Capitolo 28

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Capitolo 28: Federica
Mi lasciai totalmente travolgere dalla melodia che produceva le mie dita sul pianoforte,era una canzone che avevo composto tempo fa,forse esattamente dopo qualche giorno che ero finita sulla  sedia a rotelle dopo l'incidente,

non so perché ma quella musica mi rilassava e la suonavo spesso,mi perdevo nel mio mondo quando suonavo ma purtroppo mi riportava alla mente non solo momenti belli ma anche momenti brutti tanto che spesso quando suonavo gli occhi mi si riempivano di lacrime e smettevo subito di suonare.

Notai Riccardo guardarmi sorpreso e mi sembrava anche parecchio emozionato e ero contenta che i miei sentimenti mentre suonavo stavano arrivando a lui.

Chinai leggermente la testa e suonai le ultime note di quella dolce melodia e quando finii tenni ancora le dita sul pianoforte per qualche momento e guardai il ragazzo che mi stava davanti poggiato al pianoforte sorridendo lievemente.

Mi sorrise e ci guardammo negli occhi per momenti che sembravano minuti,giorni,mesi o anni e non ci stava davvero niente da fare,in quegli occhi mi ci perdevo,erano un profondo oceano in cui mi piaceva perdermi e in cui avrei affogato,ed era proprio così,ci affogavo ogni volta che mi ci immergevo,non c'era per nulla scampo da quegli occhi li.

Federica:"questa melodia....l'ho composta due anni fa....beh dopo che sono finita su questa maledetta sedia a rotelle...." sussurrai lievemente abbassando lievemente lo sguardo sulle mie gambe e tolsi le dita dal pianoforte poggiandole su queste,ma come al solito non percepivo il minimo tocco.

Riccardo:"oh.....m-ma quindi non sei su quella sedia dalla nascita...." mi sussurrò sbalordito e io mi ritrovai a ridere lievemente perché la sua faccia in quel momento mi stava divertendo,era buffo e io scossi lievemente la testa tenendo le mani sulle mie gambe e alzai lo sguardo da queste guardandolo:

Federica:"no....ci sono finita due anni fa....ma non mi sembra il caso di parlarne....." sussurrai lievemente irrigidendomi deglutendo,era una storia che nessuno sapeva e non volevo che si sapesse,non volevo che nessuno sapesse come sono finita su quella sedia a rotelle e tantomeno lo avrei detto a lui,già per me era un grande sforzo tutto ciò che stavo facendo,già fargli avere quella specie di amicizia era tanto per me se non troppo,non mi andava di raccontargli ciò che era successo una notte di due anni fa.

Riccardo:"oh...ho capito....non preoccuparti,non devi raccontarmi niente che non ti va di raccontarmi...." mi sussurrò avvicinandosi a me e si sedette vicino a me sul seggiolino e io lo guardai sorridendogli lievemente e sospirai appena,ero contenta che non mi forzasse di parlarne e che non stava provando neanche a farlo facendomi delle domande che mi avrebbero sicuramente infastidita e messa a disagio,ero contenta che aveva capito che non mi andava di parlare di quella situazione e gliene ero davvero grata.

Poggiai lievemente la testa sulla sua spalla e lui mi sorrise allungando una mano lasciandomi una lieve e tenera carezza sulla guancia e io sorrisi lievemente sotto il suo tocco e per me era strano lasciarmi toccare senza scostarmi,non lo permettevo a nessuno,neanche a mia mamma e a mia sorella,mi dava fastidio essere toccata,ma il suo tocco,stranamente,mi rilassava parecchio.

Mi lasciai andare e rimasi così lasciandomi accarezzare e gli sussurrai lievemente:
Federica:"grazie..."
Riccardo:"grazie di che?....non hai niente di cui ringraziarmi....."
Federica:"grazie perché hai capito che non mi andava di parlarne e non hai insistito come avrebbe fatto chiunque altro.....grazie perché mi stai vicino senza volere nient'altro...."

sussurrai lievemente e sollevai il viso dalla sua spalla sorridendogli lievemente e mi avvicinai alla sua guancia lasciandogli un delicato e dolce bacio su quest facendolo sorridere e quando mi staccai rimasi con le labbra su questa sorridendo di rimando su di essa,questo ragazzo mi faceva sorridere e io,forse,avevo bisogno proprio di quello,forse avevo proprio bisogno di lui.

Riccardo:
Mi lasciai trasportare da quella dolce melodia che le sue dita stavano producendo e quando smise le sorrisi,mi aveva commosso quella melodia ed era davvero meravigliosa in tutto ciò che era,quando smise prima mi guardò quasi persa nei miei occhi e io anche mi perdevo sempre nei suoi,erano una dolce tentazione e io ci affogavo sempre in quel miele.

Dopo iniziò ha raccontarmi qualcosa di quella melodia e mi sbalordì non poco il fatto che non fosse nata invalida,questo era ciò che avevo pensato fino ad ora del fatto che fosse su una sedia a rotelle,ma ora mi domandavo che cosa le fosse successo,come una ragazza così carina potesse esser finito su una maledetta sedia a rotelle,come si era abituata a stare su quella,come si sentiva,ma soprattutto cosa e come era successo tutto quello ma già le mie domande furono stroncate sul nascere dalla sua risposta dopo che le chiesi se non era su quella sedia a rotelle dalla nascita.

Non mi andava di turbarla e intralciare la sua privacy,volevo che mi raccontasse ciò che voleva raccontarmi senza forzarla o metterla in disagio,con me volevo che stesse solamente bene,non volevo che soffrisse raccontandomi qualcosa di spiacevole,qualcosa che sicuramente l'aveva segnata dentro,così glielo dissi e lei mi sorrise e si lasciò andare la testa sulla mia spalla e io sorrisi guardandola e istintivamente le accarezzai teneramente e dolcemente una guancia e vedevo che ciò le piaceva e la cosa mi faceva sorridere solamente ancora di più di quanto già non stessi sorridendo.

Stavo per sussurrarle qualcosa ma mi precedette e mi ringraziò ma ero perplesso per ciò continuando ad accarezzarla le chiesi perché mi stesse ringraziando e ciò che mi disse,ma di più ciò che fece dopo,mi rese felicissimo,mi diede un bacio sulla guancia di sua spontanea a volontà e il mio sorriso si era allargato e quando si era appena staccata rimase poggiata alla mia guancia sorridendo e io avvolsi le braccia attorno al suo busto stringendola forte sussurrandole lievemente:

Riccardo:"grazie a te...."
Federica:"e di cosa?...." mi sussurrò lei lievemente stringendomi a sua volta avvolgendo le sue esili braccia attorno alla mia vita stringendomi e le lasciai un delicato e tenero bacio sulla testa sussurrandole su questa:

Riccardo:"grazie perché sei tutto ciò che ho sempre voluto ma che non ho mai trovato....quindi grazie,grazie di esistere perché sei preziosa e non meriti del male....e ti proteggerò,ti proteggerò da ogni cosa,te lo giuro piccola...."

Le sussurrai ciò lievemente e la sollevai portandola sulle mie gambe p r poterla stringere meglio,ero contento di essere suo amico ma non era proprio quello che volevo da questa ragazza qua,mi stavo davvero legando troppo a lei ma per il momento mi bastava quella piccola porticina che mi aveva aperto,ci stavo entrando,stavo entrando in punta di piedi nella sua vita e,speravo,nel suo cuore.

Come le ali smarrite di una farfallaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora