Cocco, che passione!!

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Arrivo a scuola alle otto in punto, forse per la prima volta in vita mia.
Tutti gli stand sono al posto giusto, i professori hanno disposto degli scatoloni vicino ad ogni bancarella con la merce da esporre.

<<Lucy! Vieni qui che ti do il grembiule>>, no aspetta, molto divertente!
Invece è serio, devo indossare grembiule e cappellino rosso; sempre meglio di Jennifer che deve indossarli verde fluo.
Dopo che il preside distribuisce cappelli, grembiuli e spiega come dobbiamo gestire la cosa sparisce. Jake non c'è, magari ha solo aiutato con la bancarella e mi lascerà sola tutto il giorno, dato che il festival finisce alle sette. Ho accanto una fornitura tale di biscotti da riempire un market.

<<Mi si stanno cariando gli occhi>>, la sua voce risuona dietro di me, so anche che espressione ha in volto.
Mi giro verso di lui.

<<Pensavo non venissi>>

<<Come mai?>>

<<Sei in ritardo di quindici minuti, e non mi sembri il tipo da vendere biscotti>>

Sorride di cuore, cosa che mi manda a fanculo il cervello.

<<Guarda che sono molto convincente come venditore>>, adesso il suo ghigno é malizioso. AIUTO, AIUTO!

<<Allora tieni>>, gli do la divisa e scoppia a ridere.

<<Non metteró questa cosa ridicola>>

<<Devi, altrimenti non partecipi, l'ha detto il preside>>, sbuffa.

Ditemi se é possibile essere sexy anche con quella roba addosso (ebbene....si!)
Apro le scatole e comincio a sistemare i biscotti in bancarella, lui mi aiuta porgendomi le confezioni colorate; il risultato é carino, devo solo fare le etichette. Il festival apre al pubblico tra trenta minuti.

<<Dunque abbiamo...biscotti al cacao, con la marmellata, al cocco...>>, mi interrompe.

<<Uhhhoo abbiamo i biscotti al cocco? Miei! Non li vendo, gli dico che fanno schifo>>

<<Sì bravo facci buttare fuori dalle vendite>>, lo guardo come si guarda un bambino, mette il broncio e mi fa sorridere.

<<Dicevo... al cocco, alle mandorle e alle arachidi>>

<<Io ritaglio, tu scrivi?>>, é molto collaborativo devo dire, non me lo aspettavo da lui.

<<Certo>>

In dieci minuti le etichette sono pronte e piazzate, ci rimangono venti minuti.

<<Che facciamo?>>, é davvero un bambino, non riesce a stare fermo e respirare?

<<Non lo so, non ci possiamo allontanare da qui>>

<<Oh idea, vado a prendere da bere ora, così non muoriamo durante la giornata! Che cosa vuoi?>>

<<The>>, sorride.

<<Se vuoi me basta dirlo, sono a tua disposizione>>, la malizia ha il suo volto.

Ma Cristo... sto per morire, ho le guance rossissime e ho voglia di lanciargli lo stand addosso!
Prendo in mano il barattolo dei soldi (ancora vuoto) e faccio finta di tirarglielo. Si scanza ridendo:

<<Va bene, scherzavo, io non mi uccidere! Pesca o limone?>>

<<Limone, e giuro che se fai un altra battuta delle tue vado a casa e te la vedi tu>>

<<Mmhh come siamo aggressive di mattina, mi piace>>, corre via quando gli lancio contro il barattolo per davvero. Che stupido!

I cancelli si aprono e un mare di gente si riversa nel cortile.
Il nostro stand viene assaltato dalle mamme, che hanno più fiducia in me che in Jake, in quanto sembra il classico sciupa femmine, e forse lo é. Vendo circa cinquanta scatole di biscotti in circa due ore, poi tutto si calma; le persone si siedono a mangiare e a bere.
Sono le undici e trenta e lo stomaco brontola.

I Am Miss Nobody [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora