Esplosa

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Sto camminando veloce.

Sto ignorando la voce di Jake che mi segue.

<<Lucy! Dove stai andando? Fermati per piacere>>

<<Lasciami in pace!>>

<<Lucy! Perché fai così? Cos'è successo?>>

<<Non perdere tempo a seguirmi, non ho voglia di parlare>>

Ovviamente atletico com'é mi raggiunge in un batter d'occhio e mi si para davanti.

<<Senti, non capisco perché sei arrabbiata con me>>

<<Non sono arrabbiata con te, non ne posso più delle persone>>

<<Io sono tra queste?>>

<<No. Ma non devi prendere continuamente le mie difese, te ne sono grata, mi fa piacere avere qualcuno schierato dalla mia parte, ma va bene così...>>

<<Non vuoi che ti difenda? Devo lasciare quindi che ti facciano del male?>>

<<Devi lasciare che mi difenda da sola>>

<<L'altra volta l'hai fatto e guarda cos'è successo! Mi dispiace non esserci stato in quel momento>>

<<Non scusarti, non puoi farmi da guardia del corpo per sempre. Quindi lascia perdere, abbandona la carica. Sto bene così>>

Perché deve essere tutto così difficile?

Perché la mia testa deve complicare le cose?

Vorrei solo sparire....

Vede che sto piangendo in silenzio mentre mi allontano.

<<Lucy... Ti prego>>

Non mi segue, rimane lì, ed é un bene, ha capito che sto per esplodere.

Torno a casa e mi chiudo in camera, appena poggio la testa sul cuscino il rubinetto che tiene sigillate le mie oppressioni si apre, facendo uscire una vagonata di lacrime.

Mia madre sale per avere mie notizie, annullo i rumori così da farle pensare che sto dormendo o studiando.

Funziona, va via.

Passo tutto il pomeriggio fino alla sera a piangere, ormai sono un contenitore vuoto, prosciugato.

*Messaggio anonimo*

*"La tua sfuriata al principe della scuola é stata epica, l'hai proprio distrutto"*

Non rispondo

*"Paura di parlare con la voce della verità? Grazie per aver ridato a Jake il suo tempo libero, magari così si dedicherà a me"*

Non ho più lacrime, ma una gran fame, un morso allo stomaco.

Scendo giù, i miei genitori sono usciti.

Prendo un panino, della cioccolata e risalgo chiudendo nuovamente.

Squilla il cellulare, anonimo.

Metto giù...

Va avanti per altri cinque tentativi alla fine rispondo:

<<Che cazzo vuoi?>>

<<Oh, sei ancora viva? Peccato speravo ti fosse successo qualcosa>>

<<Ripeto, che cazzo vuoi?>>

<<Renderti la vita un inferno, ovviamente>>

I Am Miss Nobody [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora