Capitolo 32

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Capitolo 32:Federica
Lasciai quella stanza perché stare lì dentro per me era diventato soffocante e le lacrime inoltre minacciavano di scendere copiose sulle mie guance,non sapevo piangere ma in quel momento ogni mia barriera,ogni mia difesa,ogni mio muro e ogni mia maschera era crollata,come se fosse stata buttata giù da un violento terremoto.

Scappai,scappai letteralmente nella mia stanza,lasciandomi tutto alle spalle,sapevo che oggi avrei sofferto tanto ma non pensavo così tanto,non pensavo che il suo nome venisse fuori,erano anni che non sentivo quella parola proprio per il forte dolore che avevo nel solo sentirla,e ora,ora era dovuto arrivare un perfetto sconosciuto a rovinare ciò che per anni e anni avevo costruito,lo detestavo,lo detestavo ancora di più e ora,più di prima,volevo che sparisse da quella casa e se mia mamma non lo avrebbe fatto andare via,beh me ne sarei andata via io,sarei andata da qualche parte,non mi importava dove,ma me ne sarei andata via da quell'inferno.

Mi chiusi in camera girando la chiave nella serratura della porta in modo che nessuno potesse entrarci e fu lì che non c'è la feci più e scoppiai in lacrime che bagnarono subito le mie guance,era un pianto silenzioso nonostante i singhiozzi,era come se non volessi far sentire il mio dolore.

Sospirai fra le lacrime cercando di toglierle dalle mie guance con le mani ma queste continuavano a scendere e scossi la testa portandomi le mani sul viso singhiozzando,beh era da tanto che non piangevo e sembrava quasi che fossi tornata indietro nel tempo,come qualche giorno dopo che finii su questa sedia a rotelle.

Non passo molto che qualcuno arrivo fuori dalla mia camera e bussò alla porta ma non avevo intenzione di aprire a mia mamma,sapevo che era lei,ma invece no,non era stata lei a venire a vedere come stavo,a consolarmi e a dirmi che sarebbe andato tutto bene e che avrebbe mandato via quell'uomo,no non era lei ma alla fine neanche me lo aspettavo più di tanto,era solamente la speranza che facesse ciò a muovere in me la sicurezza che ci potesse esser stata mia madre lo fuori e invece era Riccardo.

Riccardo,quella persona che aveva giurato di essermi vicino sempre e così era,così è stato,era dietro la mia porta e mi stava scongiurando di aprirgliela e non lasciarlo nuovamente fuori dalla mia vita,e così fu,non meritava di stare fuori lui,mi ricordai le sue parole,mi ricordai di quelle braccia in cui subito mi sentivo bene e in quel momento era proprio ciò di cui avevo bisogno.

Aprii di scatto la porta e ancora prima che Riccardo entrasse in camera o potesse solamente dire qualcosa lo abbracciai allungandomi il più che potevo per gettare le braccia al suo collo,lui mi accolse subito e mi prese in braccio stringendomi fortissimo che quasi mi faceva male,ma lui no,lui non mi faceva male,era l'unica cosa che mi faceva stare bene in quel momento.

Quelle braccia per me adesso erano casa e io mi ritrovai a singhiozzare come una bambina che cade sbucciandosi le ginocchia e corre dalla mamma piangendo,vide la mia fragilità,la prima persona a cui permettevo ciò,e lo permettevo perché lui era lui e non c'era paragone con nessuno.

Riccardo:"piccola mia.....va tutto bene,ci sono io qua con te....capito?" Mi sussurrò accarezzandomi i capelli e reggendosi con un braccio mentre io singhiozzavo sul suo collo e annuii appena in senso di risposta,non riuscivo neanche a parlare,scossa dal pianto come ero. Mi strinsi forte a lui che mi stava tenendo salda e sussurrai appena:

Federica:"chiudi la porta a chiave....n-non voglio che entri n-nessuno...." sussurrai ciò talmente lievemente che temevo che neanche mi avesse sentito e la mia voce era anche abbastanza tremolante ma mi sentii e fece subito ciò che gli chiesi.

Mi fece sollevare dopodiché il viso dal suo collo e mi guardò negli occhi e potevo vedere il suo dispiacere,sembrava quasi che stesse male lui nel vedermi stare male e ciò mi fece sorridere lievemente fra le lacrime e poggiò una mano sul mio viso in modo da cacciare via quest'ultime ma queste continuarono a scendere e gli bagnarono la mano e lui sospirò lievemente e iniziò a lasciarmi una serie di baci sulle mie guance,come se volesse ingoiare lui il mio dolore e io mi rilassai lievemente sotto il tocco caldo e dolce dei suoi baci.

Chiusi lievemente gli occhi e lo sentii che si sedette sul letto tenendomi in braccio a lui,sempre stretta,non mi aveva mai mollato un attimo.

Sorrisi appena lievemente e portai una mano fra i suoi capelli accarezzandoli lievemente e sospirai fra le lacrime sussurrando lievemente:
Federica:"ma cosa sei tu....?" Sussurrai lievemente e aprii gli occhi per perdermi di nuovo nei suoi e così fu,mamma quanto adoravo quegli occhi e in cuor mio avrei voluto che guardassero in quel modo solamente me,ma nonostante tutto ciò che potevamo essere al massimo noi due,erano ottimi amici,quasi come sorella e fratello.

Riccardo:"spero un qualcosa che ti faccia sorridere e ti faccia sentire bene,al sicuro,protetta.....mi si strazia il cuore ha vederti stare così male....." mi sussurrò lui guardandomi negli occhi e vidii che era sincero ma infondo non ne avevo il minimo dubbio e continuava a passarmi le mani sulle guance in due tenere carezze che spazzavano via le mie lacrime che continuavano a scendere sulle mie guance:

Federica:"io credo che tu sia tutto ciò di cui ho bisogno ora......" sussurrai lievemente e mi azzardai a lasciare andare la fronte sulla sua,e la faccia sulla sua mano,non so cosa c'era ma so che in quel momento avevo bisogno di lui e non so cosa mi stava accadendo ma so che in quel momento lo avrei voluto baciare.

Riccardo:
Vederla stare così male dopo averla vista sempre forte e dura come un uragano o un terremoto fu la cosa più brutta che vidii e che provai allo stesso tempo,era come se mi avessero impiantato una coltellata nel cuore,sapevo che era strano tutto quello per due semplici amici ma per me non era solamente un'amica,era un qualcosa di molto più speciale e oltre a stare qui ad abbracciarla e consolarla,Dio solo sa quanto avrei voluto baciarla e così feci ma baciai le sue guance come se volessi ingoiare io il suo dolore e vederla così stare bene nuovamente.

Mi disse delle parole bellissime che mi fecero sorridere e si lasciò andare così,come se fosse creta nelle mie mani e fra le mie braccia,la sua fronte si poggiò sulla mia e il suo viso si era lascito andare sulla mia mano e la mia voglia di baciarla in quel modo era solamente aumentata.

Riccardo:"se faccio una cosa adesso mi uccidi sicuramente......" sussurrai lievemente accarezzandole la guancia abbassando lo sguardo sulle sue labbra deglutendo appena.
Federica:"se non lo fai non potrai mai saperlo.....chissà magari ti uccido,magari no....se vuoi rischia....."

mi sussurrò lei lievemente e aprii gli occhi che fino a quel momento avevo tenuto chiusi girandomi negli occhi,con quegli occhioni arrossati e deglutii appena mentre continuavo a guardare le sue labbra alternando lo sguardo da queste qui suoi suoi occhi,una combinazione che mi stava facendo uscire di testa e sussurrai lievemente avvicinandomi alle sue labbra:

Riccardo:"rischio.....non potrei fare altrimenti...." sussurrai lievemente e spezzai del tutto la distanza che ci stava fra di noi baciandola,Dio quanto mi era mancata quella sensazione di quelle labbra calde sulle mie,premetti solamente le mie labbra sulle sue delicatamente per vedere la sua reazione ma l'unica cosa che fece era stringere fra le mani i capelli che mi stava accarezzando e schiudere le labbra per intensificare il bacio e io sorrisi sulle sue labbra perché avevo capito che lo voleva anche lei e lentamente inserii la lingua nella sua bocca e boom,la passione era scoppiata e diventammo una serie di sospiri,morsi,lingue che si intrecciavano e mani che si cercavano.

La strinsi fortissimo a me e abbassai lievemente il viso per agevolare quel bacio,quello scontro di lingue che si univano in una splendida danza e li capii,capii che mi piaceva,mi piaceva da impazzire e avrei fatto di tutto per averla mia,avrei fatto qualsiasi pazzia,perché si,ero sicuro che mancava poco che perdessi completamente la testa per lei,mancava poco che mi innamorassi perdutamente di quest'uragano di emozioni.

Come le ali smarrite di una farfallaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora