottamente ogni secondo ma come potevo dirle di quella ragazza? come potevo dirle tutto quello che era successo in quella giornata?

Come le ali smarrite di una farfallaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora