L'apparenza inganna

629 30 27
                                    

Sono pronto, mi sono svegliato presto per prendere il bus.
Quanto presto? Sono le 5:45.
Indosso jeans neri strappati, una t-shirt bianca, giubbotto di pelle ed un cappello con visiera, non deve assolutamente riconoscermi, deve essere una sorpresa.

Vado alla fermata, il bus non tarda ad arrivare.
Una volta seduto metto gli auricolari e via di Manson già di prima mattina.
Si inizia con Coma White:

There's something cold and blank behind her smile

She's standing on an overpass in her miracle mile

'Cause you were from a perfect world

A world that threw me away

Today, today, today to run away

Le parole della canzone mi fanno bene e male allo stesso tempo, osservo il paesaggio cambiare aspetto in compagnia di una canzone straziante per me.
Sospiro e vado avanti nella playlist.

Sono sul bus da un ora, ho spento la musica perché voglio mantenere il cellulare in vita per quando saró arrivato.
Mi sto annoiando e sono ansioso, arriveró lì per le nove, e poi dovrò andare a piedi fino alla scuola, spero di arrivare in tempo per la pausa pranzo.

A mano a mano che il tempo passa l'autobus si riempie, ho il terrore di vederla spuntare, magari deve prendere il bus per andare a scuola, spero non sia questo.
Potrei reagire male, tipo sfondare il finestrino a testate e fuggire.

Okay, magari no, ma vorrei per una volta la fortuna dalla mia parte.

Due ore, c'è tanta gente adesso.
I posti sono pieni e diciamo che gli unici liberi sono accanto a me e ad un vecchietto in fondo al bus.

Sale una ragazza bassina, occhialuta, immersa in un maglione che forse nemmeno mia nonna avrebbe mai messo, non per cattiveria, ma sapeva di antiquariato ed era enorme.

É confusa, non trova posto. In fondo al bus oltre al vecchietto c'è tutta la gang di ragazzi casinisti che di solito rovinano i viaggi scolastici.

Mi guarda di sfuggita, credo sia una delle persone più timide di questo mondo.
Tolgo lo zaino dal posto alla mia destra e lo poggio a terra di fronte a me.
Si avvicina quasi impaurita, effettivamente non ho mai avuto l'aria amichevole.

<<Emh... Scusa, posso seder>>, l'autobus riparte, per poco non vola via per l'accelerata dell'autista.

La guardo sconvolto, é una scena troppo buffa, devo trattenere le risate e fare la persona seria.

<<Siediti prima di spiccare il volo>>, arrossisce e si siede a debita distanza guardando in basso.

Rimetto l'auricolare ed ecco Tainted Love:

Sometimes I feel I've got to run away
I've got to get away

From the pain you drive into the heart of me.

The love we share seems to go nowhere

And I've lost my light for I toss and turn

I can't sleep at night.

Sembra che ogni canzone random che parte con Spotify voglia buttarmi nel baratro della depressione.
Tolgo gli auricolari incazzatissimo facendoli tintinnare.
La mia vicina di posto lo nota e si irrigidisce.

<<Scusa, non fare caso a me...>>

Lei arrossisce di nuovo e cerca di parlare.

<<Non... Non ti preoccupare>>

Il bus si ferma, l'autista si alza e parla a voce alta.

<<Ragazzi manca mezz'ora all'arrivo, ma il traffico é intenso, ritarderemo un po'>>, si levano sbuffi e lamenti, siamo fermi a causa di una coda lunghissima.

La mia vicina prende il cellulare e manda un messaggio, non sono uno spione quindi guardo fuori dal finestrino.
Poi un idea.

<<Senti... Sai se l'autobus ferma vicino al liceo?>>, rimane interdetta.

<<Ci sono cinque minuti di strada. Sei... Un nuovo studente?>>

<<No... Non proprio. Grazie per l'informazione>>

Dopo un tempo interminabile finalmente arriviamo.
La ragazza che mi stava vicino inizia a correre, ha uno zaino in spalla, probabilmente é in ritardo per la scuola.
Avrei potuto chiederle di Lucy ma molto probabilmente se sono amiche glielo avrebbe detto, meglio rimanere in incognito.

Sono le dieci meno un quarto, quarantacinque minuti di ritardo.
La pausa é alle undici, cosa faccio fino ad allora?
Il preside ha detto che é un paesino piccolo, potrei fare un giro.
Aspetta... E se poi incontro i suoi genitori? Cosa faccio? Potrebbero avvertirla.

Cavolo, ho le mani legate.
Decido di incamminarmi verso la scuola.
É una città molto carina, piena di verde, la gente solo a vederla sembra simpatica.
Arrivo alla scuola più in fretta di quanto avrei voluto, ha un cortile enorme, il cancello é aperto.

Porta pazienza Jake, tra poco la rivedrai.

E se lei non volesse più avere niente a che fare con me?

Lì vicino c'è un piccolo parco.
Mi stendo su una panchina e guardo il cielo, ripenso a quella giornata in cui Dog mi ha lavato la faccia e sbavato un libro di scuola, sorrido al pensiero di Lucy che rimprovera il cane come se fosse una persona.

Per fortuna mi sono portato qualcosa da leggere, Cell di Stephen King.

"Quello che Darwin per delicatezza non ha voluto dire, amici miei, è che se siamo diventati i padroni del mondo non è stato perché siamo i più intelligenti o nemmeno i più crudeli, ma perché siamo sempre stati i più pazzi e sanguinari figli di puttana della giungla"

Adoro tutto quello che scrive, é una cosa che avevo in comune con Lucy.
Aspetta, perché ho detto avevo? Mi sono già rassegnato?
Che idiota che sono!

Guardo l'orologio e per poco non cado dalla panchina, sono le undici e cinque.
Ero così immerso nella lettura che non ho fatto per niente caso al suono della campanella!

Mi alzo, poso tutto (compreso il cappello) nella tracolla e mi incammino verso la scuola.
Un mare di studenti é riversato nel cortile, alcuni sono addirittura fuori dal cancello, come cavolo faccio a trovarla? Sono troppi!
Coraggio, che cazzo aspetti! VAI!

Mi immetto nella folla di studenti, mi guardano come se li volessi picchiare, forse era meglio se lasciavo il giubbotto di pelle a casa...

Doppio capitolo anche oggi!!
Si incontreranno? Lucy avrà ancora in mente Jake?
Commentate e fatemi sapere la vostra! A presto ❤❤❤

I Am Miss Nobody [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora