La mia cura

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Lucy pov's

Ma tu guarda se devo incontrarlo dopo tre giorni e in queste condizioni, che sfigata che sono!
Non posso fare a meno di correre verso casa.
Ho le lacrime agli occhi, tengo la testa bassa sperando di non trovare Ronnie sui gradini del negozio, invece eccolo.

<<Hai marinato la scuola oggi?>>, mi urla da lontano, quando mi avvicino cambia espressione.

<<Hey cos'è successo? Perché sei ridotta così?>>, non riesco a spiccicare parola, la gola non me lo permette.
Gli faccio solo cenno di 'ciao' con la testa e scappo via.
Che umiliazione, la gente che passa sia a piedi che in macchina mi guarda, alcuni sono seri, altri sghignazzano.

Sono a metà strada, posso farcela.

All'improvviso una moto frena e parcheggia dietro di me, mi volto pensando di trovarmela quasi addosso; appena vedo Jake scendere divento pallida, sento di aver perso ogni colore.

Mi viene incontro ma gli do subito le spalle ed accelero il passo.
Me lo ritrovo davanti in circa due secondi, dannata atleticità! Cerco di superarlo ma allarga le braccia impedendomi il passaggio.

<<Lucy...>>, la sua voce é triste, sento della malinconia nel suo timbro.

<<Fammi...passare>>, riesco a dire tra un singhiozzo e l'altro.

<<No, non voglio... voglio aiutarti>>

<<Non mi serve né l'aiuto... né la compassione di nessuno>>

<<Non fraintendere... non intendo quello>>

<<Jake... non mi va di parlare...e non voglio continuare a stare per strada...così come sono adesso, fammi passare...>>

Lui sospira, ha l'aria affranta, guarda in basso. Approfitto del suo essere pensieroso per cercare di fregarlo ed andare a casa, ma alza il braccio quando sto per passare.

<<Lucy, non scappare da me>>

<<Non sto... scappando da te>>

<<Ah no? Allora stai qui e fammi parlare>>

<<Voglio andare casa...>>

Appena alza gli occhi ed incontra i miei li trova pieni di lacrime.

Fa una cosa che da lui non mi sarei mai aspettata, mi asciuga un lacrima con la mano, come una carezza, un tocco delicato e caldo.
Aspetta perché ha la mano sanguinante?
Arrossisco ma alla vista della ferita indietreggio di qualche passo, sfregandomi gli occhi con la manica.
Lo guardo come per chiedere il motivo di tale gesto, ma lui non sta guardando me, guarda la sua mano.

<<Cosa... Hai fatto alla mano?>>

<<... Nulla>>

Mi avvicino alla sua mano ma la ritira, nascondendola dietro la schiena.

<<Possiamo andare da qualche parte... a parlare? Magari mi racconti cos'é successo... e io racconto cos'è successo a me...e ti faccio pure ridere a fine discorso, lo prometto>>, é serio, non ha nessun ghigno imbecille sul volto.

Mi guardo i vestiti imbarazzata.

<<Vieni, sali sulla moto, e non ribattere>>

<<Ma...>>, mi interrompe accendendo il motore.

<<Non ti sento mi dispiace, la moto fa troppo rumore>>, ah ah, che spiritoso.

Salgo sulla moto terrorizzata, non sono abituata.

I Am Miss Nobody [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora