Urla quanto vuoi

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Spero che i capitoli siano di vostro gradimento. Nel frattempo sto anche scrivendo un horror, quindi devo cercare di non mischiare le due cose e far finire male la storia 😂
Continuate a seguire Lucy e Jake, fatemi sapere cosa ne pensate!
Un bacio 😘

Con tutte le persone che potevo incontrare in quel momento direi che la sfortuna mi ha proprio dato un calcio in culo.

Alzo lo sguardo e vedo Jonas con un sorriso da bastardo sul volto.

<<Oh, ti ho beccata da sola stavolta, dov'è il principe azzurro?>>

Deglutisco, mi volto di scatto cercando di andarmene, ma mi afferra per il braccio facendomi male.

<<Non così in fretta! Non te la caverai così facilmente. Guarda come ha ridotto la mia faccia quel delinquente per causa tua!>>, mi indica il suo naso, ancora rosso e ammaccato.

<<Lasciami andare>>, cerco di liberarmi ma la stretta si fa più salda. Cazzo che male!

<<Sì ti lascio andare, ma non subito, diciamo che prima qualcuno deve darti una lezione!>>, provo di nuovo a divincolarmi ma lui mi trascina con sé.
Dove mi sta portando!?

Ma soprattutto perché non passa nessuno dai corridoi!

Apre una porta, mi ci lancia dentro ed entra a sua volta.

Chiude la porta ed accende la luce.

É lo sgabuzzino dei bidelli, dove tengono scope e detergenti vari.

<<Jonas, ti prego, lasciami andare>>

<<Sai che questo posto é attaccato al club di musica che sta provando proprio adesso? Grida pure se vuoi, non ti sentirà nessuno>>

<<Che cosa vuoi ricavarne? L'espulsione da scuola per aver picchiato una ragazza?!>>

<<E chi ha detto che voglio picchiarti?>>
Non mi da il tempo di capire.

Si avventa sul mio corpo cercando di toccare cose che non andrebbero toccate.
Sono sconvolta, mi divincolo come una pazza, urlo, ma nessuno accorre in mio aiuto, né lui molla la presa.

Dopo un paio di minuti di lotta continua, Jonas mi copre la bocca.

<<Le tue urla stanno cominciando a darmi sui nervi!>>

Bene, ha una mano in meno! Gli scaglio un calcio in mezzo alle gambe cosa che lo fa accartocciare verso il basso.

Mi libero e cerco di aprire la porta, ma mi afferra per la caviglia e mi fa scivolare per terra.

<<Ah, cazzo... Il braccio>>, non so che danni mi ha provocato, ma fa un male cane!

<<Puttana, me la paghi>>

Lui é ancora agonizzante per il dolore, cerco di alzarmi e fortunatamente ci riesco!

Apro la porta e corro via.

Non riesco a piegare il braccio, ho sulle labbra i segni della sua mano, vorrei piangere, vorrei urlare, ma sono già stata avvertita una volta: se parlo é peggio...

Decido di saltare le lezioni e tornare a casa, non so nemmeno dov'è l'ospedale in questa città!

Esco dal cancello a sguardo basso.

<<Hey nerd, che fai marini la scuola?>>
Ho gli occhi colmi di lacrime, quella voce, la sua voce! É ancora qui, per proteggermi.

Mi volto verso di lui e lo vedo cambiare espressione.

Butta il casco della moto a terra e corre verso di me preoccupato.

I Am Miss Nobody [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora