Capitolo 51

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Capitolo 51: Federica
Riccardo scese al piano inferiore per vedere cosa o chi avesse fatto quel rumore e da dove proveniva,ero rimasta così da sola,ma ero preoccupata per Riccardo che sembrava non tornare dopo qualche minuto.

Non ero un tipo timorosa e tanto meno una persona che credeva ai fantasmi o cose del genere,quelle erano solamente paranoie umane e stop,e comunque dopo tutto quello che avevo passato di certo non era un fantasma ha spaventarmi.

Sospirai lievemente guardandomi intorno nella stanza in cui era appena accaduta la cosa più bella che mi potesse succedere,la stanza era piccola ma sembrava tanto accogliente,aveva pochi mobili e questo vecchio divano dove eravamo sdraiati insieme fino a poco fa,e adesso ci stavo solamente io.

La mia attenzione fu attirata però da qualcos'altro,da portarmi a guardare fuori dalla finestra,si stava scatenando un temporale vero e proprio e io sorrisi lievemente,adoravo i temporali perché erano esattamente come ero io.

Mi persi a guardare il cielo che si stava riempendo sempre di più di nuvoloni neri e alcuni fulmini illuminavano la notte buia e oscura,ciò a tanti faceva timore ma a me no,non mi faceva timore quel forte temporale che si stava scatenando,ma mi fece paura o meglio mi terrorizzò ciò che i miei occhi videro poco dopo davanti alla finestra.

Un uomo,alto,tanto alto,barba incolta,capelli castani e sguardo imperterrito,mi fissava con sguardo cattivo mentre io strabuzzavo gli occhi e il mio cuore perdeva battiti. Era lui,era proprio lui ed era lì davanti a me,tirai forte il lenzuolo con la quale mi stavo coprendo e mi coprii il viso,non poteva essere lui,non poteva,lui doveva essere morto.

Non so cosa mi prese ma urlai scoppiando in un mare di lacrime,in un pianto isterico che nessuno avrebbe mai potuto calmare. Non poteva essere lui,non poteva essere lì,non poteva esser piombato lì dal nulla scaraventandomi in faccia tutto quello che di brutto avevo passato,lui era la parte più brutta di tutto ciò che mi era successo.

Tremai portandomi le mani sul viso scuotendo la testa per scacciare via l'immagine di quell'uomo alla finestra,non volevo crederci,volevo credere che tutto quello fosse solamente frutto della mia stupida immaginazione.

Mi strinsi sotto il lenzuolo,mentre le lacrime scorrevano sul mio viso e sembravo una foglia tremolante e ad un certo punto mentre piangevo a dirotto mi sentii abbracciare forte e in un primo momento mi spaventai e urlai nuovamente pensando che fosse quella persona,la verità era che ero traumatizzata e scioccata in quel secondo,in quel momento ma poi quel qualcuno che mi stava abbracciando mi sussurrò qualcosa e allora mi lasciai stringere:

Riccardo:"amore mio....è tutto apposto.....ci sono io ora.....tranquilla piccola...." sussurrò lui preoccupato e io mi tolsi il lenzuolo dalla testa mentre piangevo e mi buttai fra le sue braccia nascondendo il viso sul suo petto,ero un tremolio continuo e non riuscivo proprio a calmarmi.

Riccardo mi cullò fra le sue braccia stringendomi forte al suo petto e mi sollevò come una bambina portandomi in braccio a lui,sapevo che lo stavo facendo preoccupare ma non volevo dirgli ciò che avevo visto,sarebbe stato troppo doloroso e sarebbe diventato troppo reale raccontandolo.

Io volevo non crederci che fosse proprio lui,volevo non credere che fosse ancora vivo e che fosse lì ha guardarmi con quegli occhi penetranti che sembravano volermi sbranare,non ci volevo credere ma purtroppo ciò che avevo visto o meglio chi avevo visto era fin troppo reale e mi si attorcigliava lo stomaco solo al pensare che lì fuori da quella casa,da quella finestra,ci fosse proprio lui.

Ad un certo punto mentre il mio pianto era diventato incessante,Riccardo mi sollevò il viso preoccupato e mi guardi negli occhi,arrossati e gonfi per tutte quelle lacrime ed era perplesso,capivo che lo era,stavo piangendo così e lui non ne sapeva neanche il motivo,non lo poteva sapere neanche lontanamente.

Come le ali smarrite di una farfallaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora