Capitolo 30

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Capitolo 30: Federica
Le mie dita scorrevano lentamente sul pianoforte dando vita a quella melodia che era stata mia compagna di avventura,adoravo suonare,mi liberava da tutto quell'enorme macigno che portavo dentro da quando sono finita su questa sedia,nessuno sapeva cosa e come mi era successo tutto questo,se non mia sorella Arianna e mia mamma,anche se la prima di questa non sa perfettamente cosa è accaduto,avrebbe fatto troppo male persino a lei,ma la mamma era l'unica che sapeva tutto e ancora oggi si portava un po' del mio macigno anche lei.

Quella canzone che era nata,era un misto della mia vita,delle mie sofferenze e dei miei dolori,lui aveva capito magnificamente tutto senza il bisogno che io parlassi,mi aveva trovato nelle parole di una canzone e mi aveva dato un barlume di speranza,speranza che la vita con me non è solamente ciò che si è mostrata essere fino ad adesso,ovvero cattiva,pensavo che la vita mi odiasse ma forse,proprio come diceva la canzone,forse adesso avevo trovato il mio posto in questo mondo,forse adesso avevo trovato la mia casa e forse era proprio fra le braccia di quel ragazzo che mi stava guardando commosso mentre la melodia andava avanti e le parole venivano da se:

Riccardo:"Dimmi dove le stelle cadono
Dove i sogni finiscono
Perché è lì che noi non moriremo mai
E no, che non sei solo
Siamo anime stonate, perse in viaggio
Insieme
È tutta la vita che io sbaglio sempre
Spalle contro il muro e non imparo niente
Ma forse eran sbagliate solo le domande
So solo, che tra miliardi di persone
Ora tu sei la mia casa
E, nonostante il tempo sia così feroce
Io non sono stata mai così felice "

sussurrò queste parole intonandole facendomi sorridere e continuai a suonare la mia dolce melodia mentre le parole uscivano sole dalla mia bocca,senza neanche il bisogno che io le pensassi:

Federica:"Siamo così, solo due anime ingombranti
In combattimento, noi fatti così, sopravvissuti anche stavolta
Un violento inverno
È tutta la vita che io sbaglio sempre
Spalle contro il muro e non imparo niente
Ma forse eran sbagliate solo le domande
So solo, che tra miliardi di persone
Ora tu sei la mia casa
E, nonostante il tempo sia così feroce
Io non sono stata mai così felice, oh
Io non sono stata mai così felice, oh
Io non sono stata mai così felice"

aggiunsi ciò intonando le parole e le mie mani tremavano quando suonai l'ultima nota,le lacrime minacciavano di scendere ma io no,non sapevo piangere,un sorriso emozionato nacque sul mio viso e d'istinto mi voltai verso il ragazzo che mi teneva in braccio e che aveva dato vita,insieme a me,a qualcosa di così meravigliosi e gli sussurrai sorridendo:

Federica:"non so chi sei....non so da dove arrivi.....non so niente di te.....ma so che sei stato un fulmine a ciel sereno......" gli sussurrai lievemente e lo abbraccia di scatto avvolgendo le braccia attorno al suo collo poggiando il viso su di questo e  lui mi strinse forte sussurrandomi a sua volta:
Riccardo:"tu.....tu sei un uragano di emozioni,tu mi stai stravolgendo la vita.....e io non posso esserne più felice piccola.....e domani,domani so che sarà un giorno di merda per te.....ma ci sarò io,qualsiasi cosa tu girati verso di me e prendimi la mano o vieni fra le mie braccia,le troverai sempre aperte....avrai sempre un rifugio,se vorrai saranno la tua casa...."

mi sussurrò e una piccola lacrima sfuggi al mio controllo,Dio ma cos'era questo ragazzo,da dove arrivava e perché mi stava facendo questo,non si accorse della mia lacrima e ne fui sollevata e così come eravamo si sollevò e uscimmo da quella stanza,lasciando quella camera con dentro le nostre emozioni.

Riccardo:
La strinsi forte e la sollevai portandola in camera sua,la strinsi forte ed era molto stanca e la feci sdraiare sul suo letto e mi fece ridere quando non stacco per niente le braccia dal mio collo e così mi stesi di lato a lei,sapevo che voleva che rimanessi li,infatti le sussurrai lievemente:

Riccardo:"notte piccola..."
Federica:"notte Riccardo...." sussurrò lei lievemente di rimando accoccolandosi al mio petto lasciando la presa sul mio collo solamente per avvolgere le sue braccia attorno al mio busto.

Ci addormentammo così dopo che le lasciai un caldo e tenero bacio sulla testa.

La notte passò velocemente e quella mattina mi svegliai presto,Federica dormiva ancora,perciò mi alzai sorridendo lievemente facendo attenzione a non svegliarla,sapevo che quel giorno sarebbe stato difficile per lei,infatti non l'avrei lasciata neanche un secondo.

Presi così il cellulare mandando un messaggio ad Andreas dicendogli che non sarei andato all'allenamento perché non stavo tanto bene,odiavo mentire a lui ma per il momento dovevo farlo,prima o poi gli avrei fatti conoscere Federica.

Tra non molto sarebbero rientrati Arianna e sua mamma con questo compagno,e sapevo che sarebbe esplosa una bomba,e la bomba era proprio Federica.

Andai a preparare la colazione e ad un certo punto vidi una piccola figura su una sedia a rotelle spuntare dal corridoio e mi voltai verso di lei sorridendole ed era ancora assonnata,tanto che mi fece lievemente ridere,mollai tutto e andai da lei:

Riccardo:"giorno piccola....dormito bene?" Le chiesi e le lasciai un tenero e caldo bacio sulla guancia,non ebbe neanche il tempo di rispondermi che la porta di casa si apri,Arianna e sua mamma erano arrivate,e io prevedevo già il peggio.

Come le ali smarrite di una farfallaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora