Dolce risveglio

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Apro lentamente gli occhi, mi sento sempre debole ma più riposata.
Metto a fuoco la stanza intorno a me.
Ma... dove diavolo sono?! Mi alzo a sedere di scatto e spalanco gli occhi, cerco il mio cellulare ma non c'è nella stanza.
Che poi chiamarla stanza é esagerato, c'è il letto attaccato al muro, un comodino, un poster dei Nirvana (?) e un piccolo bagno.

Mi alzo lentamente e mi chiudo in bagno, cazzo il trucco é completamente andato!
Non ho nemmeno lo zaino vicino, ma dove sono andata a finire?

Mi sciacquo il viso ed esco in camera, dopodiché apro l'altra porta che trovo a sinistra del letto.

Dà su un piccolissimo corridoio, sento della musica in sottofondo, una tenda nera mi separa da un ambiente illuminato.
Guardo l'orologio sulla parete, sono le tre del pomeriggio.

Sto per attraversare la tenda quando una persona la attraversa contemporaneamente a me.
Impatto, sto per cadere data la debolezza ma vengo afferrata in tempo per le braccia.

<<Non vorrai svenire di nuovo?!>>

Jake sta lasciando la presa sulle mie braccia, mi rimetto in piedi e arrossisco come un idiota.
Cosa cazzo dico?! Cervello, sto cercando di comunicare.

Eh, ma che ti devo dire, guarda quanto é figo!

Grazie, sempre utile!

<<Emh...>>

Questo é il meglio che sai fare?!

Ripeto, hai visto quanto é figo?

Ci rinuncio!

<<Ti senti meglio?>>

<<Un po'>>, okay ho perso tutto il vocabolario che conosco, magnifico.

<<Sei ancora parecchio pallidina, vieni>>, nessun tipo di contatto fisico, strano... non é da lui.
Lo seguo dentro al negozio, ci sono le saracinesche abbassate e il cartello é su 'closed' .

Si siede al tavolo e mi invita a sedere accanto a lui.
Obbedisco.

<<Ho preso il pranzo mentre dormivi, ho dato il cambio a Ronnie per il pomeriggio, ti  va bene un hamburger?>>, guardo come un idiota i panini ed annuisco.

Lui inizia a mangiare.

<<Sicura che ti piacciono? Posso uscire a comprare dell'altro se vuoi>>, scuoto la testa ed inizio a mangiare.

É da un bel po' che il mio appetito é sceso notevolmente, si nota parecchio, mangiare é come uno sforzo per me.
Do circa cinque morsi al panino e mi fermo.
Jake stappa una birra e la versa nel mio bicchiere.

<<Bevici su dai>>, bevo in silenzio.

<<Non hai spiccicato molte parole da quando ti sei svegliata, parla liberamente non ti mangio mica>>

<<Lo so...>>, la conversazione é ad un punto mortissimo.
Dopo un po' prendo coraggio.

<<Come sono arrivata qui? Non ricordo molto...>>

<<Beh, ti ho incontrata vicino al negozio. Eri poggiata ad un palo, non avevi un ottima cera, quando mi sono avvicinato hai perso i sensi addosso a me>>
....
COSA?!
Cristo santo ma non potevo sbattere sul palo e dimenticare tutto anche io?

<<Oh, scusami tanto, ti ho fatto male?>>

<<Ma no>>, ride, <<ti ho presa al volo e poi ti ho portata in braccio fino al letto dove ti sei svegliata>>, occhiolino.

Sento le guance andare a fuoco.

<<Comunque stai dimagrendo troppo, ci credo che svieni in giro! Vedi di finire quel panino, niente ma, se e forse, intesi?>>, annuisco in silenzio.

Finisco il mio pranzo.

<<Jake... Grazie. Dev'essere stata una scocciatura occuparti di me, scusa per il disturbo>>

Si alza per buttare le carte e la bottiglia nella spazzatura.

<<Ma non dirlo nemmeno per scherzo, non é stato affatto un disturbo>>, mi sorride appena.

Fruga a fianco della scrivania e mi restituisce zaino e cellulare.
Lo ringrazio e vedo quanti messaggi di sclero mi ha mandato mia madre.
Nessuno?!

<<Ho avvisato io tua madre che ti fermavi a mangiare qui, spero non ti dispiaccia>>

<<Ah, no grazie, mi hai risparmiato il terzo grado>>

Cerca di instaurare una conversazione ma ricomincio a parlare per monosillabi.

<<Io andrei... Grazie di tutto e scusa ancora>>, mi dirigo verso la porta ma mi si para davanti.
Il negozio é abbastanza buio, illuminato solo dalla luce della luna sul tavolo.
Sblocca la porta, alza la saracinesca ma poi mi prende per il polso.
Mi porta delicatamente sul retro.

<<Che ti prende?>>

<<Lucy, devo confessarti una cosa...>>

<<Dimmi>>, il suo sguardo spazia tra le mie labbra e i miei occhi.

<<Dimmi pure che é strano, che ho problemi cerebrali o non so che altro ma>>, sospira, <<é da quando ti sei seduta accanto a me che ho un immensa voglia di baciarti...>>

Siamo abbastanza vicini, la sua sincerità mi ha spiazzata.
Si avvicina ulteriormente fino a sfiorarmi il naso, poggia la mano destra sulla mia guancia e mi bacia con dolcezza.

Sento l'hamburger nello stomaco sparire per fare posto alle farfalle.
Poi però la mia coscienza arriva puntuale come la morte.

Spalanco gli occhi e lo respingo indietro.
Passo il polso sulle labbra e indietreggio di qualche passo.

<<Ti faccio così schifo da pulirti?>>

<<No, ma mi fai schifo comunque! Non voglio essere il tuo passatempo o esperimento, se hai già una ragazza bene! Ma non azzardarti mai più a baciarmi come hai fatto con Jennifer!>>

Detto questo scappo via sbattendo la porta.

540 letture, vi amo! Non ci credo!!!
Grazie per il supporto ❤❤❤❤❤❤

I Am Miss Nobody [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora