Capitolo 31

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Capitolo 31: Federica
La porta di casa si aprii e il sangue mi raggelò nelle vene,mia madre e mia sorella erano arrivate e io deglutii sentendomi quasi male all'idea di dover conoscere una persona estranea che poteva guardarmi con occhi pieni di compassione,questa forse era la cosa che odiavo più di tutti in assoluto,detestavo la compassione della gente.

Sentii del vociare provenire dal corridoio,erano entrati in casa e stavano ridendo e potevo sentire anche la voce di quell'uomo e serrai la mascella rivolgendo il mio sguardo verso Riccardo che stava tenendo il peggio,ma il peggio era poco,sapevo che sarei esplosa come una bomba ad orologeria,sapevo che avrei detto a mia madre cose che le avrebbero fatto male,sapevo che non era giusto trattarla così solamente perché aveva un compagno,ma lei mi stava facendo male portandolo qua e se qualcuno mi faceva male,io gliene facevo il doppio.

Lasciarono le valige in salone e li sentii venire verso la cucina,entrarono prima mia mamma e poi mia sorella e mi rivolsero un sorriso,la prima preoccupato e la seconda lo stava rivolgendo a Riccardo,non a me,quell'uomo era rimasto ancora fuori e mia madre prese parola:

Mamma M:"ciao tesoro.....mi sei mancata tanto,come stai? E tu Riccardo.....le sei stato vicino?" mi disse mia madre sorridendomi e poi si rivolse a Riccardo che stava sorridendo appena a mia sorella e poi fece la stessa cosa con mia madre ma non gli diedi il tempo di rispondere che presi parola e ciò che le dissi non fu sicuramente tanto bello.

Federica:"oh si....stavo benissimo finché non siete arrivati....e se Riccardo mi è stato vicino non è sicuramente un qualcosa che ti riguarda" le dissi duramente e lei sospirò mentre Riccardo mi poggiò una mano sulla spalla massaggiandola lievemente,gli ero davvero grata per essere lì,al mio fianco,sempre.

Mia madre si portò le mani sul viso e si sedette sulla sedia poggiando le braccia sul tavolo della cucina e allora fu Arianna,che come al solito mi gettò il suo veleno di sopra:

Arianna:"ma ti rendi conto di cosa fai?.....la mamma ha sacrificato la sua vita appresso a te.....è stata anni ha sopportare il tuo dolore,adesso che per una volta è felice,con una persona magnifica,tu vuoi rovinare tutto.....ci vuole proprio un bel coraggio!"

mi disse sprezzante e la fulminai con lo sguardo e se avessi potuto mi sarei alzata e l'avrei presa a schiaffi ma talmente tanto forte che le avrei gonfiato il viso,Riccardo si accorse della mia reazione e mi strinse leggermente dalla spalla,incitandomi a calmarmi,ma non c'era niente che poteva farlo,in quel secondo avrei spaccato ogni cosa senza importarmene:

Federica:"oh si certo....sai hai proprio ragione tu e mamma avete sopportato il mio dolore....tu non hai sopportato nemmeno niente e nemmeno la mamma.....e sai perché,perché voi due non sapete neanche cosa sia il dolore vero,non sapete cosa sia trovarvi da un giorno all'altro su una sedia a rotelle,non sapete cosa vuol dire non avere neanche una persona di cui fidarsi più.....mi fa piacere che lei sia felice ma io quest'uomo qui dentro non lo voglio sicuramente"

le dissi alzando il tono di voce deglutendo e mia madre prese parola parecchio stufa e amareggiata dalla situazione:

Mamma M:"Federica.....tesoro.....lascia stare ciò che dice Arianna.....ma sai,Roberto,è una brava persona......e poi,poi tu già lo conosci.....ci giocavi sempre da piccolina e lui ti voleva e ti vuole tanto bene,era un vicino di casa dei nonni lì a Roma....non te lo ricorderai sicuramente ma dagli una possibilità"  mi disse mia mamma implorandomi quasi con lo sguardo e quest'uomo fece capolinea dalla porta sorridendomi lievemente,era un uomo alto,molto alto,aveva i capelli un po' lunghi,la barba incolta,il fisico scolpito,un bell'uomo tutto sommato ma la cosa mi importava ben poco:

Federica:"mi importa bene poco chi sia....non lo voglio in mezzo ai piedi" dissi duramente e vidi Riccardo provare a calmarmi accarezzandomi la spalla e mia mamma aveva notato quel gesto,aveva notato che non mi scostavo da lui come facevo con tutti,anche con lei e mi disse:

Mamma M:"di Riccardo ti fidi? Ti sei fidata vero? Perché non provi ha fidarti anche di lui....per favore" mi disse pregandomi con lo sguardo e sorridendo lievemente a Riccardo che mi guardò sorridendomi lievemente ma io ero gelida in quel momento:

Federica:"Riccardo è un caso a parte...." le dissi duramente ignorando quell'uomo che mi stava guardando,ancora non aveva proferito parola.
Arianna:"certo Riccardo è un caso a parte ma non è un caso che riguarda te...." mi disse duramente Arianna e io portai lo sguardo su di lei così come fece Riccardo perplesso.

Serrai la mascella e un ondata di fastidio mi attraversò,anche se non ne conoscevo davvero il motivo ma era così:
Federica:"dovrebbe forse essere un caso che riguarda te?...." le dissi ironica e lei mi guardò male e Riccardo intervenne:
Riccardo:"tranquilla piccola.....e Arianna io non riguardo nessuno" mi sussurrò lievemente sorridendomi lievemente e poi si riferì ad Arianna facendomi sorridere sotto i baffi.

Poi parlò lui,quell'uomo che fino a quel momento non aveva proferito parola,ma ciò che disse mi fece raggelare,immobilizzare e lo odiai,lo odiai con tutta me stessa:
Roberto:"Federica....non fare così,io non voglio farti niente,vorrei che tu mi dessi la possibilità di farmi conoscere,conosco tua mamma da una vita e conoscevo anche tuo padre....."

quella parola,quell'ultima parola fu la parola che mi fece reggerlare il sangue e mia mamma e mia sorella sbarrarono gli occhi,io rimasi così raggelata sul posto sotto gli occhi perplessi di Riccardo e guardai malissimo l'uomo davanti a me e Riccardo si abbassò alla mia altezza sussurrandomi preoccupato:

Riccardo:"piccola....va tutto okay?" mi sussurrò Riccardo preoccupato ma io non sentivo più niente,misi solamente le mani sui bracci della sedia a rotelle e corsi fuori dalla cucina,non avrei retto ancora a lungo,non era che era uscito fuori lui,mio padre.

Riccardo:
La situazione si stava facendo sempre peggio e a completare il tutto ci mancava solamente Arianna che stava sparando una marea di cazzate solamente per darle ancora più fastidio e farle avvelenare di più il sangue.

L'uomo prese poi parola ma da quello che avevo capito dalla reazione di Federica e delle altre due donne,era meglio se non parlava. Ero perplesso,non mi sembrava che avesse detto niente di male quell'uomo ma evidentemente non era così e così mi preoccupai di lei,mi abbassai alla sua altezza e le chiesi se andava tutto bene ma lei non rispose,sbloccò la sua sedia a rotelle e se ne andò via.

Non ci pensai neanche e la seguii,ma lei si era già chiusa in camera,provai ad aprire la porta ma niente era chiusa a chiave così bussai lievemente alla porta,sperando che questa volta mi apra e non mi lascii un'altra volta fuori dal suo mondo:

Riccardo:"fede....aprimi sono io....per favore....non so cosa ti ha dato tanto fastidio.....ma per favore fammi entrare...." le dissi sospirando lievemente e dopo un po' la porta si aprì e subito me la ritrovai fra le braccia,singhiozzava,non l'avevo mai vista così e senza dire nulla la sollevai prendendola in braccio stringendola forte sospirando:

Riccardo:"tranquilla piccola....ci sono io qua con te....." sussurrai lievemente stringendola forte accarezzandole i capelli provando a farla calmare,piangeva come una bimba e mi dispiaceva vederla così,era sempre così forte ma in quel momento il suo muro era crollato ed era rimasta solamente polvere in mezzo al suo dolore.

Come le ali smarrite di una farfallaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora