Capitolo 58

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Capitolo 58: Federica
Mi lasciai andare a quel bacio inclinando lievemente la testa e poggiai una mano dietro la sua nuca accarezzando lievemente i capelli ma quel bel momento era stato rovinato dalla porta che si era aperta di scatto ed ero pronta a mandare a quel paese chiunque fosse entrato in quel modo in camera mia. Mi staccai di colpo da Riccardo,non mi andava che mia mamma o chiunque fosse mi vedesse baciarlo così e voltai il mio sguardo infastidito verso la porta e così fece Riccardo,proprio per vedere chi fosse. Ciò che vidi mi lasciò basita,perplessa. Cosa ci faceva Arianna li sull'uscio della mia porta in lacrime? Cosa ci faceva soprattutto li in lacrime? Non vedevo piangere mia sorella da un sacco di tempo,da una vita in realtà,forse da quando eravamo piccole ma adesso era qui in un pozzo di lacrime e io non capivo che cosa avesse,ma doveva essere qualcosa di grave per piangere così. Stavo per chiedere cosa fosse successo e cosa avesse,ma lei mi precedette e corse verso di me,che stavo sulle gambe di Riccardo,e si fiondò fra le mie braccia togliendomi quasi prepotentemente dalle gambe di quel ragazzo e si strinse a me come una bambina si stringeva forte alla mamma quando aveva paura di una cosa,ecco adesso Arianna più che sconvolta mi sembrava terrorizzata. Le sue braccia tremavano mentre le stringeva forte al mio busto e tremava,tutto il suo corpo tremava scosso da terribili singhiozzi,io rimasi impietrita davanti a tutto ciò e non ricambiai subito il suo abbraccio e lentamente,mentre cercavo di capire la situazione,avvolsi le mie braccia attorno al busto di Arianna stringendola forte a me sospirando appena. Non avevamo mai avuto un rapporto bellissimo,ma era mia sorella,nonostante tutto e vederla così mi dispiaceva. Non so cosa stesse succedendo a me,ma da quando conoscevo Riccardo avevo iniziato a vedere il mondo e le altre persone da una prospettiva diversa,mi aveva ammorbidita un po' e ahimè questo non è che mi stava tanto bene,perché quando mostri del tenero alla gente,questa non esiterà ha schiacciarti. Mi voltai verso Riccardo e gli accennai appena un sorriso mandando giù un magone troppo grosso,forse avevo capito cosa avesse Arianna ma speravo vivamente di no,lo speravo davvero ma non potei evitare di impallidire e iniziare a sudare freddo mentre stringevo fra le braccia il corpo esile e scosso dai singhiozzi di Arianna. Feci cenno a Riccardo di lasciarmi sola con Arianna,avevo bisogno di capire bene cosa avesse e avevo bisogno di stare da sola con lei. Riccardo mi guardò preoccupato ma io gli accennai un lieve sorriso per tranquillizzarlo e lui sospirò appena e si alzò lasciandomi sul pavimento con Arianna fra le braccia. Mi sorrise lievemente prima di uscire e poi andò via chiudendo la porta,ma ero sicura che sarebbe rimasto lì dietro,per qualsiasi cosa avessi bisogno,la sua grande protezione e tenerezza per me mi faceva sorridere. Abbassai però lo sguardo su Arianna che si stringeva sempre più forte a me,si era fatta così piccola tra le mie braccia,che sembrava un piccolo gattino smarrito. Sospirai lievemente e le accarezzai lievemente la schiena poggiando il viso sulla sua testa sussurrando lievemente con il cuore in gola:
Federica:"ari....non dirmi che..."sussurrai lievemente,non riuscì neanche a finire la frase che lei scoppiò a piangere più forte e si strinse tremando di più a me,il sangue mi si raggelò nelle vene quando capii che tutto quello allora era reale e che la scorsa notte non avevo visto male da quella maledetta finestra,ma la cosa più brutta di tutte e che mia mamma mi avesse mentito e che Arianna adesso piangeva così perché ricordava tutto ciò che era successo,ma ahimè lei non aveva colpe,lei era stata solo una marionetta nelle sue mani,nelle mani di una persona lurida,una persona che meriterebbe solo di morire. Deglutii pesantemente e iniziai a tremare come non mai mentre stringevo forte Arianna,non avevo più lacrime,i miei occhi si rifiutavano di piangere,ma avevo così tanta rabbia che avrei potuto spaccare ogni cosa,avrei voluto tanto prendere ogni cosa e scaraventarla per terra e distruggerla in mille pezzi,esattamente come aveva fatto con il mio cuore quando mi dissero che le mie gambe non si sarebbero più mosse,ecco come doveva ridursi,esattamente come ero io,per colpa sua,lui doveva ridursi così. Poggiai nuovamente il viso sulla testa di Arianna e deglutendo sussurrai lievemente stringendola forte fra le mie braccia tremolanti:
Federica:"d-dov'era?..."sussurrai lievemente temendo la risposta che credevo stesse per arrivare e singhiozzando mi rispose sussurrando lievemente:
Arianna:"e-era qui....qui f-fuori....mi ha chiesto....d-di entrare....m-ma non l'ho permesso.....è v-vivo fede....è vivo!"mi disse singhiozzando urlando le ultime parole e un colpo dritto e secco arrivò al mio cuore. Le parole che non avrei mai voluto ascoltare erano appena state dette,rimasi impietrita,non capivo più niente,il mio cervello si era sconnesso e il mio cuore,mentre tenevo fra le braccia mia sorella,si era rotto del tutto,e niente e nessuno adesso poteva più ripararlo.

Riccardo:
Rimasi poggiato alla porta socchiudendo gli occhi,perché adesso Arianna piangeva? Perché stava succedendo questo a loro due,alla loro famiglia? Sentivo solo singhiozzi e poi un'urlo,un urlo che mi fece raggelare il sangue e che mi fece accapponare la pelle:"lui è vivo!" aveva urlato Arianna facendomi sobbalzare,ma chi era vivo? A chi si riferivano? Forse a chi aveva fatto così tanto male a Federica,ma allora cosa centrava Arianna con tutto questo? Era sconvolta quanto lo era Federica,e quanto avrei voluto entrare adesso per prenderla fra le mie braccia,ero sicuro che quell' "è vivo" l'abbia distrutta completamente. Potevo sentirlo dentro di me,perché se stava male lei,io stavo male,se stava bene lei,io stavo bene. Ma cosa potevo fare per farla fuggire via da tutto questo dolore che sta provando e che ha sicuramente provato tante volte. Perché tutto questo ad una ragazza così piccola e così bella,perché la vita è tanto ingiusta con lei? Questo non lo sapevo proprio ma io la vita gliela volevo migliorare. Vidi Maria correre nel corridoio,sicuramente voleva entrare in camera di Federica ma qualcosa mi diceva che Federica non lo volesse,da quello che avevo capito,Federica aveva qualcosa con sua mamma per non averle detto qualcosa forse riferito sempre alla stessa persona. Ma chi era questa persona? Avrei voluto tanto saperlo ma adesso dovevo impedire a Maria di entrare in camera,così la bloccai spingendomi ancora di più sulla porta della camera mettendo una mano sulla maniglia e sussurrai lievemente:
Riccardo:"Maria mi dispiace ma non puoi entrare..." gli dissi sospirando lievemente e lei mi guardò sollevando un sopracciglio preoccupata e mi disse:
Mamma M:"Riccardo fammi entrare....devo entrare la dentro!" Mi disse preoccupata e io scossi la testa tenendo ben salda la maniglia,sapevo che se sarebbe entrata lì dentro Federica avrebbe fatto scoppiare una guerra.
Riccardo:"non posso Maria...mi dispiace,fidati che è meglio non entrare! Non è momento,e Federica ti tratterebbe solo male!" sussurrai lievemente e lei sospirò scuotendo la testa e si poggiò alla porta della camera portandosi le mani sul viso sussurrando lievemente preoccupata e dispiaciuta:
Mamma M:"non sono stata brava...non sono stata capace di tenerle ben nascoste.....le ha trovate di nuovo.....e io non so cosa fare.....non lo so Riccardo...."sussurrò lievemente e vidi che delle lacrime scorrevano sul suo viso e mi dispiacque vedere quella donna piangere così dispiaciuta,l'avevo sempre vista con il sorriso e per me era sempre stata quasi una mamma e sospirai lievemente sussurrandole stando poggiato alla porta insieme a lei poggiando una mano sulla sua spalla accarezzandola lievemente:
Riccardo:"non ti preoccupare Maria....le proteggeremo da tutto e tutti....te lo prometto!" Sussurrai lievemente e Maria si asciugò le lacrime rivolgendomi un lieve sorriso dopo aver sollevato il viso e mi sussurrò lievemente:
Mamma M:"la ami vero?..." mi sussurrò lievemente Maria e io sorrisi lievemente,si notava così tanto che fossi innamorato perso di quella ragazza,e guardai Maria sorridendo lievemente tenendo una mano sulla sua spalla e la guardai negli occhi sussurrandole lievemente:
Riccardo:"amare forse è riduttivo per esprimere quello che provo....ma la amo,la amo con tutto me stesso....,la amo con tutta la mia anima.... e la amo con tutto il mio cuore...." sussurrai lievemente e Maria mi sorrise mentre io sorrisi lievemente,avrei fatto di tutto per tenerla al sicuro,mi prendevo sempre cura di ciò che amavo,e io la amavo davvero da morire,così tanto che le avrei dato anche la mia vita stessa se me l'avesse chiesta,perché amare è voler vedere la persona che ami sorridere,e beh io ero innamorato perso del suo sorriso magnifico che mi riempiva sempre il cuore pieno,ma davvero pieno,di gioia.

Come le ali smarrite di una farfallaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora