Ti fidi di me?

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Siamo rimasti sul divano in silenzio per qualche minuto, poi lui, avendo la noia facile propone di guardare la TV finché i miei vestiti non saranno asciutti.
Accetto. Mi ha fatta sorridere fino a poco prima ma la tristezza si fa strada sul mio volto. Se ne accorge.

<<Lucy?>>, non sento la prima volta che mi chiama.

<<Terra chiama Lucy?>>, mi passa una mano davanti alla faccia, torno in me e lo guardo spaesata.
Siamo seduti troppo vicini, me ne sto accorgendo solo ora o si é avvicinato mentre ero assorta nei pensieri?

<<Hey, ma dove hai la testa?>>

<<S-scusami>>, deglutisco, mi sento nervosa.

<<Ti va qualcosa da bere?>>, colgo il suo tentativo di smorzare la tensione che solo io sto creando.

Ma é troppo tardi, il cuore mi sta battendo veloce, il respiro é irregolare, fottuto terapista buono a nulla! Per cosa ti hanno pagato i miei? Perché ho ancora tutti i fantasmi delle tragedie passate che danzano di fronte a me?
Guardo in basso, concentrando la mia attenzione sul pavimento, cercando di cambiare il centro dei miei pensieri.

E poi eccolo...

Jake si alza e si inginocchia di fronte a me, prendendo le mie mani tra le sue. Il mio respiro si ferma, alzo lo sguardo ed una lacrima mi riga il viso.
Lui in risposta spalanca gli occhi:

<<Che succede?>>

Il passato riecheggia forte dentro la mia testa
Non fidarti! É una trappola, sta giocando dalla loro parte!
No, non voglio credere a quella voce, ho bisogno di reprimerla.
Sai benissimo che sei in un momento debole, non aprirti a lui, non lo conosci nemmeno.
Su quello ha ragione, non lo conosco affatto.

Ad un tratto sento due mani calde posarsi delicatamente sulle mie guance, mi alzano la testa per farmi guardare dritto davanti a me.
Incontro due occhi bellissimi, ma preoccupati.
Sospiro. L'istinto mi dice di abbracciarlo, di farmi consolare.
La voce interiore nega tutto, dice di essere forte, così ci provo.
Scuoto la testa come per svegliarmi, mi asciugo la lacrima e lo guardo.

<<Scusami, davvero, mi... mi dispiace... io>>

<<Non hai nulla di cui scusarti stupida>>

<<Mi sono persa nei pensieri, ti ho ignorato>>

<<Ormai mi sto abituando>>

Cazzo, sta andando male.

<<Chiudi gli occhi>>

<<Prego?>>, non capisco, e non ho nessuna intenzione di chiuderli.

<<Dai non fare la noiosa, chiudi>>

<<Ovvio...che no!>>

<<Senti... non te lo sto chiedendo, te lo sto imponendo>>

<<Pfff... altrimenti?>>, non l'avessi mai detto.
Inizia a farmi il solletico ed io inizio a ridere come una cretina.

<<Li chiudi?>>

<<Ho detto no>>

<<Peggio per te>>, continua.

Dopo un minuto di solletico mi arrendo.

<<Okay, okay, hai vinto, ma smettila non resisto più>>

<<Addirittura? Non sapevo di farti questo effetto>>

Lo colpisco sul braccio, ma il mio misero colpo ritorna indietro, dannati muscoli!

<<Chiudi. Gli. Occhi>>

<<Va bene, va bene>>

Li chiudo, silenzio più totale.

Jake mi prende per mano.

<<Alzati>>

<<Ma non vedo nulla>>

<<Esatto, é un esercizio di fiducia>>

<<... Scherzi vero?>>, non li faceva nemmeno il mio terapista questi giochetti.

<<Sono serissimo, cammina, lasciati guidare da me>>

E se... E se fosse parte del loro scherzo? Fiducia, come posso fidarmi di uno appena conosciuto di cui ho saputo il nome per caso?

Tuttavia cammino dove mi guida lui.

<<Ci sono quindici gradini da salire>>

<<Ed é qui che giacerà il mio cadavere, dilaniato da un assassino seriale>>

Scoppia a ridere.

<<Come sei drammatica, dai su>>

Con poca grazia salgo i gradini, dopo qualche metro lui si ferma.

<<Okay, ci siamo, usciamo sul balcone>>

Apre una porta e pur avendo gli occhi chiusi la luce del lampione li vicino colpisce con forza la mia faccia.

<<Ora...io ti lascio la mano, segui la mia voce e vieni verso di me>>

<<Hey! Non trattarmi come un bambino che deve imparare a camminare!>>

<<Non ti incazzare, sono serio>>, mi lascia la mano, un senso di vuoto e di smarrimento mi assale.
Il cuore riparte, ma poi sento la sua voce, e tutto si calma.

<<Da questa parte, ho dei giornalini per te!>>

<<Sembri un pedofilo ad una fiera del fumetto>>

Ride, seguo la sua risata. Sento la sua voce sempre più vicina, ho paura di scontrarmi con lui, ma ciò non accade. Tocco con le mani la ringhiera davanti a me, apro gli occhi automaticamente al contatto con il ferro freddo.

Provo a girarmi ma Jake mi abbraccia da dietro, impedendomi ogni movimento e facendo sussultare il mio cuore.

<<Ci sei rimasta male quando non hai trovato me alla fine della strada?>>

Mi brucia ammetterlo, ma mi sono attaccata troppo alla sua voce, alla speranza di trovarlo dopo qualche passo, pronto a farmi sorridere.

Mi limito a rimanere in silenzio. Ho il viso rosso per l'eccessiva vicinanza. Cosa mi abbracci?! Ancora, ripeto, non ti conosco!

Perché allora non mi libero dalla sua presa? Perché ci sto bene, ma non voglio ammetterlo.

<<Ho dimostrato che di me un po' ti fidi>>

<<Hai detto bene, un po'>>

<<Farò in modo di avere la tua piena fiducia>>

<<Cosa vuoi farci con la mia fiducia?>>

Credo di averlo lasciato senza parole, in senso negativo.
Scioglie l'abbraccio e mi gira nella sua direzione.
Sta sorridendo, non capisco.

<<Tante belle cose...>>, ammicca malizioso, é un demente, non cambierà mai, ma riesce comunque a farmi scappare un sorriso

<<Grazie>>

<<E di che? Se ti rende felice camminare sui balconi senza vedere possiamo farlo quando vuoi>>

<<Cretino!>>

<<Ancora colpevole>>, sorride malizioso.

Mi riaccompagna a casa e ciao mondo, sprofondo nel letto.

Jake si sta forse aprendo un varco nella fiducia di Lucy?
A cosa porterà?

I Am Miss Nobody [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora